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Il nuovo ospedale di Latina, il grande ‘fantasma’ dimenticato dalla politica locale. L’iter fermo al 2021, il silenzio della Regione

Marco Battistini
Agosto 20, 2022
Nicola Zingaretti, presidente Regione Lazio

Dal dibattito politico sembra essere sparito quello che di fatto è il progetto più realistico fra le grandi opere da realizzare nel capoluogo pontino: il nuovo ospedale. Tutto sembra tacere, eppure Nicola Zingaretti meno di due anni fa aveva affermato insieme al suo assessore alla Sanità D’Amato, che entro 5 anni Latina avrebbe avuto un nuovo grande nosocomio.
Stando alla progettazione più recente, la struttura sanitaria sorgerà su un’area di 70mila metri quadrati avrà complessivamente 524 posti letto di cui 424 di degenza ordinaria e degenza psichiatrica, 16 day hospital, 4 Day Surgery, 24 terapia intensiva, con un incremento del 35 per cento rispetto a quella attuale e un numero di sale operatorie di molto superiore a quelle delle quali dispone oggi il Santa Maria Goretti: 12 rispetto alle 4 attuali. Il finanziamento totale per la nuova struttura di Borgo Piave è di 300 milioni di euro e alla tecnologia e device sono destinati ben 19,250 milioni di euro. Non resta che attendere che il progetto si trasformi in realtà.

I PASSAGGI PIU’ RECENTI DELL’ITER PROCEDURALE

Un iter iniziato ormai da quasi 2 anni. Innanzitutto la deliberazione 10 dicembre 2020, n. 1384, con la quale la direzione generale dell’Azienda USL Latina aveva indetto una selezione per la redazione di uno Studio di fattibilità per il nuovo ospedale di Latina. Successivamente con deliberazione del 28 dicembre 2020, n. 1511, il direttore generale dell’Azienda USL Latina aveva accettato dall’Associazione Nazionale Costruttori edili di Latina (Ance) la donazione del progetto per la costruzione del “Nuovo Ospedale Pontino” per una disponibilità di 700 posti letto.
Nel febbraio 2021, un’altra firmata dal direttore generale facente funzioni dell’Azienda USL Latina, affidando un incarico esterno per rimodulare il progetto, ha stabilito che i posti letto fossero non di 700 (così come prevedeva il progetto Ance da 380 milioni) ma di 524 così come deliberato dalla Regione Lazio (DCA 257 del 2020).
In ragione della rimodulazione e del sostanziale ridimensionamento del progetto Ance, la Asl, il 5 marzo 2021, ha deliberato una selezione per la redazione di uno studio di fattbilità. A maggio 2021, tale studio di fattibilità è stato affidato dalla Asl di Latina allo Studio Ottaviani Associati di Roma che, il 16 settembre 2021, lo ha consegnato all’Azienda sanitaria locale.
Quindi con una delibera firmata dal Direttore Generale Silvia Cavalli lo scorso 5 ottobre, la Asl di Latina ha approvato lo studio di fattibilità che prevede di spendere 260 milioni per i lavori e affini, tra scatola edilizia, centrali tecnologiche, parcheggi, aree verdi, rete infrastrutturale. Per quanto riguarda le tecnologie sanitarie la spesa fissata è quasi 31 milioni di euro. Il resto è stanziato per arredi e allestimenti.

L’IMPORTANZA STRATEGICA DELL’OPERA

Non si può dimenticare che il nuovo ospedale è anche frutto di un protocollo d’intesa firmato poco meno di 20 anni fa dall’allora sindaco Vincenzo Zaccheo con l’ex Direttore Generale della Asl di Latina Ernesto Petti ed il presidente dell’Ordine dei Medici Righetti.
Quel progetto, che puntava a valorizzare il grande patrimonio umano e professionale rappresentato dalla facoltà di Medicina, fu approvato ed inserito nel Piano Socio-Sanitario della Regione da due diversi governi regionali, quelli di Piero Marrazzo e di Renata Polverini.
Il Consiglio Comunale di Latina si è già espresso favorevolmente e all’unanimità su quello che avrebbe rappresentato una straordinaria risorsa non solo per la città di Latina, ma più in generale per la provincia pontina. L’amministrazione comunale guidata da Zaccheo individuò l’area ex Arsial di proprietà della
Regione a Borgo Piave e, in sede di Conferenza Stato-Regioni, unitamente alle opere di compensazione per la Pontina (altra opera infrastrutturale fondamentale) chiese la realizzazione di una bretella che si sarebbe innervata nella nuova struttura ospedaliera.
Non sfugge, infatti, che l’area nord e quella lepina trarrebbero un gran beneficio dalla costruzione di un nuovo ospedale, come anche il settore imprenditoriale e farmaceutico.Su un tema così importante però è calato il silenzio. Sia sui prossimi passaggi procedurali che sui tempi di realizzazione. Alla politica latinense il compito di stimolare la Regione Lazio a non mollare la presa su un’opera fondamentale per il territorio pontino.

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