Chi dice che il tennis di oggi sia monotono non ha mai visto giocare Musetti. Il giovane azzurro ha ribadito ieri la qualità, l’imprevedibilità e la bellezza del suo gioco al cospetto di Zapata Miralles, infliggendogli un 6/3 6/0 eloquente. Lo spagnolo ha fatto di tutto per restare in partita, sparando bordate ben al di là della sua velocità di crociera. Per contrastare quel prestigiatore che deliziava la platea con tocchi sublimi ha pensato di far ricorso alla forza bruta. Niente da fare, perché anche quando sembrava colpire la palla con l’accetta, il malcapitato Zapata se la vedeva ritornare infiocchettata come un cagnolino vezzoso nel giorno del suo compleanno. Eh sì, perché Musetti Lorenzo da Carrara, fresco numero 26 del mondo, quando è in giornata la palla l’accarezza, la doma, la plasma come fosse creta. Ora riesce a farlo anche lontano dall’amata terra rossa, su quei campi veloci che fino all’anno scorso erano un po’ il suo cruccio. Riesce a farlo perché ha smesso di giocare dalle parti dei teloni, si è avvicinato alla linea di fondo sensibilmente e da lì comandare il gioco è più semplice, specie se disponi di un braccio fatato. A fine match, Lorenzo non ha faticato ad ammettere che questo degli ottavi di finale fiorentini è stato probabilmente il miglior match della carriera per continuità, sensazioni, tecnica. Alcune piccole modifiche operate nella posizione dei piedi gli stanno garantendo un servizio molto più efficace rispetto al recente passato e ne beneficia in modo palese tutto il resto del repertorio. Nei quarti Musetti troverà McDonald, che ha posto fine alla corsa di Passaro. Il perugino ha giocato un discreto match, ma gli è mancata la convinzione nei momenti cruciali dei due parziali, quando l’americano ha messo a frutto la propria esperienza, procurandosi i due break decisivi. Un altro sorriso azzurro è però arrivato dal doppio, con Vavassori e Sonego capaci di battere addirittura i croati Mektic e Pavic, che sono da sempre una delle coppie più forti del mondo. Non è stata la miglior versione del duo croato, ma resta una grande impresa per la coppia azzurra, impostasi per 6/4 6/1. Sonego ha riscattato così la non brillante prova in singolare, supportato da un eccellente Vavassori. In considerazione della non più verde età di Fognini e Bolelli, è questa la coppia più plausibile per la Davis del futuro. E oggi Musetti torna in campo per andare a caccia della semifinale.
