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Covid, spaventano le nuove varianti Cerberus e Gryphon: i sintomi da non sottovalutare

Redazione
Covid-19, avanzano le varianti Cerberus e Gryphon. Ecco come riconoscere i sintomi e perché non bisogna confonderli con l’influenza stagionale
Dicembre 1, 2022
Le nuove varianti Covid iniziano a preoccupare

Ormai da quasi tre anni siamo abituati a convivere con il quotidiano conflitto da una normale influenza e il potenziale contagio da Covid-19. La domanda che ci pervade è sempre la stessa: il Coronavirus è passato anche dalle mie parti? Con l’inizio di dicembre e l’inverno alle porte arrivano nuove varianti. Cerberus e Gryphon preoccupano e spavento perché sarebbero capaci di “dribblare” l’immunità dei vaccini e colpire i polmoni. Scopriamo di più su Politica 7.

Covid, arrivano le nuove varianti Cerberus e Gryphon: ecco tutti i sintomi ai quali prestare attenzione

Le nuove sottovarianti, sostiene l’Iss, vanno monitorate “con grande attenzione” perché “a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a una potenziale evasione della risposta immunitaria“. L’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) rileva a sua volta che sono in crescita a livello mondiale e Gryphon, “la più immunoevasiva mai vista”, salita dall’1,5% al 2,0% dal 24 al 30 ottobre.

Secondo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano, il quadro generale sulla variante Covid denominata Cerberus è il seguente: «Stiamo cominciando a conoscere meglio Cerberus – spiega –. È confermato che tende a manifestarsi soprattutto nelle alte vie respiratorie, causando sintomi simili a quelli dell’influenza, come raffreddore, tosse stizzosa e mal di gola. Fermo restando che è da capire quanto ciò sia ‘demerito’ di un virus meno patogeno e quanto merito dell’immunità che si è creata nella popolazione».

I virologi hanno constatato che le nuove varianti attaccano le prime vie respiratorie provocando sintomi molto simili al raffreddore. «Per questo possono essere confuse con altre forme virali e indurre a soprassedere. Cosa sbagliata perchè l’infezione Covid va diagnosticata», sottolinea Pregliasco.

Dunque, ricapitolando: alte vie respiratorie, ma senza causare quasi più perdita del gusto e dell’olfatto, vertigini e mal d’orecchio. Resta il fatto che, soprattutto per i soggetti fragili e più a rischio, non vanno sottovalutati questi sintomi. Il Coronavirus si è adattato a noi e noi al suo evolversi. Conviverci e prestare attenzione nei casi più delicati, è il mantra per il prossimo futuro.

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