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 Il leone ruggisce ancora, battuto anche il Verona. Soulè incanta lo Stirpe

Roberto Mercaldo
Ottobre 8, 2023
Mister Di Francesco

Ancora un esame superato per il sempre più sorprendente Frosinone di mister Di Francesco , che liquida il Verona e si consolida nella colonna sinistra della graduatoria. Inimmaginabile ma vero, perché i Giallazzurri giocano un gran calcio e meritano quel che stanno raccogliendo.

LA CRONACA – Di Francesco lo aveva fatto capire già in conferenza pre-gara e all’annuncio delle formazioni arriva la conferma: per la prima volta c’è Reinier nell’undici di partenza. La difesa è a quattro, con Oyono, Okoli, Monterisi e Marchizza; centrocampo con Garritano, Barrenechea e Mazzitelli, con Reinier e Soulè a supportare la prima punta Cheddira
Al 3’, su un calcio di punizione spedito a centro area da Reinier, Monterisi ha sulla testa il pallone del vantaggio, ma la sua coordinazione non è da manuale e così il Verona ne esce indenne.
All’8’ Soulè tenta la sorte su punizione da 35 metri, ma i giri della sfera non sono quelli giusti. 
Gli scaligeri col passare dei minuti riescono a leggere meglio le trame canarine e cominciano a proporsi in avanti, creando un paio di situazioni che la retroguardia ciociara sbroglia con un certo affanno.
Il Frosinone si rivede in avanti al 32’ grazie a Soulè, che con un’azione personale semina il panico tra i difensori veronesi ma calcia alto. Due minuti più tardi la replica, ancor più sontuosa, con i veronesi che sembrano birilli e il talentuoso trequartista argentino (per ora…) che stavolta calcia a fil di palo. Il legno dice di no, elevando l’ingiustizia al rango di sovrana, ma da tutti i settori dello Stirpe scrosciano applausi ammirati.
La replica scaligera al 42’ e a firma di Ngonge, sulla cui conclusione arriva provvidenziale la deviazione di Okoli.
Al 44’ ospiti vicinissimi al gol del vantaggio: su un corner, Forolunso svetta di testa e sfiora il palo alla destra di Turati.
Mortifera la replica canarina, con Cheddira che calcia da posizione defilata e colpisce il palo. La sfera finisce sui piedi di Renier, che imbuca come fosse su un campo da golf. 
Lo Stirpe impazzisce di gioia.
E per poco il Frosinone non va al raddoppio, su assist di Soulè per Cheddira, contrati al momento della conclusione.

SECONDO TEMPO – Il Verona non ci sta e minaccia la porta di Turati in due occasioni, con un tiro di Ngonge che apre troppo l’angolo e con un colpo di testa di Terracciano che fa trattenere il fiato alla Nord. 
Torna a ruggire il leone ciociaro, e lo fa con un’azione perfetta che chiama alla conclusione Cheddira, ma la mira è perfettibile e il punteggio resta in bilico.
Al 20’ Matias Soulè colpisce il secondo palo di giornata, con un tocco raffinato che avrebbe meritato miglior sorte. È un messaggio cifrato al super talento giallazzurro, la dea del calcio ricorda che a volte anche i fenomeni debbono brandir la sciabola e non il fioretto.
E allora, con furia guerriera il prode Matias va a raccogliere il cross perfetto di Marchizza e inzucca alle spalle di Montipò
I teoremi balzani del calcio: fenomeno con i piedi, segna solo di testa. 
La Nord gli dedica cori personalizzati, i veronesi si dimandano come si faccia a sottrargli il pallone.
In un clima da Saturnali la partita prosegue. Cheddira vorrebbe timbrare il cartellino del gol, il Verona vorrebbe riaprirla. 
Tra i due propositi trova soddisfazione il secondo, perché Djuruc, lungo come una giornata senza sole, fa gol di testa al 4’ di recupero. E allora si soffre, perché il calcio è sofferenza, speranza, sorriso.
Sorride il leone al minuto 97, con supplemento di sofferenza, per una mischia da valutare in sala Var. Terza vittoria casalinga per il Frosinone. Se è un sogno, non svegliateci.

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