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Frosinone, una partenza col botto: corsa, coraggio e convinzione alla base dell’exploit

Roberto Mercaldo
Ottobre 12, 2023

Ci sono molti modi di reagire a previsioni nefaste. Ci si può scoraggiare e abbandonarsi alla corrente; si può semplicemente ignorarle e soprattutto si può provare a smentirle.
Il Frosinone di Eusebio Di Francesco ha scelto la terza strada e così, a quanti lo indicavano quale ultimo della classe designato, vaso di coccio tra i vasi di ferro, ha risposto “no, grazie” attraverso 8 prove convincenti.
Già, 8, perché anche le due gare perse contro Napoli e Roma hanno mostrato tante cose positive ed hanno sostanzialmente confortato il giudizio generale. 
La prima vittoria, che non verrà consegnata alle statistiche, ma che forse è stata la più importante, è arrivata in sede di campagna acquisti, con l’arrivo di giovani di grande prospettiva. È palese che siano giocatori le cui quotazioni avrebbero reso impossibile un arrivo in Ciociaria con carattere di definitività. 
La strada del prestito era la sola percorribile e gli operatori di mercato giallazzurri sono stati bravissimi ad afferrarla.
Proprio due giorni fa, Guido Angelozzi, responsabile dell’area tecnica giallazzurra, ha ricevuto a Palermo il premio “Una vita per il calcio”.
Nel corso della manifestazione il direttore ha sottolineato come l’ottimo avvio dei suoi, frutto di lavoro e caparbietà, non debba illudere sulla facilità del traguardo designato, che è ovviamente quello della salvezza. 
Ha altresì citato quale monito la partenza convincente di un recente Benevento, che dopo aver virato a 24 punti andò incontro alla retrocessione. “Lavoro” sarà pertanto la parola d’ordine d’ora in avanti, lavoro quotidiano volto ad evidenziare ogni pregio e a cancellare ogni difetto. 

MINI BILANCIO DELLE OTTO GARE

Ma cosa hanno detto, in sostanza, queste prime otto puntate del romanzo della serie A? Vediamo di analizzare il rendimento della squadra procedendo per reparti.  
LA DIFESA – Il guardiano dei pali, Turati, dopo una partenza non impeccabile contro il Napoli, match nel quale ha rimediato anche una squalifica per espressione blasfema, si è prepotentemente riscattato a partire dalla gara di Udine (contro l’Atalanta ha giocato e si è ben disimpegnato Cerofolini). Il match contro il Sassuolo lo ha elevato a eroe e protagonista assoluto, per le bellissime parate nel finale di gara. 
In difesa, però, la coperta è un po’ corta, per ammissione dello stesso Angelozzi: un paio di trattative che sembravano sul punto di concludersi si arenarono proprio in dirittura d’arrivo, ed ora Di Francesco ha in Oyono e Marchizza due soluzioni pressoché obbligate sulle corsie basse. Le sole alternative credibili sono Monterisi, centrale che non disdegna di giocare sulla fascia destra e Lirola, che ambisce ad una maglia da titolare e che si è già preso la soddisfazione di far gol. Il rendimento degli esterni bassi è stato sin qui eccellente, e Marchizza ha fatto anche l’uomo assist in due occasioni, però qualche apprensione in prospettiva c’è.
I centrali Romagnoli, Okoli e Monterisi hanno in Kalaj (ora fermo ai box) Lusuardi e Macej le possibili alternative. Da rilevare l’apporto già fornito dai centrali di difesa in fase offensiva, con Romagnoli e Monterisi che hanno già fatto centro.
IL CENTROCAMPO – È il reparto che sin qui ha dato le maggiori soddisfazioni a Di Francesco, perché anche gli stop di Harroui e Gelli, che avevano iniziato il campionato in modo entusiasmante, sono stati ben assorbiti dal gruppo giallazzurro. In attesa di riavere a disposizione i due infortunati, le risposte degli altri sono state davvero confortanti.
Capitan Mazzitelli si è ritagliato contro il Sassuolo l’insolito ruolo di bomber ed ha dato al pacchetto centrale qualità e solidità. La vera rivelazione di questa prima parte di stagione è il giovanissimo Barrenechea, che gioca con l’autorevolezza di un veterano e che agisce davanti alla difesa con grande incisività. Molto bravo fin qui, anche Garritano, che ha destabilizzato la difesa del Verona nell’ultimo match dei canarini grazie ai suoi guizzi e alla capacità di ribaltare il fronte con grande energia.
Discreto l’apporto di Brescianini, ancora poco utilizzato Bourabia, ha esordito nell’ultima gara Reinier, centrocampista offensivo che ha bagnato l’esordio con il gol rompighiaccio. Dal ragazzo del Real Madrid si attendono ulteriori squilli nei prossimi match.
L’ATTACCO – Si attendevano i gol di Cheddira, che fin qui ha giocato buone gare ma a segno è andato solo dal dischetto. Anche Cuni, principale alternativa, si è procurato ma non ha trasformato alcune importanti occasioni.
È invece esploso Soulè, che è seconda punta, trequartista, fantasista e tante altre cose ancora e che tutti i quotidiani e le Tv nazionali stanno seguendo con grande attenzione. Il talento argentino è stato senza dubbio il miglior giocatore di questo avvio di campionato e ora dovrà, suo malgrado, sopportare qualche pressione in più, derivata dalle grandi aspettative che ha ingenerato. 
Si attende Kaio Jorge, il cui esordio è stato rinviato per via di un problema fisico non grave, ma fastidioso. È l’elemento da scoprire, la carta ancora da giocare sul piatto della A.
Bene Baez e Caso, attaccanti esterni, l’uno più disposto al sacrificio, l’altro più fantasioso e performante nei dribbling. 
Undici reti in 8 gare non sono un bottino magro per una neopromossa, ma la sensazione è che la media potrebbe addirittura migliorare. 

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