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Non solo politiche e comunali. Nel centrodestra aperta la sfida per la Provincia. FdI stoppa le ambizioni di Fazzone e punta al ‘ribaltone’ dopo le elezioni

Marco Battistini
Calandrini sa bene che il tema dell’acqua, particolarmente sentito, non potrà non essere affrontato in una campagna elettorale per le politiche, che si consuma in piena estate.
Luglio 25, 2022
Il senatore Claudio Fazzone

Si parte dall’acqua e si arriva in Provincia. Non solo le politiche e le comunali. Sul piano politico ben presto anche l’ente di via Costa finirà sul tavolo delle trattative dei partiti di centrodestra. Fratelli d’Italia vuole ribaltare gli attuali equilibri. Non è certo sfuggito il segnale inviato da Nicola Calandrini pochi giorni fa, che ha presentato un’interrogazione sui problemi della gestione idrica provinciale nel pontino. “È necessario inoltre fare luce sulla gestione del servizio di Acqualatina rispetto a quelli che sono gli accordi con l’Ato4 e il piano industriale, verificando gli interventi eseguiti. Infine è opportuno accertare la correttezza delle decisioni assunte dalla conferenza dei sindaci senza il coinvolgimento dei rispettivi consigli comunali”. Un segnale inequivocabile indirizzato a Forza Italia, il partito di riferimento del gestore idrico. Fratelli d’Italia vorrà sempre più avere voce in capitolo sulla gestione del servizio e soprattutto ha come obiettivo di fondo cambiare i rapporti di forza attuali, che vedono oltre FI anche il Pd ben rappresentato nel Cda (con il vicepresidente Zani).
Allo stesso tempo Calandrini sa bene che il tema dell’acqua, particolarmente sentito, non potrà non essere affrontato in una campagna elettorale per le politiche, che si consuma in piena estate. “Le vittime di questo sistema sono i cittadini che si trovano alle prese con bollette più alte -ha rimarcato il senatore di Fratelli d’Italia-  è necessario un intervento affinché siano pensate agevolazioni per aziende, famiglie e soggetti fragili che non possono farsi carico degli aumenti. La rete idrica della provincia di Latina è un autentico colabrodo”. 

FRATELLI D’ITALIA PUNTA AL ‘REGIME CHANGE’

La sensazione è che l’affondo legittimo di Calandrini non sia solo un monito, ma lasci intravedere l’inizio di un’operazione politica volta a modificare l’assetto e gli equilibri provinciali del centrodestra. Fratelli d’Italia anche a Latina ha smesso di vestire i panni dell’alleato minore e si accinge a recitare un ruolo più consono alle dimensioni del partito. Non più una forza subalterna a FI, ma ormai prossima ad occupare il ruolo che gli azzurri hanno recitato in questi decenni.Partendo da un dato oggettivo rappresentato da una dispersione idrica pari al 71% (la provincia di Latina è seconda in Italia) il senatore di Fratelli d’Italia ha quindi evidenziato ciò che appare sotto gli occhi di tutti gli utenti pontini: l’aumento delle tariffe non convince nessuno, se non gli amministratori che l’hanno votato. Poco più di un mese fa la conferenza dei sindaci ha votato ‘sì’ agli aumenti delle bollette dell’acqua nei comuni facenti parte dell’Ato 4. A favore della rimodulazione delle tariffe si sono espressi tredici amministrazioni: Latina, Castelforte, Fondi, Formia, Gaeta, Minturno, Lenola, Maenza, Priverno, San Felice Circeo, Santi Cosma e Damiano e, infine, Ventotene. L’esiguo fronte del ‘no’ è stato rappresentato da Amaseno, Bassiano, Cisterna di Latina, Cori, Pontinia Sermoneta e Sezze. Assente il Comune di Aprilia. Stando a quanto approvato, per il 2022 vi sarà un incremento tariffario dell’8,45% rispetto all’annualità precedente, mentre per il 2023 è previsto un ulteriore aumento pari al 5%. 

TOGLIERE A FAZZONE LA LEADERSHIP LOCALE

L’altro obiettivo di fondo della strategia di Fratelli d’Italia appare legato ancor di più allo scenario politico attuale. La collocazione di FI che nel capoluogo e nell’ente provinciale sostiene una maggioranza larga formata da Pd e civiche, rappresenta un elemento di grave divisione all’interno di centrodestra, che FdI non può non sottolineare, alla vigilia degli appuntamenti elettorali locali, regionali e nazionali. La posizione ferma di Fratelli d’Italia ostile all’ipotesi Fazzone ha avuto come conseguenza pratica quella di bloccare sul nascere le ambizioni del senatore fondano in chiave Regione Lazio. Ma non solo. In ballo ci sono soprattutto i collegi per il prossimo Parlamento ed in quest’ottica FdI soprattutto ed in parte la stessa Lega, puntano a fare la voce grossa, dall’alto delle percentuali ben più alte degli azzurri. In sostanza Calandrini è consapevole di avere i numeri e la forza politica per poter ridimensionare il dominio di Fazzone in provincia e dunque può permettersi di alzare il tiro sul centro di potere costruito in questi anni dal senatore di FI. La caduta del governo Draghi e la fine della legislatura, con il conseguente conto alla rovescia per la campagna elettorale lampo, rendono il quadro particolarmente favorevole a Fratelli d’Italia, pronta a rovesciare un sistema politico locale rimasto ‘ingessato’ da oltre un ventennio in provincia di Latina. Dopo il successo elettorale alle politiche (e alle comunali di Latina) FdI punterà a prendersi la guida della Provincia. L’imperatore Claudio è avvisato.

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