La prima tappa del Giro d’Italia con un vero gran premio della montagna inserito in prossimità dell’arrivo ha prodotto il “golpe”.
Remco Evenepoel non è più il leader della classifica generale, avendo lasciato la maglia rosa a un ciclista non troppo gettonato: il norvegese Leknessund.
Il biondo vichingo era fin qui conosciuto per aver vinto il titolo europeo under 23 a cronometro nel 2020 e di certo non era un pensiero “naturale” associare una sua impresa a una tappa con un GPM di un certo peso.
Le dinamiche di una corsa sono però complesse, e come avevamo anticipato in sede di presentazione, qualche corridore ha compreso come il percorso si prestasse a una fuga a lunga gittata.
Così, alcuni ardimentosi di giornata, hanno sferrato l’offensiva quando il traguardo di Lago Laceno era a distanza ragguardevole.
Tra essi c’era anche Vincenzo Albanese, ragazzo molto abile nelle volate e capace di difendersi in salita. Il portacolori della Eolo Kometa si è arrampicato con una tenacia straordinaria, ma non è riuscito a rispondere allo scatto che ha deciso la tappa.
A scollinare a braccetto, a 3 km dall’arrivo, sono stati il citato Leknessund e l’ancor meno noto Paret Peintre, che hanno marciato di comune accordo fin sotto lo striscione di un traguardo che ha regalato all’uno la tappa e all’altro la maglia rosa.
EVENEPOEL PER UNA VOLTA POCO CANNIBALE
Ha destato un po’ di stupore l’arrendevolezza di Evenepoel, che non si è dannato l’anima nemmeno quando il plotoncino degli attaccanti aveva guadagnato cinque minuti di margine attivo.
I compagni di squadra della Quick Step nella fase decisiva della corsa hanno un po’ deluso le attese, lasciandolo quasi solo, e questo avrà indotto il campioncino belga a non avventurarsi in azioni che potessero costare preziose energie, visto che quelli della Ineos hanno comunque tenuto sollecita l’andatura limitando i danni.
Sulla prima vera salita del Giro, hanno mostrato una buona condizione di forma un po’ tutti i grandi favoriti, tra i quali però cerca diritto d’albergo anche il nostro Damiano Caruso, che pochi hanno inserito tra i primi cinque in sede di pronostico, ma che è pur sempre il secondo classificato del Giro d’Italia 2022.
Oggi la quinta tappa porterà i corridori da Atripalda a Salerno, attraverso 171 chilometri che dovrebbero esaltare le doti dei migliori velocisti.