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Frosinone al Barbera pensando… allo champagne

Roberto Mercaldo
Giallazzurri senza Lulic, che tornerà l’anno prossimo, Bidaoui, Bocic e lo squalificato Lucioni
Febbraio 17, 2023
Stefano Turati, portiere del Frosinone (foto: Getty Images/Jonathan Moscrop)

Nel 1972 Giorgio Gaber propose ai suoi numerosi fans una canzone dal titolo “Barbera e Champagne”.
Il brano raccontava il singolare connubio tra due individui, parimenti provati da pene d’amore, e accomunati dalla voglia di dimenticare. Il direttore ricorreva allo champagne, il disoccupato si contentava del barbera, ma per entrambi quel rito liberatorio cancellava d’incanto la solitudine. Il Frosinone di Grosso non ha paura della solitudine, che non è quella dei numeri primi e nemmeno somiglia a quella malinconica della canzone di Gaber (clicca qui per scoprire dove vedere Palermo-Frosinone in tv).
È una solitudine guadagnata a suon di dribbling e di gol e al Barbera di Palermo i giallazzurri faranno il possibile per chiudere i novanta minuti un po’ più solitari rispetto al fischio d’inizio. Eh sì, vincere al Barbera autorizzerebbe un buon sorso di champagne, perché quel traguardo che si ha ancora pudore di nominare si avvicinerebbe di molto.
Il baratro scavato dai giallazzurri è figlio di una continuità di rendimento non comune e di due serie di sei successi consecutivi. La seconda è ancora aperta e perciò migliorabile, ma a Palermo farà caldo, anche se l’inverno avvolge ancora l’anima coi suoi colori malinconici e soffusi.

FROSINONE: A PALERMO UN MATCH DIFFICILE IN UNO STADIO CALDO

C’è una tifoseria che ancora ritiene qualche pallone malandrino la causa dei suoi successivi mali, a nocumento di una normale lettura del rapporto causa-effetto.
E allora l’ansia di rivincita avvolge tutto, anche la logica calcistica che esprime un parere aritmetico piuttosto impietoso per i rosanero.
Sono 20 i punti che dividono le due squadre, venti dopo ventiquattro gare, due diverse velocità di crociera, due abiti diversi per uno stesso ballo.
Eppure Grosso sa che non sarà semplice. Il tecnico giallazzurro conosce in modo profondo le due realtà e ha ben chiare le problematiche che il match potrebbe proporre ai suoi ragazzi.
Osservato speciale Brunori, il tiratore scelto, l’anima un po’ monella di una squadra che fatica a trovare continuità, ma vive di sussulti, di umori regali consegnati al libro della B con un pizzico di alterigia. Perché Palermo è anche la sua storia, le finali di Coppa Italia e quell’assaggio di Europa ai primi vagiti del terzo millennio. Palermo è anche Cavani, Paulo Dybala, Pastore, Barzagli e… Fabio Grosso. Tutto bello e tutto vero, sebbene adesso l’album delle meraviglie rechi ampi sprazzi giallazzurri. Perché questa è la B di Caso, che mulina le gambe come un frullatore, di Moro che sente aria di derby perché viene dal Catania e al Catania lega i suoi recenti ricordi di bomber implacabile, rinfrescati in Ciociaria a dispetto di qualche singhiozzo di gioventù. È la B di Lucioni, che al Barbera non ci sarà perché appiedato dal giudice sportivo, ma sarà idealmente con i suoi fratelli minori, che dalla sua sicurezza traggono risposte e da essa ripartono, verso un traguardo dipinto nel cielo di maggio.
Robertino Insigne disegna traiettorie magiche, Boloca è dappertutto, Garritano corre per tre e a volte si concede la licenza di far gol, Mulattieri sembra il Paolo Rossi del Vicenza. La voglia del Frosinone ha molte facce e un solo cuore.

QUATTRO ASSENTI NELLE FILA DEL TEAM GIALLAZZURRO

Stavolta Grosso non potrà giovarsi dell’apporto di capitan Lucioni, del neo giallazzurro Bidaoui, di Bocic e soprattutto di Lulic. Sembrava diventato imprescindibile e allora il folletto del calcio, che è dispettoso per tendenza, lo ha costretto a uno stop. Tornerà nella prossima stagione, il buon Karlo da Nova Gradiska, 27 anni a maggio, duttile e diligente, ma con un legamento appena ricostruito. I compagni lo hanno rincuorato dopo l’intervento perfettamente riuscito e lui sa che non tradiranno la sua fiducia. Passo dopo passo, senza la frenesia, che è compagna scomoda e ingannevole, andranno a prendersi quel che vogliono. Ci sono 14 appuntamenti per la gloria. Il primo è quello di domani, e mister Grosso dovrà sfogliare la margherita per scegliere uno tra Cotali e Frabotta, un altro tra Garritano e Kone, un centravanti tra Mulattieri e Moro. Saranno 16 leoni al Barbera, sognando quel bicchiere di champagne

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