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Da Fdi ottimismo sul bis, gli alleati rischiano un drastico ridimensionamento. Resa dei conti prima delle comunali

Marco Battistini
Febbraio 12, 2023

E’ il giorno delle elezioni regionali. Francesco Rocca sente aria di vittoria. La coalizione di centrodestra tornerebbe al governo dopo 13 anni dall’ultima sua governatrice eletta, Renata Polverini. Una vittoria della squadra, ripeterebbero in coro gli alleati. Contemporaneamente, però, sarebbe difficile frenare la tentazione di FdI di fare l”asso pigliatutto’, è il timore in alcuni settori della maggioranza di governo. Del resto al voto del 25 settembre si era attestata al 26%.

Un’ascesa che sa di boom per un partito nato nel 2012 e che un anno dopo, alle regionali del Lazio (vinte da Nicola Zingaretti) aveva di poco superato il 3%, salendo all’8,69% nel 2018. Inoltre, se proprio qui si confermasse il trend negativo previsto dai sondaggi, per la Lega sarebbe la conferma che è tramontato il sogno del partito nazionale, e non più solo nordista, che fu il grande obiettivo centrato inizialmente da Salvini. Un’eventualità che viene letta al contrario dai leghisti della prima ora: secondo le voci più critiche nel partito, è proprio la scelta del ‘capitano’ di aprirsi al sud, tralasciando i temi più identitari della Lega – e quindi più vicini al nord produttivo – la causa di tanta delusione. Fino al tradimento nel voto, scegliendo piuttosto Meloni.

Al contrario Forza Italia sembrerebbe dare maggiori segnali di resistenza. Pur indebolita nelle liste, soprattutto a Roma e provincia, il partito di Tajani è apparso più compatto in questa campagna elettorale. L’obiettivo di tre consiglieri regionali non è impossibile, anche se le previsioni della vigilia non regalano grande entusiasmo tra gli azzurri, ben lontani dalle cifre di una volta.

RUMORS

L’eventuale vittoria di Rocca aprirebbe già il 14 febbraio il toto-assessori. Sul possibile toto-giunta Rocca si è limitato ad esprimere un’indicazione di massima: si tratterà di esponenti competenti e capaci. “Una squadra di persone competenti, che sappiano portare in giunta la qualità espressa con la loro capacità, la loro storia professionale e umana”, spiega quindi riguardo alla sua squadra di governo. Per fare “nomi è presto, è importante ragionare insieme alla coalizione sui profili che serviranno”, dice. “L’assessorato alla Cultura sarà centrale”, continua poi, aggiungendo: “E’ imbarazzante che non trovi una sua valorizzazione, l’assessorato alla Cultura sarà centrale per recuperare un’anima persa e per dare lo slancio all’economia”.

Il centrodestra avrebbe già individuato la vice di Rocca in Roberta Angelilli di Fratelli d’Italia. Mentre ci sarebbe ancora molta indecisione sull’assegnazione dell’assessorato alla Salute: in pole ci sono Andrea Urbani, ex direttore generale della Programmazione del ministero della Salute, e lo stesso segretario di Schillaci Marco Mattei. Naturalmente i recordman di preferenze regionali diventano subito nomi papabili: tra loro Fabrizio Ghera, Massimiliano Maselli o Antonello Aurigemma per Fdi o Fabrizio Santori e Giuseppe Cangemi per la Lega, tanto per fare qualche esempio. Dalle liste si capisce anche la differenza di peso delle candidature.

Tra i veterani della Pisana ci saranno sicuramente Giancarlo Righini, vicino al ministro Francesco Lollobrigida, quindi Fabrizio Ghera, Enrico Tiero, Massimiliano Maselli e Antonello Aurigemma. Tra le donne, FdI punta soprattutto su Roberta Angelilli.
Per quanto riguarda la Lega, sono diversi gli uscenti della Pisana che si ricandidano per una poltrona da consigliere: da Giuseppe Cangemi a Laura Cartaginese, passando per Daniele Giannini, Paolo della Rocca, Orlando Angelo Tripodi e Pasquale Ciacciarelli. Sempre in quota Lega, volti nuovi sono l’ex sindaca di Ciampino Daniela Ballico e Angelo Pavoncello. Forza Italia, invece, crede soprattutto sugli uscenti: Fabio Capolei ed Enrico Cavallari. A tentare per la prima volta la corsa alla Pisana con il partito di Berlusconi spazio a Simone Foglio.

