Non sarà una giunta di “zetatiellini” figli di papà titolati o oscuri terminali delle tante associazioni più o meno potenti della Capitale. Francesco Rocca mastica la politica meglio di tanti altri e nella brevissima campagna elettorale che lo ha portato alla vittoria del 13 febbraio ha percepito immediatamente due istanze: avvicinare i territori a Roma. Alla Cristoforo Colombo dove è ubicato il Palazzo della Giunta e alla Pisana, quella zona piuttosto inquietante a ridosso del raccordo anulare dove c’è la sede del Consiglio Regionale. La giunta di Francesco Rocca si muoverà su due binari già piuttosto chiari: recupero di credibilità da parte del sistema sanitario e un rapporto finalmente diverso tra la Regione e i territori.
L’ex presidente della Croce Rossa sa che per realizzare questo obiettivo ha bisogno della “politica”.
E più di ogni altro sa che la politica viene misurata con il consenso, con il responso delle urne, con partiti capaci di corroborare richieste e spazi di visibilità in base alla testa dura del dato elettorale emerso dal voto dei cittadini. L’imperativo, riferisce chi ha assistito ai primi incontri di questi giorni, è tutelare chi ha portato in dote i voti che hanno permesso una vittoria schiacciante e senza appello.
Al momento non si fanno nomi ma in base a questo ragionamento la divisione più probabile degli assessorati vedrebbe Frosinone in quota Lega (Pasquale Ciacciarelli), Latina a Forza Italia (In pole Mitrano ma è in partita anche l’ex sindaco di San Felice Circeo, Giuseppe Schiboni) Rieti a Fratelli d’Italia (Pasquale Nicolai o Eleonora Berni) insieme a Viterbo (Daniele Sabatini o Valentina Paterna). Se nel gioco della ripartizione degli assessorati Fratelli d’Italia dovesse spuntarla a Frosinone in pole naturalmente il primo degli eletti Daniele Maura e Alessia Savo. Il consigliere comunale di Frosinone è in corsa anche per la necessità di avere al governo il giusto numero di donne come da statuto.
L’uomo “pesantissimo” del prossimo governo regionale sarà senz’altro Giancarlo Righini che, forte della quasi 40.000 preferenze conquistate, se non cederà al fascino di presiedere la Pisana farà il vice nella giunta di Rocca lasciando alla Lega, e quindi a Pino Cangemi, la guida dell’Aula.
Se ci sarà un esterno “puro” questo arriverà alla Sanità e porterà l’imprimatur diretto del presidente che sul tema ha investito molto e si gioca tanto del suo credito con gli elettori.
Magari Francesco Rocca potrà pure decidere di “caricarlo” sulla sua lista ma la sensazione è che in quello spazio, fatta salva la concertazione programmatica con i partiti, il neo-presidente voglia assumersi direttamente oneri ed onori. A partire da un radicale cambio di passo sui pronto-soccorso. sulle liste di attesa e sulla digitalizzazione.
Intanto si va verso la proclamazione degli eletti che non dovrebbe rivelare particolari sorprese rispetto alla suddivisione emersa dai primi conteggi. Le osservazioni di Forza Italia e Lega, stando ai rumors, non hanno al momento concrete possibilità di sovvertire la griglia degli eletti. Dei cinquanta consiglieri che insieme al Presidente tra qualche giorno faranno il loro ingresso nel nuovo consiglio regionale guidato dalla coalizione di centrodestra.