Imprudente segnare un eurogol a una squadra che sa solo vincere. Benché non ci fosse Russell Crowe a pronunciare la famosa frase, gli undici gladiatori giallazzurri, colpiti da una prodezza balistica davvero straordinaria, hanno scatenato un calcistico inferno.
Il Genoa, forte del suo blasone, di un organico extra lusso e di una certezza in più arrivata da 30 metri, ha assistito suo malgrado a una replica strepitosa, richiesta a gran voce da 15000 supporter.
Bani, parimenti imprudente nel suo intervento oltre le regole, è stato l’involontario autore del “ciak”. A girare le scene di un trionfo ci hanno pensato gli eroi giallazzurri, mentre una pioggia leggera e insistente disegnava scenari suggestivi.
Mazzitelli stavolta la sua lezione di geometria l’ha arricchita di un calcio franco degno di Michel Platini: pallone nel sette, e effetto Badelj cancellato in fretta.
Prima di rientrare negli spogliatoi uno degli uomini simbolo della stagione si è preso il lusso di finire per la seconda volta nel tabellino dei marcatori.
Sarà forse il pezzo più pregiato della futura campagna acquisti, sarà probabilmente un giocatore importante per la Nazionale, ma oggi Daniel Boloca è orgogliosamente un giocatore del Frosinone delle meraviglie, per la gioia dei tifosi e del direttore Angelozzi, uomo che conosce il calcio come pochi.
Pioggia o no, c’è un secondo tempo da giocare, e c’è una festa che attende.
IL SIGILLO DEL BOMBER BORRELLI
Il Frosinone vuole chiuderla, e assalta all’arma bianca l’area del grifone.
Prima è Mazzitelli che rischia di far doppietta, ma il colpo di testa non è proprio la specialità della casa. Poi però il pallone buono, offerto da Rohden, arriva sui piedi rapaci di Gennaro Borrelli. Nemmeno avrebbe dovuto esserci, il bomber campano, per via della botta presa all’allenamento del giovedì. Però tenacemente è sceso in campo, e ha superato indenne anche il “pestone”di Bani. E allora, cosa c’è di meglio del gol del 3/1 per celebrare adeguatamente la sua tenacia elevata a sistema?
Potrebbe segnare ancora il Frosinone delle meraviglie, ma per una delle tante stranezze del calcio sul tabellino ci va Gudmundsson, grazie a un gol casuale benedetto dal Var.
Poco importa, cambia solo l’entità numerica della prima vittoria sul Genoa.
In classifica 7 punti dividono i canarini dal grifone. Un primo posto così è leggenda e così, mentre Balata premia i ragazzi artefici del trionfo, pare di vederli, sullo sfondo, bagnati e felici.
Si, son proprio loro, i ragazzi di Vittorio Pozzo. Poi ci sono il Grande Torino, l’Ungheria di Puskas, la Germania di Gerd Muller e c’è perfino l’Olanda di Cruijff, il poeta del gol.
Perché il calcio è uno e le sue magie sono tante. È una storia infinita, scritta a pane, amore e dribbling.
Questa giornata però è tutta del Frosinone. Applausi.