LATINA, SFIDA TUTTA A DESTRA

FdI non concederà sconti su Latina. Gli alleati sono avvisati. Il partito di maggioranza nel centrodestra punta a fare il pieno alle Regionali per poi mettere un’ipoteca sul Comune capoluogo. Si punta dunque a capitalizzare questo consenso il 12 e 13 febbraio, quando con ogni probabilità Fratelli d’Italia si confermerà come prima forza politica di Latina, sull’onda del successo delle elezioni politiche.
A Latina Forza Italia è avvisata per tempo: nessuno può permettersi di mettere le mani avanti. Rivendicare la candidatura a sindaco, soprattutto in una fase come quella attuale, dominata dall’imminente avvio della campagna elettorale per le regionali, sarebbe letto come un passo falso. I rapporti di forza attuali non consentono a piccoli e medi partiti di avanzare pretese. Anche in considerazione delle recenti scelte strategiche, non sempre in linea con la storica alleanza di centrodestra. La volontà di FI di sostenere sia pure temporaneamente la passata amministrazione Coletta ha reso diffidenti i vertici di Lega e FdI, che certamente non accetteranno ulteriori diktat nel capoluogo.

IL VOTO REGIONALE

Ad ogni modo i cittadini di Latina e provincia chiamati oggi alle urne per scegliere il nuovo presidente della Regione, dopo 10 anni a guida centrosinistra con il governatore Nicola Zingaretti, e i membri del Consiglio regionale. Sono 5 i candidati alla carica di presidente del Lazio, 15 le liste presentate nella circoscrizione della provincia di Latina con 89 gli aspiranti consiglieri. Si vota oggi e domani: seggi aperti fino alle 23, mentre domani dalle 7 alle 15. Poi inizieranno quindi le operazioni di scrutinio delle schede.
Sono cinque i candidati alla presidenza della Regione Lazio (nell’ordine in cui compariranno sulla scheda elettorale): Sonia Pecorilli per il Partito Comunista Italiano, assessore al Comune di Sermoneta e segretaria della Federazione Pci di Latina che però non ha presentato alcuna lista nella circoscrizione pontina; Francesco Rocca, aspirante governatore scelto dal centrodestra sostenuto da sei liste; Rosa Rinaldi candidata di Unione Popolare che, anche lei, non è riuscita a depositare la lista nella provincia di Latina ma solo in alcune del Lazio; Donatella Bianchi, ex presidente del Wwf Italia, giornalista e per anni conduttrice televisiva di Linea Blu, candidata alla presidenza della Regione Lazio per il Movimento 5 Stelle e sostenuta anche dal “Polo progressista di sinistra ed ecologista”; Alessio D’Amato, assessore uscente alla Sanità nella giunta del presidente Zingaretti e candidato del centrosinistra sostenuto da sette liste.
Sono 15 le liste che di fatto solo tre candidati alla presidenza del Lazio hanno presentato nella circoscrizione della provincia di Latina e 89 gli aspiranti consiglieri. Di seguito l’elenco completo (cliccare su una lista per conoscere i candidati)
– per Francesco Rocca: Fratelli d’Italia (Fdi), Lega, Udc, Forza Italia, lista civica Rocca presidente, “Noi moderati – Rinascimento Sgarbi”;
– per Donatella Bianchi: Movimento 5 Stelle e Polo Progressista;
– per Alessio D’Amato: lista civica Alessio D’Amato presidente, Verdi e Sinistra, Pd, Demos, Terzo polo con Azione-Italia Viva-Renew, la lista +Europa, Radicali e Volt, Psi.

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