La Commissione europea ha dato il suo via libera a un piano italiano da 450 milioni di euro a sostegno della produzione di idrogeno rinnovabile per promuovere la transizione verso un’economia a zero emissioni nette e la riduzione della dipendenza dai combustibili, in linea con il piano industriale del Green Deal. Il nuovo quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato è stato notificato dall’Italia alla Commissione Ue ed è stato adottato dal 9 marzo: fondamentali sono la produzione integrata di idrogeno ed energia elettrica rinnovabili in aree industriali dismesse.
La misura sarà disponibile per le imprese attive in Italia di tutte le dimensioni, ad eccezione degli enti creditizi e degli altri istituti finanziari, tramite selezione dei progetti con gare aperte e competitive. L’esecutivo Ue ha concluso che lo schema di aiuti è necessario e adeguato per agevolare lo sviluppo di attività economiche che rivestono importanza per l’attuazione del piano RePowerEu, e l’aiuto sarà concesso prima del 31 dicembre 2025 in base a un regime comprensivo di stime di volume e dotazione, erogato sotto forma di sovvenzioni dirette a copertura dei costi d’investimento, con un importo massimo di 20 milioni di euro per progetto.
IDROGENO RINNOVABILE, PROCACCINI APPLAUDE
Commentando la misura finanziata dal governo italiano con il Pnrr, come forma di aiuto pubblico alle imprese impegnate nella transizione energetica l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, copresidente del gruppo ECR ha espresso la sua personale soddisfazione. “La misura finanziata nell’ambito del Pnrr per 450 milioni e destinata dall’Italia in favore della produzione integrata di Idrogeno ed energia elettrica nelle aree industriali dismesse, è un’ottima notizia -ha affermato Procaccini– Il via libera arrivato anche dalla UE dimostra l’importanza di una scelta da parte del governo che, fornendo una prima base allo sviluppo di una energia pulita dal potenziale enorme come l’idrogeno, consente al contempo di spingere le imprese del settore e valorizzare aree degradate sotto il profilo urbanistico”.