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Mediazioni, equilibri, ritardi e capricci anche se la partita delle deleghe è virtualmente chiusa. E non spaventa Luca di Stefano

Massimo Pizzuti
Gennaio 25, 2024
Luco Di Stefano, presidente della Provincia


 
Proprio in queste ore il presidente della Provincia Luca Di Stefano ha intenzione di riprendere il confronto con i gruppi e i leader dei partiti. Per sbloccare definitivamente la partita delle deleghe ai 12 consiglieri. Sono passati trentaquattro giorni dalle elezioni del 22 dicembre. Lo schema è pronto e conosciuto dai protagonisti. Doveva essere “messo a terra” in pochi giorni, ma poi le prese di posizione della Lega hanno ritardato l’attribuzione.

LO SCHEMA

Il presidente ha tenuto a mente i risultati: 5 consiglieri alla Provincia dei Cittadini (in pratica il Pd), 3 a Fratelli d’Italia, 2 alla Lega, 1 a Forza Italia, 1 a Provincia in Comune. Il Partito Democratico esprimerà il vicepresidente: Enrico Pittiglio si sta già comportando come tale partecipando a manifestazioni ufficiali con la fascia blu della Provincia. Sempre Pittiglio si sarebbe dovuto occupare di Pnrr e Comitato per lo Sviluppo, ma la Lega ha richiesto quel “pacchetto”. “Obbedisco”, ha risposto Pittiglio a Di Stefano per facilitare l’intera operazione. Al Partito Democratico andranno comunque Patrimonio, Trasporti, Viabilità, Pubblica Istruzione, Caccia e Pesca, Pari Opportunità. Se li divideranno Alessandro Mosticone, Luigi Vittori, Gaetano Ranaldi e Antonella Di Pucchio.
Per Fratelli d’Italia Edilizia Scolastica e Turismo, Polizia Provinciale, Sport e Sanità. Da vedere il Bilancio, quando il quadro sarà completo. Le deleghe saranno amministrate da Alessandro Cardinali, Roberto Caligiore e Andrea Velardo.
La Lega ha eletto due consiglieri: Andrea Amata e Luca Zaccari. Le deleghe rivendicate sono quattro: al primo dovrebbero andare Pnrr e Comitato per lo Sviluppo, al secondo Ambiente e Urbanistica.
A completare il ventaglio di competenze ci sono la presidenza dei lavori del consiglio a Gianluca Quadrini (Forza Italia) e le politiche culturali a Luigi Vacana (Provincia in Comune). Ci sono altre deleghe (Affari generali, Digitalizzazione, Bilancio) che verranno utilizzate per chiudere il cerchio.

I FALSI PROBLEMI

Alla Provincia da dieci anni non si ragiona più in termini di maggioranza e di opposizione. Luca Di Stefano coinvolge tutti gli eletti interpretando la legge Del Rio. Con una impostazione naturalmente bipartisan. Inoltre i consiglieri si occupano sì delle deleghe che vengono loro affidate, ma non con le prerogative e le risorse che invece hanno gli assessori nei Comuni. Al centro c’è sempre la figura del presidente.

GLI OSTACOLI REALI

La Provincia però rimane un ente strategico e centrale in diverse materie. Negli ultimi tempi ci sono stati argomenti trattati in un’ottica di normale collaborazione istituzionale con la Regione Lazio.
A novembre il Governatore Francesco Rocca ha partecipato da protagonista agli Stati Generali prendendo l’impegno di occuparsene in prima persona.
La creazione del Comitato per lo Sviluppo da parte di Luca Di Stefano è una conseguenza.
Anche se ad oggi, per tutta una serie di circostanze (elezioni in primis) tutto è ancora un bel progetto non ancora nemmeno avviato. E qui pesa l’aver messo la Provincia in subordine da parte di Luca Di Stefano, all’impegno da primo cittadino di Sora.
La gestione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà inquadrata comunque in questo perimetro. Se quindi la Lega, in più occasioni, critica gli Stati Generali, il Comitato per lo Sviluppo, sollecitando Di Stefano ad agire e cambiare passo, cosa significa? Se l’Ufficio di Scopo dell’ente avvia la fase della valutazione delle osservazioni dei Comuni sui siti potenzialmente idonei ad ospitare una discarica e nello stesso giorno i consiglieri del Carroccio assumono una posizione dura sull’intera vicenda della gestione del ciclo dell’immondizia, cosa significa? La giunta Rocca ha abolito gli Egato e sta lavorando ad un Piano rifiuti nel Lazio. La Regione ha le competenze maggiori in questo campo e anche la Provincia ricopre un ruolo per nulla secondario in tema di pianificazione. Inoltre c’è la Saf, partecipata da tutti i Comuni-soci e chiamata nel 2024 ad assumere decisioni importanti. Le posizioni espresse dalla Lega su Stati Generali, Comitato per lo Sviluppo e rifiuti sono critiche verso i programmi e l’operato della Provincia e della Regione Lazio.
Nella sostanza resta condivisibile la richiesta del cambio di passo ma sembrano grottesche tutte le altre posizioni. Che sembrano non tener conto del fatto che a meno di cento chilometri da Piazza Gramsci Pasquale Ciacciarelli fa l’assessore in un’amministrazione che è quasi un monocolore Fratelli d’Italia.
Restano dunque tutta una serie di difficoltà del centrodestra, “bloccato” pur se ampiamente maggioritario in Ciociaria. La Lega nell’ultimo anno si è messa di traverso sempre. Un’anomalia che è ora di risolvere.

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