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Meloni verso il collegio nord pontino: per Latina e Aprilia un’occasione storica di rilancio. Calandrini avrà un ruolo nazionale. Per Zicchieri un’uscita di scena ingloriosa

Marco Battistini
Agosto 21, 2022
Giorgia Meloni

Ultime schermaglie sulle liste per le elezioni politiche. Per oggi è attesa l’ufficialità di tutte le candidature. In chiave pontina pochi i dubbi da dissipare. Tra questi la scelta finale del candidato di centrodestra sul collegio uninominale alla Camera di Latina-Aprilia. Con ogni probabilità Giorgia Meloni, lancerà l’assalto a palazzo Chigi partendo proprio dalla rielezione nel collegio in cui stravinse nel 2018. Una scelta che porterà inevitabilmente la stampa nazionale ed estera a puntare i riflettori su un territorio ad appena 40-50 km dalla Capitale e da sempre attrattivo per le sue origini particolari. La candidatura della Meloni può rappresentare un’occasione di rilancio per un’area in perenne affanno, a causa soprattutto delle croniche problematiche sul piano infrastrutturale. Latina e Aprilia in particolare possono conquistarsi un ruolo centrale nelle dinamiche economiche della regione e diventare le figlie predilette di Roma Capitale. Il polo chimico-farmaceutico più importante dell’Italia centrale dovrà ricevere attenzioni e tutele come mai è avvenuto in passato. 

IL REBUS DELLE CASELLE

Proprio dentro Fratelli d’Italia si dovranno sciogliere gli ultimi nodi. In particolare il ruolo di Nicola Calandrini. Il senatore uscente, capogruppo di FdI in commissione Bilancio a palazzo Madama, si è ritagliato un ruolo importante nel partito. Per lui c’è la prospettiva concreta di un posto nel governo Meloni (sottosegretario), soprattutto in considerazione della stima che nutre la leader nei suoi confronti. Salvo sorprese Calandrini dovrebbe avere un posto in posizione eleggibile al Senato nel collegio plurinominale. Se così fosse sarebbe il terzo dei big pontini a veleggiare verso palazzo Madama, dopo Claudio Durigon (candidato nell’uninominale di Viterbo-Rieti) e Claudio Fazzone blindato nel collegio di Latina-Frosinone. Qualche chance di elezione la nutrono le outsider ‘rosa’ di Fratelli d’Italia, Matilde Celentano ed Elena Palazzo. Fuori dal centrodestra chi può sperare di fare il colpaccio sono i due candidati pontini del M5S Gianluca Bono (plurinominale Camera con la posizione n°2) e Adriana Cali’ al Senato. Quest’ultima è inserita al secondo posto nel plurinominale del Senato dietro il ministro Stefano Patuanelli. Missione impossibile o quasi per Federica Lauretti, terza posizione alla Camera dietro Bono. Campagna elettorale a dir poco in salita per il centrosinistra pontino. Tommaso Malandruccolo e Rita Visini sono votati al sacrificio, non avendo chance nei collegi di Latina e Terracina. Stefano Vanzini in posizione 3 nel collegio pluronominale ha ugualmente il destino segnato. Al Pd pontino non resta che preparare le regionali con poche certezze. Quanto al terzo polo si attende solo l’ufficialità della candidatura di Gerardo Stefanelli. È considerato l’uomo di Renzi nel pontino ed una sua discesa in campo appare inevitabile. Se il presidente della Provincia optera’ per l’ingresso in lista ovviamente si scatenerà la bagarre sul piano politico. FdI è Lega sono in agguato. 

L’ADDIO INGLORIOSO DI ZICCHIERI

Quotazioni in discesa invece per un neo-renziano. Francesco Zicchieri ha annunciato sul proprio profilo Facebook il suo addio alla politica. Non solo non si ricandidera’ ma si dedicherà ad altro. “Dopo oltre venti anni di vita pubblica ho deciso insieme a mia moglie e i miei figli i quali ringrazierò per sempre del sostengo e della forza che sanno donarmi in ogni circostanza di abbandonare la vita pubblica da persona attiva in politica -ha dichiarato Zicchieri– ho deciso di dedicarmi ad altro a livello professionale. Ho deciso dopo anni dove ho messo tutto me stesso senza risparmiami mai  per la passione politica di ritirarmi a vita privata e godermi i mie due straordinari bimbi nella loro crescita quotidiana , ho deciso di impegnarmi per altre cose che ho costruito in questi anni e che ora hanno bisogno della mia presenza costante e quotidiana. Non voglio dilungarmi più di tanto ma semplicemente ringraziare tutti coloro che in questi lunghissimi anni mi sono stati vicino. Spero di aver onorato al meglio il mandato conferitomi dai cittadini, tutto quello che ho fatto e gli atti che ho compiuto sono stati solo ed esclusivamente verso il bene comune, questo mi gratifica e mi da il sorriso per dedicarmi ad altro”. Un’uscita di scena dignitosa che però non cancella i dubbi e gli errori che hanno caratterizzato il suo mandato parlamentare, conclusosi in maniera ingloriosa per chi aveva fatto della politica un atto di fede. 

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