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La Certosa di Trisulti torna al suo massimo splendore

Martina Arduini
Dicembre 8, 2021

La Certosa di Trisulti, perla medievale della Ciociaria, costruita nel 1204 da Papa Innocenzo III per i certosini, è finalmente di nuovo disponibile al pubblico. Perchè finalmente? Perchè qualche anno fa, la Certosa era stata scelta da Steve Bannon, stratega di Donald Trump, per la creazione di una scuola internazionale di sovranismo dopo un bando che però, secondo il Consiglio di Stato, era stato vinto presentando documenti non corrispondenti. Motivo per cui l’affidamento è stato ritirato dagli stessi giudici. Oggi la Certosa vince contro chi avrebbe affossato le sue meraviglie e la storia che racconta.

Grazie al Ministero della Cultura e la Regione Lazio, con Laziocrea S.p.a si è giunti ad un traguardo tanto atteso dal territorio e per il quale si sono battute per anni le associazioni di cittadini. “Le potenzialità di questo sito sono incredibili, come fantastici sono alcuni luoghi della Certosa, a partire dalla sua biblioteca o dalla farmacia, nell’antichità una delle più conosciute in tutto il mondo – commenta il ministro Dario Franceschini – si potrebbe immaginare di costruire intorno a Trisulti un luogo europeo di incontro dei Cammini e dei camminatori di tutta Europa”. Entusiasta anche il governatore Nicola Zingaretti: “Vittoria! Si apre una pagina nuova e bella per la Certosa di Trisulti. Non andrà a Steve Bannon che voleva farci il centro europeo dei sovranisti”.

Un nuovo percorso di visita a ingresso gratuito che permetterà al pubblico, tutti i giorni, di scoprire la storia e le bellezze degli edifici che compongono il complesso certosino, tra cui alcuni angoli inediti del perimetro monasteriale. Sabato, domenica e nei giorni festivi, si potrà inoltre, previa prenotazione, prendere parte a interessanti visite guidate gratuite. Nuove aree della Certosa apriranno al pubblico non appena saranno ultimati i lavori avviati in alcuni settori del complesso dalla Direzione Regionale Musei Lazio.

Con la riapertura del sito, nei giorni festivi, riprenderanno anche le funzioni religiose nella Chiesa di San Bartolomeo, restituendo un luogo di culto tanto amato dal territorio e dalla comunità locale. Tra gli edifici spicca la Farmacia settecentesca che testimonia come l’attività principale della Certosa, fino all’epoca moderna, fosse la produzione di medicamenti e liquori. Di fronte all’ingresso, si trova il giardino all’italiana, oggi restituito al suo originario aspetto, decorato con forme animali e in cui si conservano le erbe medicinali usate per l’attività farmaceutica dei monaci. L’interno ha mantenuto l’arredo ottocentesco, le vetrine con vasi da farmacia e gli armadi contenenti le scatole per le erbe.

Nell’ingresso e nel salotto di attesa è visibile la raffinata decorazione del pittore napoletano Filippo Balbi, con i suoi trompe-l’oeil in cui sono raffigurati Benedetto Ricciardi, il monaco responsabile della farmacia intorno al 1857; ma anche preziose nature morte, animali e figure caricaturali di popolani.

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