Emozioni a non finire alle Finals della Next Gen, in corso di svolgimento a Milano. Il prologo è stato davvero degno di nota, perché Passaro e Arnaldi, chiamati ad inaugurare la seconda giornata di sfide, hanno infiammato il pubblico meneghino con una partita dalle mille emozioni. Ha vinto Passaro, capace di rialzarsi nel momento in cui nessuno avrebbe scommesso un penny sulla sua rimonta. Dopo aver vinto il primo set al tiebreak con il punteggio di 9-7, il perugino aveva infatti dovuto subire la replica dell’amico, per un giorno fiero avversario, Matteo Arnaldi. Il sanremese, più regolare da fondo e particolarmente bravo nelle accelerazioni con il dritto, aveva infatti prima appaiato e poi decisamente staccato l’avversario. In vantaggio per due set a uno e avanti 3/1, 30/0 e servizio nel quarto, Matteo sembrava sul punto di guadagnare gli spogliatoi col sorriso, anche perché Passaro zoppicava vistosamente, preda di crampi da fatica. Non avendo alternative, Passaro ha provato a “tirare tutto”, per evitare di prolungare gli scambi, cosa per lui dolorosa e ai limiti dell’impossibile. Arnaldi, come spesso accade in questo sport, non è riuscito a mantenere la giusta freddezza e si è fatto trascinare al tiebreak, nel quale Passaro è andato subito avanti e, pur vistosamente claudicante, ha chiuso vittoriosamente. La decisone è stata così affidata al quinto set, che inevitabilmente ha prodotto il quarto tiebreak su cinque frazioni. Passaro, che nel frattempo aveva ritrovato un assetto di corsa plausibile, si è trovato subito sotto 3/0, ma ha saputo recuperare in fretta.
Ancora Arnaldi sugli scudi fino al 6/4 che è valso un doppio match ball, ma il generoso Francesco ha tirato fuori dal cilindro un paio di passanti incredibili e si è andati ancora in altalena fino al 10/8 conclusivo che ha lasciato a Passaro una chance di qualificazione e ha condannato Arnaldi a una sconfitta davvero beffarda. Decisamente meno combattuto è risultato il secondo match di giornata, con Brandon Nakashima in totale controllo al cospetto di un Lehecka meno centrato rispetto alla prestazione del giorno precedente. Lo statunitense/giapponese ha chiuso in tre, avvicinando sensibilmente la qualificazione al turno successivo. Passaro proverà a batterlo nella terza giornata, sperando che il suo amico Arnaldi posa fermare Lehecka. In realtà in questo girone verde non ci sono ancora qualificati nè eliminati certi, perché qualora Arnaldi dovesse battere Lehecka e Nakashima imporsi a Passaro, anche il sanremese potrebbe rientrare in gioco per la qualificazione. La prima sfida dell’altro gruppo ha visto il successo in quattro set di Draper sul rappresentante di Taipei Chun Hsin Tseng. Avvio del match favorevole a Chun, ma poi l’australiano ha alzato i ritmi ed è andato a prendersi un successo che lo tiene in gioco per la qualificazione. A contendergliela, nella terza e ultima giornata eliminatoria, sarà Lorenzo Musetti, battuto a sorpresa dallo svizzero Stricker, il solo già certo di giocare le semifinali. La sfida contro Musetti è stata intensa e ben giocata, caratterizzata peraltro da ben cinque tiebreak. Il giovane svizzero ha ribadito la sua propensione ad eccellere nei game “dentro o fuori” e si è aggiudicato i primi due tiebreak del confronto, proseguendo idealmente il cammino intrapreso contro Draper, quando di tiebreak vincenti ne aveva infilati tre. In apertura di terzo set, Stricker ha brekkato Lorenzo Musetti, opzionando addirittura un clamoroso 3/0. Lorenzo però è stato bravo a reagire, ottenendo un immediato controbreak e riuscendo stavolta a vincere il fatidico settimo gioco. Conclusione in volata anche nel quarto, con Musetti straordinario nell’imporsi allo svizzero, grazie a un tiebreak giocato su livelli altissimi. Il giovane svizzero però non si è arreso e nel settimo gioco di un quinto set in cui il servizio l’ha fatta da padrone ha trovato accelerazioni incredibili, con palla a spazzolare le righe sotto lo sguardo attonito di Musetti. Ora con Draper sarà un vero e proprio spareggio: chi vince va in semi. Lorenzo ci crede e resta favorito, in attesa magari di una rivincita con il sorprendente Stricker.
