Tennistavolo

Mondiali tennistavolo, Bobocica è tra i primi sedici e oggi ci prova negli ottavi di finale

Nella rassegna iridata di Durban, in Sudafrica, ha superato per 4/2 lo spagnolo Robles, numero 43 del mondo

Mihai Bobocica

Non hanno titoloni sui giornali, guadagnano stipendi che nel calcio vengono elargiti a giocatori di serie D e quando girano per le strade del centro non hanno richieste di selfie o autografi.
I campioni del tennistavolo vivono con serenità la loro dimensione. In alcuni Paesi in verità la situazione è un po’ diversa, perché in Germania, in Svezia e naturalmente in Cina una certa popolarità e consequenziali benefici economici i virtuosi della “racchetta gommata” ce l’hanno.
Tutti gli appassionati conoscono Waldner, Rosskopf o Timo Boll, figure paragonabili, con l’opportuno filtro della diversa popolarità delle discipline, a Borg, McEnroe e Federer.
Chi non è un super-asso rischia però di essere conosciuto solo dai praticanti, che non sono pochi, ma neanche moltissimi.
In Ciociaria questo sport ha vissuto momenti esaltanti, grazie alle vicende agonistiche del Ferentino del compianto Luciano e di Vittorio Collalti. Grandi campioni, come Piacentini, Di Napoli e Nannoni, o il cinese Sun Ling, hanno vestito la casacca amaranto e regalato due scudetti al team ciociaro.
Il tennistavolo è sport olimpico dai giochi di Seul dell’88, ma la storia dei campionati del mondo è molto più antica, visto che parte dall’edizione di Londra del 1926.

È BOBOCICA IL NOSTRO ZAPATA

In questi giorni la rassegna quasi centenaria si sta svolgendo in Sudafrica, esattamente a Durban e, poiché da noi questo luogo evoca un famoso dentifricio, ecco che ci regala un ampio e splendente sorriso.
È accaduto infatti, per la prima volta nella storia, che un nostro portacolori, Mihai Bobocica, abbia superato ben tre turni dell’eliminazione diretta, guadagnando il visto per gli ottavi di finale.
È un risultato storico, perché mai un italiano si era spinto fino a questo punto della competizione. Bobocica, figlio di un tecnico rumeno di tennistavolo, ha 36 anni e vive in Italia da quando era bambino. Gioca nel campionato italiano nell’Apuania Carrara ed ha preso parte a due edizioni dei Giochi Olimpici, nel 2008 a Pechino e nel 2012 a Londra.
Attualmente è numero 174 del ranking mondiale, ma in passato aveva raggiunto la posizione numero 72. Nei sedicesimi di finale ha sconfitto per 4/2 lo spagnolo Alvaro Robles, decisamente più accreditato di lui, numero 43 al mondo.
In precedenza aveva superato l’egiziano Saleh per 4-1 e il francese Gauzy per 4/3, e dopo avergli annullato due palle match. Contro Robles, Bobocica si è imposto 4/2 e nel sesto set ha dovuto annullare molte palle del 3 pari all’iberico.
Oggi per l’italiano nato in Romania c’è un ostacolo davvero enorme. Giocherà infatti contro il formidabile giapponese Tomokazu Harimoto, numero 4 del mondo, diciannovenne fenomeno del “paese del sol levante”. Bobocica potrà sfruttare la leggerezza che gli deriva dal non avere alcuna pressione: lui ha già vinto il suo mondiale, ha scritto la storia, ha fatto la rivoluzione. È Bobocica il nostro Zapata.

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