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L’Inter conquista il primo round e prenota la finale di Champions

Roberto Mercaldo
Dzeko e Mikhitarian fanno felice Inzaghi. Stasera Juventus, Roma e Fiorentina a caccia di gloria
Maggio 11, 2023
Simone Inzaghi

La finale di Champions naviga a vele spiegate verso la sponda nerazzurra.
Il primo round della semifinale è andato all’Inter, che ha assestato un doppio colpo da ko ai rivali rossoneri all’alba del match, nella fase che di solito viene definita di studio.
Evidentemente Inzaghi aveva studiato per tempo e con diligenza quali potessero essere le mosse utili a destabilizzare la retroguardia milanista. Due lampi, a firma di Dzeko e Mikhitarian, hanno accecato i difensori rossoneri, fattisi trovare impreparati e fatalmente puniti dagli scatenati nerazzurri.
Ancora tanta Inter nei minuti successivi, e Milan che per restare nella metafora pugilistica sembrava davvero sull’orlo di un ko definitivo e devastante.

Un rigore prima assegnato all’Inter e poi cancellato dal Var ha forse avuto l’effetto di scuotere dal torpore la compagine di Pioli, che finalmente si è… iscritta all’evento, provando a replicare, nel tentativo di ridurre il divario o perlomeno di non renderlo ancor più pesante. Finalmente c’è stata partita, con due contendenti che hanno cercato con intensità la porta avversaria. Il punteggio però non ha più subito modifiche: attente le difese, aiutate in due circostanze dai legni (uno per parte) e non proprio implacabili gli avanti. In specie il pacchetto avanzato rossonero ha patito l’assenza di Leao, il cui provino del mattino aveva dato esito parzialmente positivo. Pioli lo ha portato in panca, ma non se l’è sentita di metterlo in campo, con il rischio di compromettere la presenza nel retourn match.
Giroud stavolta non ha onorato la sua fama di bomber, ma va detto che palloni ghiotti dalle sue parti proprio non sono arrivati. Il 2/0 finale non è ancora una sentenza, ma le somiglia. Ribaltarlo sarebbe per il Milan un’impresa titanica e al momento difficilmente ipotizzabile.

OGGI IN CAMPO ALTRE TRE ITALIANE

Nella stagione record per numero di semifinaliste, altre tre squadre italiane giocheranno oggi i match di andata, sognando la finale di Europa League e Conference.
Nella competizione più prestigiosa, Roma e Juventus giocano sul campo amico contro Bayer Leverkusen e Siviglia, con l’obbligo di un successo che renda meno impervio il retourn match.
La Juventus può dare un senso a una stagione con alti e bassi sul campo e… un occhio ai tribunali. Sul piano del gioco l’Allegri 2.0 sembra involuto rispetto alla versione originale, ma al netto dei 15 punti momentaneamente restituiti, non si può negare che quanto a risultati il tecnico livornese abbia saputo tenere la barra dritta. L’Europa League offre l’opportunità di ribaltare il vero fallimento di questa stagione, che è ovviamente la precoce, e anche indecorosa nella forma, eliminazione dalla Champions.

Il Siviglia, plurivincitore della seconda competizione europea, è a sua volta reduce da una Liga deludente, ma il piazzamento risente della partenza ad handicap ascrivibile alla gestione Sampaoli.
In Coppa gli spagnoli hanno vinto e convinto e pertanto oggi ci vorrà una Juve tonica e determinata per riuscire a valicare l’ostacolo andaluso.
Possibile un attacco con Vlahovic e Di Maria, con Chiesa relegato in panchina e un centrocampo a cinque ispirato alla prudenza a proteggere i tre centrali di difesa.
Sfoglia la margherita anche Josè Mourinho, che dovrà fare i conti con il coriaceo Bayer Leverkusen e con le consuete defezioni importanti.

Il tecnico portoghese ha convocato Dybala e Wijnaldum, ma non sa quale frazione di gara potrà assegnare ai due interpreti più autorevoli del proprio progetto, ancora alle prese con i postumi dei recenti infortuni.
Di certo la Roma giocherà… in 12, perché il pubblico sosterrà i giallorossi con il consueto calore e la solita passione.
Si affiderà al proprio pubblico anche la Fiorentina, che contro il Basilea dovrà provare a formarsi un “gruzzoletto” da gestire nella gara di ritorno in terra svizzera. Italiano sa di non potersi fidare dell’undici di Vogel, che è già reduce da un paio di qualificazioni rocambolesche e ha la capacità di crederci, anche quando le contingenze sembrano sfavorevoli.
Per Cabral e compagni la missione non è impossibile, ma nemmeno agevole. I bookmaker però sono di diverso avviso e ritengono la Fiorentina decisamente favorita nella corsa al trofeo.

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