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Milan: buona la prima, ma in Inghilterra non sarà semplice

Roberto Mercaldo
Il PSG delle stelle sbatte sul Bayern e scivola al Parco dei Principi
Febbraio 15, 2023
Milan batte il Tottenham per 1-0

Non sono più i tempi dell’uno a zero prezioso. Oggi la vittoria con un gol di scarto ha la stessa valenza anche in caso di 4/3. I gol segnati in trasferta non sono più la discriminante nell’ipotesi di parità dopo i 180 minuti. Posta questa premessa, il Milan di Pioli si tiene stretto l’1/0 col quale ha superato il Tottenham di Antonio Conte.

Reduce da prestazioni non proprio eccelse in campionato, il club rossonero si era avvicinato a questo ottavo di finale con un certo timore, perché incrociare i destini con una rappresentante della Premier non è mai cosa semplice. Il record d’incasso (9133842 euro il dato preciso) generato dai 74320 spettatori ha introdotto al meglio il match, esprimendo compiutamente la voglia dei sostenitori rossoneri di tornare protagonisti in una manifestazione che in passato ha regalato al Milan gloria e successi.
E sul campo, Theo Hernandez e soci hanno lottato come leoni, tenendo a bada un Tottenham prima guardingo, poi incapace di creare reali difficoltà al team meneghino.
Più pronto sulle seconde palle, più determinato nei contrasti, il Milan ha coronato la sua partenza sprint col gol di Diaz, che poi non ha avuto repliche nel corso di un match che pure ha riservato molte altre emozioni. Bravi Tatarusanu e Forster ad inchiodare il tabellino, ma sarebbe ingeneroso affermare che le squadre non abbiano provato a modificare lo status quo.

Una certa prevalenza delle difese è stata la costante della gara, con gli inglesi che hanno affidato a Son la maggior parte dei palloni da spedire al centro, dove però tanto Diere che Kane sono stati ben controllati dalla retroguardia rossonera.
Dall’altra parte, gli sforzi del Milan avrebbero assunto forma compiuta se De Ketelaere non avesse fallito di testa, da posizione favorevole e su sponda di Giroud, un’occasione davvero importante.
Discorso qualificazione apertissimo, ma i quarti ora non sembrano una chimera, bensì un obiettivo concreto.

ALTRA BOCCIATURA PER IL PSG DELLE STELLE

Che il calcio non sia una scienza esatta lo sanno tutti. Che i tre attaccanti più forti del mondo, Mbappé, Messi e Neymar non bastino per vincere la Champions può essere concetto meno facile da digerire.
Eppure il PSG degli sceicchi sta mostrando al mondo come non basti collezionare stelle per prendersi il cielo.
La bocciatura non è definitiva, perché a uno 0/1 casalingo si può porre rimedio, almeno in teoria.
Eppure la solidità del Bayern, la sfacciataggine con la quale ha palleggiato in faccia al team parigino, valgono qualcosa di più della semplice espressione numerica.

Ad agevolare la vittoria dei tedeschi una clamorosa incertezza di Gigio Donnarumma, goffo nel cercare di bloccare in tuffo il tiro di Coman. L’ex milanista ha poi avuto modo di riscattarsi con un paio di belle parate che hanno se non altro impedito il raddoppio ai tedeschi.
Il PSG nel finale di gara si è giovato dell’ingresso in campo di Mbappè, fermato però per ben due volte dal fuorigioco: netto il primo, appena percettibile il secondo. E dopo il secondo punto cancellato dal VAR, anche sua maestà Messi ha speso le ultime stille di energia a caccia di un pari che però non è arrivato. Verdetto non definitivo, ma ampia ipoteca sulla qualificazione dei granitici bavaresi.
Stasera altre due gare degli ottavi: Borussia Dortmund-Chelsea e Brugge-Benfica, primi round di un confronto incerto e di un altro che ha nei lusitani i logici favoriti.

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