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Frosinone capitale del calcio italiano con due primi posti

Roberto Mercaldo
Tanto la formazione cadetta che quella Primavera comandano nei rispettivi campionati.
Ottobre 25, 2022
Fabio Grosso

Sono entrambi primati in condominio, ma la soddisfazione che ne scaturisce è unica. Il Frosinone, partito con l’obiettivo di confermare la categoria e con l’ambizione di centrare la colonna sinistra della classifica, è invece al comando del campionato di serie B, a braccetto con il Genoa, nobile un po’ decaduta, ma ansiosa di riprendersi il suo posto nel massimo palcoscenico calcistico. A rafforzare questo primo posto una serie di dati statistici: il Frosinone è la squadra che ha vinto più gare (7 di 10), che ha subito meno reti, solo 6, e che ha vinto tutte le gare interne disputate (5 su 5). Se pensiamo all’autentica rivoluzione operata in estate dal club ciociaro, tutto questo diventa ancor più sorprendente, perché un periodo di assestamento in cerca dei giusti equilibri era da considerare quasi certo. Invece Fabio Grosso, uno che a stupire il mondo del calcio è abituato, ha deciso di aggiungere qualcosa di importante alle sue prodezze da calciatore, che inevitabilmente coincidono, nell’immaginario collettivo, con le notti magiche del 2006. In veste di trainer sta plasmando una squadra più forte delle contingenze e delle momentanee avversità. Già, perché le tre cadute stagionali sono state tutte un po’ particolari, legate a sviste arbitrali, a gol fatali e imprevedibili e a un atteggiamento poco partecipativo di madama fortuna. Le scelte del club si sono rivelate azzeccate e se per Mazzitelli, Caso e Lucioni, giocatori già affermati, non c’erano grandi dubbi, per gli acquisti meno celebrati il banco di prova sollecitava interrogativi e persino le timide paure di ogni estate. E invece le prime dieci giornate ci hanno detto che Moro, Mulattieri e Borrelli sono centravanti veri, ciascuno con le sue peculiarità, ma tutti in grado di far molto bene in questa categoria. E cosa dire di Kone, l’uomo ovunque del centrocampo canarino, che interdice, imposta e conclude con abilità da veterano? La ricchezza di soluzioni è un’altra carta che Grosso può giocare al tavolo della serie B, perché per ogni ruolo ci sono alternative credibili. Nel giorno in cui Caso non era al meglio per via di qualche allenamento forzatamente blando in settimana, ecco che la premiata ditta Frabotta-Borrelli inventa il colpo che spedisce ko il Bari, punendo il suo atteggiamento ostruzionistico e teso ad ottenere il risultato in bianco. E da qualche settimana il Frosinone sta facendo a meno di Oyono, il cui inizio di campionato era stato davvero scoppiettante. In sintesi, la rivoluzionaria campagna acquisti cessioni ha ribadito le straordinarie capacità del direttore Angelozzi, che sa orientarsi come pochi nel complesso intreccio di trattative e di possibilità. A dare vigore a questo momento d’oro della formazione maggiore ci sono gli exploit della compagine Primavera, che da neopromossa certo non immaginava di dover condividere il primato con Roma e Juventus dopo 9 giornate di campionato. I ragazzi di Gorgone hanno pareggiato a Ferentino con l’Empoli e sono stati agganciati dalle due blasonate compagini, vittoriose largamente in trasferta. Se anche dovesse rivelarsi passeggera, questa gloria da primato è stupefacente e resterà nella storia del club. Peraltro Cangianiello e compagni hanno tutte le intenzioni di proseguire così, perché l’aria da primato fa bene, regala certezze e rende tutto più inebriante. Frosinone capitale del calcio italiano: chi l’avrebbe immaginato?

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