È un momento d’oro per il tennis italiano maschile. Le imprese di Sinner e Berrettini, e, su un piano lievemente inferiore, quelle di Musetti, sembrano garantire alla disciplina anni di grandi soddisfazioni. Matteo è il meno giovane ma ha già raggiunto una finale a Wimbledon ed una semifinale all’Open Usa e attualmente è numero 15 del ranking ATP. Sinner, che ha già messo in cascina 6 titoli ATP, è numero 10 del ranking e a 21 anni ha già raggiunto i quarti di finale in tutti e quattro i tornei Major. Lorenzo Musetti, vincitore del 500 di Amburgo, è senza dubbio uno dei talenti più puri dell’intero circuito. Attuale numero 30, potrà scalare posizioni se riuscirà a giocare un po’ meno distante dalla linea di fondo. Dietro di loro, Fabio Fognini e Lorenzo Sonego, che certo non hanno bisogno di presentazioni. Ma chi c’è dopo il numero 100? Chi sono i tennisti italiani in ascesa che presto potrebbero entrare nel gotha della disciplina? Siam messi bene, molto bene, perché c’è una vera e propria generazione di giovani fenomeni che spinge e ambisce legittimamente ad imitare Jannik, Matteo e Lorenzo. Partiamo dal più giovane, Luca Nardi, 19 anni appena compiuti. Il pesarese sembra il più completo fra tutti a livello tecnico, ma ancora deve crescere caratterialmente perché la sua grinta durante le partite è un pochino intermittente. Ha già vinto 3 tornei Challenger ed altrettanti ITF, ma nel circuito maggiore finora non ha ancora vinto un match (ne ha disputati 3). Nel torneo di Metz ha giocato le qualificazioni ma è stato fermato in tre set da Piros.
Il suo attuale ranking, che è anche il suo migliore, è 142. Altro giovane rampante è il pisano Francesco Maestrelli, che il 21 dicembre compirà 20 anni. Vincitore di un torneo Challanger e di due ITF, deve ancora esordire in tornei ATP, dopo aver sfiorato la qualificazione all’Open degli Usa. È attualmente al numero 178 del ranking ATP ed ha nella battuta e nel rovescio i suoi colpi migliori. Dall’alto del suo 1,93, può ambire ad aumentare la potenza dei suoi servizi e naturalmente a sviluppare un efficiente gioco sotto rete. Giulio Zeppieri, nato a Roma ma da sempre vissuto a Latina, sta per compiere 21 anni. Ha già vinto 3 match del circuito maggiore, raggiungendo addirittura la semifinale del torneo di Umago, perdendo da Alcaraz, attuale numero uno del mondo, dopo tre ore di lotta. L’exploit in terra croata non ha poi trovato immediate conferme e il suo ranking non è ulteriormente cresciuto dal numero 136. Giocatore completo ma ancora discontinuo potrebbe trovare nel 2023 la definitiva consacrazione. Altro giovane di cui si dice un gran bene è Flavio Cobolli, nato a Firenze ma romano e romanista. Vincitore di un torneo Challanger, ha raggiunto il numero 132 come best ranking e da qualche mese vive una fase di transizione, con risultati un po’ inferiori a quelli di inizio stagione. Dalla sua ha il tempo, perché anche lui ha da poco compiuto 20 anni e potrà cecare con calma e gradualità le soluzioni che gli garantiscano ulteriore crescita. Ha invece giocato due gare del circuito maggiore Francesco Passaro, nato a Perugia nel gennaio del 2001. Anche per lui c’è già un successo in un torneo Challanger e una buona attitudine al doppio. È già stato numero 122 e conta di migliorare la performance già entro l’anno solare 2022, visto che sembra attraversare un buon momento di forma. A concludere questa passerella di aspiranti campioni ecco Matteo Arnaldi, sanremese del 2001, anch’egli già impostosi in un torneo Challenger e in due ITF. Per lui c’è il ranking 157 e al pari di Passaro c’è decisamene un buon momento a supportare la speranza di una crescita immediata. Tanti giovani in ascesa per il nostro tennis, mai così in salute.
