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Nuovo piano regolatore a Roma, maggiori limiti al consumo di suolo

Marco Battistini
Giugno 14, 2023

Dopo 15 anni si aggiornano le norme tecniche del piano regolatore generale della città di Roma per incentivare i processi di rigenerazione urbana, limitare il consumo di suolo, attuare una semplificazione amministrativa e garantire sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il testo del nuovo piano, approvato dalla giunta di Roma Capitale, è stato presentato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri insieme all’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia. La delibera, che costituisce Variante urbanistica, dovrà ora essere prima adottata dall’Assemblea Capitolina e poi approvata definitivamente, sempre in aula Giulio Cesare, dopo il recepimento delle osservazioni e delle relative controdeduzioni. Insieme alla proposta di Delibera per la modifica delle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale, è stato presentato anche l’aggiornamento della Carta per la qualità del PRG.

Il sindaco di Roma ha parlato di “svolta storica”, di “un intervento che può aprire una stagione di grande rilancio e dinamismo della città, ma anche di tutela”. Le Norme Tecniche di Attuazione contenute nel PRG definiscono le regole che stabiliscono diritti e doveri della proprietà immobiliare, in funzione delle trasformazioni edilizie e urbanistiche della città e del territorio. Entrate in vigore nel 2008, le norme non sono mai più state modificate. Obiettivo dell’aggiornamento, è promuovere l’Housing sociale, sbloccare i programmi di riqualificazione delle periferie; favorire la riconversione della città con i cambi di destinazione d’uso, riqualificare o abbattere gli immobili degradati, acquisire le aree destinate a verde e servizi pubblici per realizzare la città ‘pubblica’ e aggiornare la Carta per la Qualità.

PERIFERIE

Con la semplificazione per la formazione dei Programmi Integrati nella periferia (PRINT) si vuole superare lo stallo che ha impedito la realizzazione dei programmi negli ultimi anni. Dei 192 PRINT previsti, infatti, solo uno è in attuazione. “La nostra idea non è eliminare i Print, ma cominciare a intervenire su parti di quei programmi”, ha detto Veloccia

HOUSING SOCIALE 

L’housing sociale diventa standard aggiuntivo riconosciuto dal Piano regolatore, realizzabile su aree destinate a servizi. “Introduciamo l’Housing sociale anche nelle aree che i privati cedono all’amministratore- ha sintetizzato Veloccia– Vogliamo investire molto sul tema dell’housing sociale. La strada è la riconversione”. 

CAMBI DI DESTINAZIONE D’USO 

Per rendere più flessibile il cambio di destinazione d’uso non urbanisticamente rilevante, vengono ridotte da 7 a 5 le categorie funzionali: residenziale, turistico-ricettiva, produttiva direzionale, commerciale, rurale. E viene inserita la funzione ‘logistica’ all’interno della categoria produttiva-direzionale. 

FAVORIRE LA RIQUALIFICAZIONE 

Per agevolare interventi di rinnovo edilizio anche in modalità diretta o convenzionata, e incentivare il recupero di immobili degradati, penalizzando l’inerzia da parte dei privati, viene introdotto un nuovo articolo (art.21bis) per incentivare il recupero o la demolizione di immobili che costituiscono un pericolo per la pubblica incolumità impedendo cambi di destinazione d’uso nel caso in cui la proprietà sia inerte alla riqualificazione. Roma Capitale si riserva quindi di intervenire in danno nei confronti dei proprietari che mantengano lo stato di degrado ed abbandono.

AREE DESTINATE AL VERDE

Per incentivare la cessione delle aree private destinate a servizi pubblici che nella maggior parte dei casi sono ad oggi aree abbandonate, in cui non sono stati realizzati servizi o aree verdi attrezzate, in sostituzione degli espropri si incentiva il riconoscimento perequativo. La proposta è quindi quella di un ampliamento dell’area mantenuta dal proprietario (dal 10 al 20%); un ampliamento delle destinazioni d’uso consentite nell’area mantenuta dal proprietario, e la possibilità di avanzare proposta da parte dei privati anche su parti delle aree destinate a servizi. Per incentivare la realizzazione di servizi e attrezzature sportive nelle aree non espropriate ma destinate a servizi pubblici, con il convenzionamento (art.83) e l’attrezzaggio delle aree destinate a verde privato (art.87) si incentivano i privati ad avanzare proposte di realizzazione e gestione di servizi assimilabili a quelli pubblici in convenzione con l’Amministrazione. Per le aree verdi private, si introduce la possibilità di ridurre la dotazione di parcheggi nei pressi di nodi del trasporto pubblico su ferro fino all’80%. 

CITTÀ STORICA 

Vengono definite le componenti della Città Storica come zone di recupero per semplificare la realizzazione di piani di recupero; viene eliminato il vincolo di 60 posti letto massimi per strutture alberghiere; si introduce la possibilità di trasformare in strutture alberghiere edifici che abbiano il 70% degli immobili adibiti ad attività di affittacamere o case vacanze.

 CARTA DELLA QUALITÀ

Per quanto riguarda, invece, la Carta per la Qualità, l’elaborato del PRG che riporta tutti gli immobili e le aree urbane sottoposti a uno speciale regime di tutela individuato da Roma Capitale e autonomo rispetto agli altri vincoli statali e definito in accordo con la Sovrintendenza di Roma Capitale. Con il suo aggiornamento si recepiscono le novità intercorse dal 2008 (è la prima volta che si aggiorna dopo l’approvazione del PRG); si introducono nuovi immobili da tutelare (villini storici I e II Municipio) e si eliminano quelli per i quali non è più necessario uno specifico regime di tutela favorendone la rigenerazione. Nel dettaglio la proposta prevede: la perimetrazione n. 246 nuovi villini individuati, n.113 nel Municipio Roma I Centro e n. 133 nel Municipio Roma II sui quali non sarà più possibile intervenire senza un preventivo assenso della Sovrintendenza Capitolina; l’aggiornamento di circa 1.000 elementi di Preesistenze archeologico-Monumentali di cui 91 eliminati e 170 nuovi inseriti; l’aggiornamento di elementi riconosciuti come ‘Edifici balneari storici con valore architettonico’ ed ‘Edifici balneari con valore testimoniale’, sulla base del Piano di Utilizzazione degli Arenili: 13 elementi lavorati di cui 7 stralciati per favorire la rigenerazione degli stabilimenti; lo stralcio di oltre 300 immobili a seguito di istanze di parte, recepimento di trasformazioni urbanistiche, valutazioni congiunte con Sovrintendenza Capitolina che non possedevano caratteristiche da tutelare e che possono ora essere liberamente trasformati.

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