La notte delle stelle, sul campo della squadra più blasonata d’Europa, ha espresso un verdetto interlocutorio. Real Madrid e Manchester City, probabilmente le due squadre più forti del vecchio continente, hanno giocato a scacchi, attenti più a non prenderle che non a scatenare un potenziale offensivo di proporzioni indefinite.
Persino ai giocatori più estrosi e tatticamente meno assoggettabili a schemi rigidi, stavolta Don Carlos Ancelotti e Pep Guardiola hanno chiesto un sacrificio in più.
Perché è bello giocar bene, è gratificante ricevere applausi e attestazioni di stima, ma quando si gioca una semifinale di Champions prioritario è vincere.
Il risultato è stato… che non ha vinto nessuno. Le smanie di vittoria madridiste hanno trovato momentaneo appagamento nel siluro di Vinicius, che ha indotto alla prudenza l’undici inglese, partito col proposito di chiudere i conti già sul campo avverso.
Nella ripresa Gundogan ha offerto a De Bruyne il pallone della controrivoluzione, che il biondo centrocampista belga ha scagliato con forza alle spalle di Courtois.
Paura fugata, ma niente entusiasmi inopportuni: per Grealish e compagni la parola d’ordine è rimasta “cautela”, perché cercar gloria in modo allegro, quando dall’altra parte agiscono Modric e Benzema, non è ricetta che un medico del calcio possa prescrivere.
Tutto rinviato al match di ritorno, allora, con gli inglesi lievemente favoriti, ma tanti enigmi da risolvere all’insegna del calcio di qualità.
SAN SIRO ACCENDE LE LUCI DELLA PASSIONE
Stasera in campo Milan e Inter, per una semifinale che nessuno si sarebbe sognato di pronosticare. Abituato, ahimè, a precoci uscite al debutto dell’eliminazione diretta, il calcio tricolore si è ritrovato con 3 formazioni ai quarti di finale e ora si gode una semifinale “made in Milan”, replica di quella valevole per l’edizione 2002/03. Quell’anno le semifinaliste italiane furono addirittura 3, e a eliminare l’unica intrusa, il Real Madrid, ci pensó la Juventus, poi sconfitta in finale da Shevchenko e compagni.
Quest’anno Milan e Inter hanno abbinato gli exploit al suono dell’Eroica a un rendimento sul suolo italico decisamente inferiore alle aspettative.
Il Milan ha abdicato troppo presto al titolo di campione d’Italia, l’Inter ha addirittura collezionato 11 sconfitte in massima serie.
Il cammino Europeo è stato invece virtuoso e, detto con estrema franchezza, anche un po’ fortunato. Gli undici di Simone Inzaghi e Stefano Pioli hanno ora in tasca un biglietto per il sogno. Certamente impiegheranno ogni stilla di energia per farne buon uso. Stando alle ultime indicazioni, sembrerebbe star meglio l’Inter, ma nelle serate di Coppa tutto è possibile quando c’è una gerarchia precisa, figurarsi quando l’equilibrio è dominante. Luci a San Siro, allora, e vinca il migliore!