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Il flop di Coletta sui rifiuti spacciato per successo. Abc, costi lievitati in pochi anni. Tari in continuo aumento. La misura (e la spazzatura) è colma

Marco Battistini
Agosto 19, 2022
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I cassonetti stracolmi di rifiuti

“Latina, per la prima volta nella sua storia, è arrivata ad avere il 40% di raccolta differenziata dei rifiuti. E con l’attivazione del ‘porta a porta’ nei quadranti Isonzo e Europa, si conta di arrivare presto al 54%. Ma non è questo il nostro obiettivo.Nelle zone in cui è partito il “PAP” (che attualmente serve circa 90mila abitanti) l’indice di raccolta differenziata arriva al 77-80%. Vogliamo che tutta Latina arrivi ben presto a queste percentuali”. Damiano Coletta cerca di stupire con effetti speciali e a poco più di 2 settimane dal voto-bis in 22 sezioni comunali si accredita come campione della differenziata. O meglio prova a salvare il salvabile dopo 6 anni di insuccessi nel settore rifiuti e igiene urbana. Sui rifiuti e la gestione del servizio di igiene urbana l’amministrazione comunale di Latina dovrebbe dare alcune spiegazioni. Nonostante i servizi in meno il Piano Economico Finanziario è nettamente più alto di prima: 26 milioni contro 18-20 milioni di Latina Ambiente, dove erano compresi anche i servizi ad oggi assenti. Tali servizi vengono di tanto in tanto esternalizzati, con ulteriori costi a carico dell’Ente e senza che si possa contare su un servizio ordinario. Damiano Coletta in un post pubblicato su Facebook ha ammesso il problema rifiuti parlando di semplice disagio temporaneo: non è così. Dopo sei anni di governo la città è sporca e la raccolta differenziata non funziona. 

LE CRITICITA’ DEL SERVIZIO DI IGIENE URBANA

Il centrodestra di recente aveva diffuso un elenco di criticità del servizio nel recente passato. A questi si è aggiunto il piano industriale realizzato dalla società Contarina di Treviso, che fino ad oggi si è occupata di realtà territoriali di piccole dimensioni ossia di massimo 12mila abitanti, non di complessi immobiliari importanti come quelli di una città di 130mila abitanti. Una raccolta differenziata come è strutturata oggi a Latina risulta infatti inadeguata per costi e modalità proprio perché è pensata per comuni più piccoli. Dal piano industriale, inoltre, risulta anche che sono stati acquistati con soldi del mutuo da 12 milioni richiesto da Abc alla cassa depositi e prestiti alcuni tipi di cassonetti senza poi avere i camion adatti per svuotarli. Si starebbe dunque spendendo un mare di soldi per noleggiare camion che possano svuotarli. E non è tutto: l’azienda ha sospeso gli ammortamenti senza aver indicato nel bilancio come questa scelta abbia influito sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico di esercizio. Dal punto di vista economico qualora gli ammortamenti fossero stati interamente imputati nel conto economico per 533.498 euro il bilancio avrebbe riportato una perdita di 499.639 euro. Dalla lettura congiunta dei documenti del bilancio si rileva che l’esercizio 2022 potrebbe non confermare il trend evolutivo degli ultimi anni, a causa di fatti sia interni sia esterni.

LA TARI AUMENTA

Infine un riferimento alle spese complessive sostenute dall’azienda speciale. La situazione generale dell’Azienda evidenzia uno squilibrio tra fonti ed impieghi a breve termine che determina una struttura patrimoniale della Società non in equilibrio. Tali criticità pongono enormi perplessità sugli scenari futuri dell’azienda, sulla possibilità di poter assorbire l’impatto dei maggiori ammortamenti programmati. Per finire, nonostante lo stato in cui versa la città e i costi vertiginosi di una raccolta differenziata inadeguata, a Latina è anche salito il costo della Tari rendendo i cittadini scontenti due volte: sia della gestione che delle ripercussioni sul loro portafogli. Che Coletta definisca il capitolo dei rifiuti un successo è l’ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini.

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