Il limbo dell’ incompiutezza come spettro, la gloria all’orizzonte. Il Frosinone di Grosso scoprirà oggi alle 18,30, al cospetto del Cosenza, se la brutta gara del Tombolato ha radici profonde o è solo figlia di un approccio sbagliato. Nel calcio la linea tra ambizioni realizzate e sogni interrotti è spesso più sottile di quanto si possa immaginare. Ad alimentare il dubbio c’è questa squadra giallazzurra, che passa disinvoltamente da recite sontuose a prestazioni insufficienti.
Il Frosinone di Benevento o di Pisa è stato qualcosa di molto vicino alla perfezione. Quello visto a Perugia o a Cittadella è il suo parente lontano, svogliato e persino un po’ supponente, in un ambito in cui presumere è terribilmente pericoloso. Lo Stirpe sosterrà ed alimenterà lo sforzo dei canarini, che sanno perfettamente quale valore abbiano i tre punti odierni, in un campionato che fatica ad indicare le squadre più affidabili. È un torneo senza padroni, ma questa non è una novità per il campionato cadetto che ha nell’incertezza del verdetto la sola costante temporale.
Abbarbicato alla zona playoff, l’undici di Grosso sa per certo di poter scalare qualche gradino, a patto di non fallire appuntamenti come quello odierno, che come il Como ha di recente mostrato, possono nascondere insidie che la classifica non segnala. Se fino a un mese fa poteva gonfiare il petto per un’impermeabilità difensiva resa evidente dalle cifre, ora il Frosinone deve interrogarsi sull’improvvisa fragilità del pacchetto arretrato, che ha sbandato sovente, regalando gol improbabili ad avversari persino increduli di tanta generosità.
È certamente su questo aspetto che il tecnico Grosso ha lavorato in questi giorni, al fine di ritrovare equilibri d’improvviso smarriti. La giornata no di Barisic al Tombolato non basta a spiegare l’inversione di tendenza, perché è tutta la squadra che sembra meno attenta nella fase difensiva, esponendo Ravaglia e i più vicini sodali al rischio di brutte figure. Riequilibrare l’assetto sarà il primo passo, poi toccherà a Charpentier e compagni di reparto trovare il modo di violare il dispositivo difensivo di Bisoli, che si affiderà a un 3-5-2 apparente, 5-3-2 sostanziale, con Camporese, Vaisanen e Hristov a proteggere da presso l’ex Vigorito.
I canarini, che stanno aspettando il ritorno del debordante Charpentier pre infortunio, sperano che anche Garritano possa risolvere il conflitto con le conclusioni verso la porta avversaria e confidano in una corposa partecipazione dei centrocampisti offensivi alla fase di rifinitura e ai necessari inserimenti. Sarà una gara cruciale nel dirigere il campionato del Frosinone verso progetti ambiziosi, perché la classifica, anche alla luce dei risultati di ieri, dice che ci sono ancora tempo e spazio per ambire a qualsiasi traguardo. Fischia Maggioni di Lecco, il via alle 18,30.