Mancano due giorni alla gara dell’Olimpico Grande Torino, un match importante per il Frosinone, come del resto saranno tutti quelli da qui alla fine del campionato.
La corsa per la permanenza coinvolge otto squadre, una delle quali (la Salernitana) è praticamente già condannata, mentre altre due (Lecce e Cagliari) sono molto vicine alla sponda della salvezza. Di fatto sono in cinque per evitare due posti, salvo clamorosi colpi di scena.
Eusebio Di Francesco in sala stampa è sereno e consapevole di come la propria compagine possa giocarsi le proprie carte in un contesto estremamente qualitativo come quello della massima serie.
“Ho le idee abbastanza chiare, ma è mia abitudine tenere tutti i giocatori sulla corda. L’ultimo allenamento mi servirà ad eliminare due piccoli dubbi. Dal punto di vista delle disponibilità abbiamo recuperato Monterisi, mentre Marchizza dovrà mettersi alle spalle un problemino di piccola entità che comunque per Torino non lo rende convocabile”.
Squadra giovane ed entusiasta ma forse ora servirebbe un po’ di esperienza in più: “Senza dubbio mi piacerebbe che nella gestione di alcuni momenti i miei ragazzi potessero sfruttare una maggiore esperienza, ma l’esperienza si acquisisce con le gare, e allora teniamoci l’entusiasmo e speriamo che la crescita sia veloce”.
Un identikit del Toro: “Squadra fisica, molto ben allenata, che ambisce ad entrare in Europa ed ha tutte le carte in regola per farlo. Conosciamo i suoi pregi, tanti, e i suoi difetti, decisamente meno. Vedremo di sfruttare le nostre conoscenze per crear loro difficoltà, come già avvenne in Coppa Italia”.
La chiave per il successo potrebbe essere, a detta del tecnico pescarese, quella dei duelli individuali: “Oggi più che mai sarà importante che i nostri possano aggiudicarsi i duelli contro i rispettivi avversari diretti. Potrebbe essere questa la soluzione per arrivare a centrare un risultato positivo su un campo difficile e contro una squadra buona e ben allenata”.
Qualche accenno ai singoli, su esplicita richiesta: “Zortea e Valeri hanno voglia e attitudine a correre in avanti e forse il modulo delle ultime gare li ha favoriti in tal senso. E’ però importante anche saper correre all’indietro, anche al fine di attaccare meglio. In certi ruoli è davvero fondamentale”.
Gli chiedono di Turati e Cheddira, grandi protagonisti dell’ultimo match e di Soulé, e del suo rigore sbagliato…
“Soulé di norma calcia benissimo i calci di rigore. A tutti può capitare di sbagliarne uno, ma come dice la celeberrima canzone non è da questo particolare che deve essere valutato il rendimento di un giocatore. Nessuno, che io sappia, può giocare 38 gare su un livello eccelso. Questo vale per tutti e tre i giocatori citati. Cheddira da qualche gara sta forse giocando in una posizione che ne esalta le capacità. Quanto a Matias, qualche piccolo calo può starci, ma Matias deve imparare a resettare e a guardare avanti. E’ il bello del calcio, che offre sempre un’azione successiva, una gara successiva, un momento in cui puoi riscattare un errore. Lui deve imparare a superare l’errore”.
Sulle pressioni che i ragazzi stanno sopportando in queste gare, Eusebio Di Francesco è chiaro: “Credo che nel calcio si viva di pressioni, purché sia una pressione positiva. Non bisogna esasperarla, specie con i giovani, per non essere come i papà troppo pressanti. E’ importante che tutti siano carichi e motivati al punto giusto per inseguire al meglio il traguardo finale”.
