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Fuori dai debiti il tabù rimane l’unità

Massimo Pizzuti
Dopo dodici anni il Comune di Frosinone esce dal piano di rientro: un punto importantissimo a favore del sindaco Mastrangeli. Ma resta aperta una verifica spinosa e complicata che verrà effettuata dopo il voto sul documento di previsione. Potrebbe non bastare a rimettere in carreggiata una coalizione di centrodestra che non condivide nulla.
Marzo 21, 2024

Continua ad esserci un dialogo tra sordi all’interno della maggioranza del Comune di Frosinone. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha di che essere soddisfatto dopo la certificazione, da parte della Corte dei Conti (Sezione regionale di controllo per il Lazio), dell’uscita dal Piano di rientro pluriennale. Dopo dodici anni di “lacrime e sangue”, adesso il Comune capoluogo… respira. Potrà contrarre mutui, procedere con le assunzioni e riprendere a pieno regime la fase di programmazione. Forse proprio per questo sarebbe opportuno condividere il risultato con l’intera coalizione, mentre invece si sta aspettando la votazione sul bilancio di previsione per avviare una verifica che rischia di essere estenuante e complicatissima. Il documento previsionale verrà approvato, ma senza un minimo di confronto preventivo della giunta con i gruppi, resterà in ogni caso arduo rimettere insieme i cocci.
La Lista Ottaviani (5 consiglieri), Fratelli d’Italia (4), la Lista per Frosinone (3), Francesco Pallone (Lista Mastrangeli), Cinzia Fabrizi (Forza Italia), Dino Iannarilli (Lega) Mauro Vicano (lista civica Vicano) e lo stesso Mastrangeli non avranno problemi a votare sì. Arrivando a 17 voti. Le opposizioni (11 consiglieri in totale) si divideranno tra chi sarà contrario, chi si asterrà e chi voterà contro. L’unica novità di rilievo sarebbe rappresentata dal sì di Andrea Turriziani (Lista Marini).
Nel centrodestra i punti interrogativi riguardano le scelte del gruppo di Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Ma anche le decisioni di Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo (Forza Italia). Stiamo parlando di cinque consiglieri eletti nel centrodestra, che chiedono elementi di discontinuità sui programmi e sull’organigramma della giunta. Aspettare il voto sul bilancio potrebbe non bastare a risolvere le tante problematiche che ci sono.
Riccardo Mastrangeli è uno abituato ad avere piani B, piani C e piani D. Lo farà anche stavolta, ma esattamente per questo l’intero centrodestra che ha vinto a Frosinone dovrebbe essere d’accordo sulle scelte che si andranno ad effettuare. Nella sua lettera di dimissioni l’assessore Alessandra Sardellitti ha citato quattro consiglieri: Mauro Vicano, Francesco Pallone, Giovanni Bortone e Teresa Petricca. Li ha citati perché con loro ha condiviso posizioni politiche ed amministrative. Adesso è probabile che questi quattro consiglieri si aspettino delle risposte. Pare di capire che soltanto al termine della sessione consiliare sul bilancio verranno tirate le conclusioni per poi decidere come e con chi proseguire. L’operazione può riuscire sia completamente che parzialmente, ma è necessario anche porsi il problema di quello che succederà dopo.
Questa di maggioranza di centrodestra ha palesato difficoltà e divisioni sulle piste ciclabili, sul Brt, sul forno crematorio, sull’idea di chiudere il tratto urbano della Monti Lepini. Mentre il bilancio dello scorso anno fu votato all’unanimità e anche quello del 28-29 marzo 2024 passerà. Nessuno vuole andare davvero a casa. Nemmeno quelli delle opposizioni, che sono talmente divisi che in queste condizioni non possono costituire né un’alternativa di governo né un problema per il centrodestra.
Da metà aprile in poi ci sarà spazio soltanto per la campagna elettorale che porterà alle europee e tutti saranno impegnati allo spasimo per portare l’acqua al mulino del proprio partito. Dopo ci saranno le vacanze estive e dunque, come sempre, si arriverà in autunno. L’Amministrazione Mastrangeli andrà  avanti, ma potrebbe farlo nella logica del tirare a campare. Con le stesse identiche difficoltà che ci sono state negli ultimi dodici mesi. Ci sono tanti modi per effettuare una verifica politica. Quello migliore è riunirsi tutti insieme, guardarsi in faccia, dire il proprio punto di vista in modo trasparente e diretto e rendersi conto se esiste una coalizione degna di questo nome o se invece nel giugno 2022 c’è stato soltanto un cartello elettorale. Il bilancio verrà approvato, ma non si tratta di una bacchetta magica che metterà tutto a posto.