Un po’ di amaro in bocca, nonostante una prestazione positiva e la porta inviolata: quel gol che poteva rappresentare un’autentica svolta non è arrivato e il Frosinone è ancora lì, seduto su uno scomodo terzultimo gradino, quando mancano sette turni al termine del massimo campionato 2023-24.
Quando l’attacco era prolifico, la difesa, lacerata da molteplici e significative assenze, incassava gol a grappoli; ora che, grazie anche a scelte ispirate a una maggiore prudenza, il pacchetto arretrato sembra tornato affidabile, a far fatica è la fase di finalizzazione.
Cheddira sta giocando buone gare e sostiene con grande autorità il ruolo di punta di riferimento, ma purtroppo la freddezza sotto porta resta una nota dolente: lotta, rincorre gli avversari, riconquista palloni e svaria su tutto il fronte d’attacco in modo encomiabile, ma quando deve capitalizzare i fantasmi tornano ad affacciarsi e a sporcare le sue conclusioni. E anche Skoroupski si è trasformato nell’uomo ragno, negando al centravanti marocchino quel punto tanto importante e tanto desiderato.
Mazzitelli e Soulé, in particolare il secondo, non sembrano nel loro miglior momento, ma certamente, alla luce di quel che hanno fatto in stagione, entrambi possono godere di un credito consistente ed è auspicabile che presto possano tornare, ciascuno nell’ambito delle proprie caratteristiche e possibilità, ad essere decisivi per le sorti dei giallazzurri.
Attendendo il responso del match tra Udinese e Inter, i frusinati devono ingoiare il boccone amaro delle vittorie assolutamente imprevedibili di Empoli e Cagliari, contro avversari di blasone e peraltro motivati. Questi responsi sono l’ennesima dimostrazione che nulla può considerarsi scontato, e il concetto è rafforzato dalla Salernitana, capace di fermare il Sassuolo e dal Genoa, che pur tranquillo è andato a vincere a Verona.
Le tabelle sono fatte per essere sconvolte, o almeno così si direbbe alla luce di questi ultimi verdetti del rettangolo di gioco.
Al Frosinone mancano sette fatiche, e dovrà essere un Ercole credibile, specie perché quelle più temibili sono poste proprio nell’immediato. La doppia trasferta di Napoli e Torino appare come una nube all’orizzonte, perché tornare in entrambi i casi con le pive nel sacco potrebbe allontanare le contendenti e incidere pesantemente sul morale in vista delle cinque sfide finali, tre delle quale saranno confronti diretti.
La prestazione contro il Bologna è stata comunque piuttosto confortante sul piano del gioco e pertanto può servire dal punto di vista della convinzione. I ragazzi ci credono, i tifosi pure e allora non ci resta che vincere…