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Giorno del ricordo, le parole di Ottaviani e Mastrangeli per non dimenticare

Martina Arduini
Febbraio 10, 2022

Il 10 febbraio 1947 furono firmati i trattati di Pace di Parigi dopo la seconda guerra mondiale, con i quali si assegnavano l’Istria, Quarnaro, Zara e parte del territorio del Friuli Venezia Giulia alla Jugoslavia.

I territori in questione erano stati assegnati all’Italia con il Patto di Londra, mentre la Dalmazia venne annessa a seguito dell’invasione nazista in Jugoslavia. Con questo trattato, tutti i beni dei cittadini italiani che vivevano nel territorio orientale vennero confiscati dal filo sovietico Tito e come se non bastasse iniziarono delle vere e proprie atrocità verso gli italiani, accusati di esser fascisti e contrari al suo comunismo. Torturati, assassinati, gettati nelle foibe(fenditure carsiche usate come discariche) perchè “nemici del popolo”. La fuga forzata degli italiani da quelle regioni fu inevitabile.

Con la legge del 30 marzo 2004, firmata dal presidente della Repubblica Ciampi, il Parlamento Italiano istituì il “Giorno del Ricordo” proprio il 10 di Febbraio, per ricordare le vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale.

“Anche se lontani nel tempo, le sofferenze e il dolore inflitti nel corso della tragedia immane costituita dalle foibe e dall’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, devono continuare a essere un monito per tutti noi, perché si affermi, sempre, il valore della vita, della pace, della solidarietà – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo del 10 febbraio  – La ricorrenza odierna, al pari della Giornata della Memoria, non può essere considerata un evento di una sola parte politica, perché appartiene al patrimonio culturale e conoscitivo dell’intero Paese. Quello stesso Paese che, dopo decenni di silenzio, ha recentemente squarciato il velo su una vicenda terribile che ha coinvolto uomini e donne – appartenenti a ogni credo politico – cattolici, uomini di chiesa, anziani e bambini, tutte vittime di una vera e propria persecuzione, senza contare il dramma degli  esuli. Solo attraverso il riconoscimento e la memoria di quanto accaduto, è possibile ricostruire e consolidare quel necessario senso di humanitas, quale valore costitutivo di una società fondata sulla partecipazione democratica, sulla inclusione e la coesione sociale, nemica di ogni forma di violenza, di pregiudizio e di prevaricazione”.

“Il Giorno del Ricordo deve vedere unito tutto il Paese nella condanna della violenza e di tutte le ideologie portatrici di discriminazione, intolleranza, ingiustizia – ha dichiarato l’assessore Riccardo Mastrangeli, in occasione del Giorno del Ricordo- Al pari della celebrazione del Giorno della Memoria, infatti, questa ricorrenza intende consolidare i valori fondamentali della pace, della civiltà, della democrazia, del dialogo tra culture. Il riconoscimento dei massacri dei Foibe e del drammatico esodo giuliano dalmata ha, purtroppo, tardato a diventare patrimonio comune e condiviso: anche per questo motivo, dobbiamo sempre custodire il dovere morale di tener vivi, nella nostra coscienza, il sacrificio delle vittime delle Foibe e il dolore degli esuli”.

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