Sembrava che l’incubo stesse svanendo. Le quattro vittorie consecutive dell’era Bianco avevano illuso circa una salvezza agevole e addirittura avevano alimentato qualche ipotesi di playoff. Il Frosinone si era issato in dodicesima posizione, aveva allungato la striscia positiva e persino la post season per la gloria sembrava ipotesi tutt’altro che folle.
E poi? Poi, come nelle sceneggiature mediocri o nei film drammatici di registi omologati, tutto è tornato nero. Il “nemico” che avanza ha assunto l’aspetto di una sterilità offensiva determinante e di qualche disattenzione del pacchetto arretrato, puntualmente punita. Traduzione in termini calcistici? I pareggi casalinghi contro Cosenza e Cittadella, che uniti a risultati francamente impensabili di alcune avversarie, prima tra tutte una Reggiana improvvisamente toccata dalla grazia di Dio, hanno provocato la nuova caduta. E a differenza di quel che è accaduto nella prima parte di stagione, stavolta non c’è tempo per rimediare. Si deve vincere l’ultima gara, sul campo del Sassuolo, già ebbro di gloria, essendo tornato in A con anticipo record.
Vincere potrebbe non essere utopia, se si pensa che da sempre le motivazioni fanno da dodicesimo uomo. Il Frosinone ne ha un milione, il Sassuolo non ne ha. Anche il Catanzaro, impegnato nello scorso turno al Mapei Stadium, ha in qualche modo sfruttato l’appagamento dei neroverdi, non certo propostisi come vittime sacrificali, ma certamente non animati da quell’animus pugnandi che solo la necessità del risultato può regalare.
Vincere però potrebbe non bastare per allontanare i tormenti. Probabile che a quota 43, in quel caso, finiscano tre formazioni, perché anche Sampdoria e soprattutto Brescia potrebbero vincere l’ultima gara. E in questo caso a salvarsi sarebbero le rondinelle lombarde, che hanno classifica avulsa migliore. Pensare a un Brescia che non batte la già salva Reggiana in quest’ultimo turno sembra decisamente azzardato, ma di fatto la salvezza diretta del Frosinone discende unicamente da questo risultato. Se il Brescia vince, per i canarini ciociari ci possono essere solo i playout.
La retrocessione diretta invece può arrivare in caso di pareggio o sconfitta al Mapei Stadium e vittoria di una delle due contendenti del match della disperazione, leggi Cittadella-Salernitana. Al Tombolato un pareggio condannerebbe entrambe alla retrocessione, ma ovviamente nessuna delle due contendenti porgerà l’altra guancia. E chissà che alla fine non finisca proprio con il segno X…
Tante variabili, tante possibilità, ma sapere che neanche una vittoria può regalare la salvezza, alla luce di quanto invece si stava concretizzando fino a pochi giorni fa, è davvero una constatazione amara. Il Frosinone si è complicato la vita in modo tremendo. Ora per uscire dalla buca ci vogliono coraggio, determinazione e un pizzico di fortuna. Quella che al Frosinone ha voltato le spalle in modo evidente negli ultimi tre turni.
Per quest’ultima fatica della regular season il Frosinone dovrebbe giocare con Cerofolini tra i pali, difesa a quattro con A. Oyono, Monterisi, Cittadini e Bracaglia; i tre di centrocampo saranno Kone, Bohinen e Vural, mentre davanti agiranno Kvernadze, Ambrosino e Ghedjemis.
Nel Sassuolo Grosso dovrebbe dar spazio ad alcuni elementi che in stagione sono stati un po’ sacrificati nelle gerarchie, ma appare arduo azzardare l’undici neroverde. Si gioca in contemporanea con tutti gli altri match, alle 20,30. Arbitra Crezzini, della sezione di Siena.