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I rifiuti di Malagrotta? A Viterbo. Gualtieri li spedisce a Ponte Malnome. Ma c’è qualcuno che si ribella

Alberto Fraja
Si tratta di un provvedimento che autorizza la trasferenza nella discarica, per una durata massima di due mesi, dalle 300 a 700 tonnellate al giorno, mentre altre 150 tonnellate prenderanno la strada verso lo stabilimento di Acilia, dove c’è anche il tritovagliatore dei rifiuti
Giugno 20, 2022
Emergenza rifiuti

Brucia Malagrotta. Ma a scottarsi sono i viterbesi. Le fiamme sono state domate, ora si contano i danni anche in termini di inquinamento ambientale ma soprattutto ci si chiede dove finiranno le 900 tonnellate di rifiuti che venivano trattate nel sito stesso e che ora sono in cerca di alloggio. Qualcuno, mentre il rogo era al massimo della sua virulenza, si era già alzato in piedi proponendo con sicurezza: la monnezza? La inviamo a Viterbo. E così è stato. In qualità di commissario straordinario di Governo, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha disposto ieri la trasferenza di rifiuti urbani indifferenziati presso gli stabilimentiAma di Ponte Malnome

Si tratta di un provvedimento che autorizza la trasferenza nella discarica, per una durata massima di due mesi, dalle 300 a 700 tonnellate al giorno, mentre altre 150 tonnellate prenderanno la strada verso lo stabilimento di Acilia, dove c’è anche il tritovagliatore dei rifiuti.
Non c’è da meravigliarsi. Non è la prima volta che il capoluogo della Tuscia è costretto a sorbirsi i rifiuti di Roma, una città che non riesce a risolvere il problema dei rifiuti per tutta una serie di concause a tutti note: dall’ambientalismo sciagurato che dice pregiudizialmente no a ogni ipotesi di rigassificatori all’Ama, non proprio un esempio di eccellenza ed efficienza imprenditoriale.

L’ultimo grido di allarme era arrivato dalla Lega con il senatore Paolo Arrigoni che a maggio si augurava una più attenta gestione dei rifiuti rispetto a quella Zingaretti-Raggi. Visto il ballottaggio tra Chiara Frontini e Alessandra Troncarelli, sarà una questione che nei prossimi mesi il neo eletto sindaco dovrà affrontare sicuramente. D’altra parte 900 tonnellate non sono cosucce da nulla e i siti in grado di recepirle scarseggiano. Chiara Frontini in proposito non perde l’occasione per richiamare l’attenzione dell’avversaria: “L’atto d’amore per Viterbo – scrive in un comunicato – è smettere di portare a Viterbo i rifiuti romani, e su questo né ZingarettiTroncarelli né tantomeno il consigliere regionale Panunzi hanno mai difeso il territorio. Quindi dov’è l’amore per la città?”. Intanto il Claudio Durigon, coordinatore Lega Lazio, ha annunciato un’interrogazione al governo, chiedendo se abbia intenzione di commissariare la Regione Lazio sul ciclo dei rifiuti.

“Non c’è traccia di aperture di impianti fermi o nuovi per l’autosufficienza nell’immediato – scrive Durigon – soltanto chiusure di siti con 12,6 milioni buttati a Colleferro proprio dalla giunta Zingaretti. All’orizzonte c’è il termovalorizzatore di ultima generazione voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che i 5 Stelle e una parte del Pd vorrebbero affossare. Ci vorrà qualche anno. Nel frattempo?”. 

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