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Chiedi chi erano i Presidenti delle Province

Massimo Pizzuti
Domani all’Università di Cassino un convegno sul bilancio (fallimentare) di dieci anni di riforma Delrio. Urgente il ritorno all’elezione diretta. Tra gli interventi quello di Francesco Scalia. Necessario il coraggio di chiudere definitivamente la stagione della demagogia dei Cinque Stelle
Aprile 16, 2024

Domani all’Università di Cassino è in programma il convegno dal titolo “L’esigenza di una riforma delle Province”. Ne discuteranno in diversi, tra i quali il Magnifico Rettore Marco Dell’Isola, il professore di diritto amministrativo all’Unicas Francesco Scalia (due volte presidente della Provincia di Frosinone ai tempi dell’elezione diretta) e Alessandro Romoli, numero uno dell’Upi Lazio, che ha promosso l’incontro. Ma ci saranno anche altri cattedratici ed esperti della materia. Un’occasione importante per fare il punto della situazione a dieci anni esatti dall’entrata in vigore della legge 56 del 7 aprile 2014, nota come Delrio. Il provvedimento che sull’onda lunga della demagogia del Movimento Cinque Stelle ha portato a riforme come questa, ma anche al taglio selvaggio dei parlamentari senza preoccuparsi degli assetti definiti nella Costituzione. D’altronde, di cosa meravigliarsi? I “grillini” sono quelli che hanno abolito la povertà e che hanno “inventato” il Superbonus, che poi ha messo ulteriormente e definitivamente in ginocchio i conti dello Stato. Però in quel momento storico non inseguirli sul terreno ultrapopulista del “dagli al politico” richiedeva un coraggio che non tutti avevano.
Per riportare le Province all’elezione diretta e all’assetto originario servono circa 200 milioni all’anno. Una goccia nell’oceano delle spese degli enti pubblici italiani. Fra l’altro non si capisce neppure per quale motivo dopo la bocciatura del referendum costituzionale del 2016 non sia proceduto (come previsto) all’abolizione della Delrio.
Domani all’Università di Cassino ci sarà un momento importante per riflettere proprio sulla legge Delrio, che è stata un fallimento sotto ogni punto di vista. Basta guardare alla Provincia di Frosinone: tagli selvaggi al personale, ai finanziamenti e ai fondi. Salvo poi rendersi conto che comunque questi enti (di rilevanza costituzionale) sono rimasti centrali nell’edilizia scolastica, nella manutenzione delle strade, nella gestione del Pnrr, ma soprattutto nel dibattito politico.
Capiremo meglio dopo le europee quali spazi effettivi ci sono per ripristinare la situazione anteriore alla Delrio e in quali tempi. C’è chi si azzarda a fissare una data per il voto: 2025. Sull’idea di riportare le Province come erano prima è d’accordo il centrodestra, che in Parlamento ha una sponda importante nel Pd. Bisognerà comunque trovare il coraggio di archiviare la stagione del populismo e della demagogia che il Movimento Cinque Stelle sta ancora cavalcando, seppure a corrente alternata.
I partiti sono la garanzia della democrazia e questo va riaffermato. L’auspicio è che con il ritorno all’elezione diretta del presidente e dei consiglieri la Politica con la P maiuscola torni al centro della scena. Per una competizione destinata a mobilitare tutti nel territorio. Il centrodestra, che già esprime il Governo nazionale e quello regionale, difficilmente potrà dividersi in un appuntamento del genere. Questo significa che Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), Nicola Ottaviani (Lega) e Rossella Chiusaroli (Forza Italia) dovranno sedersi attorno allo stesso tavolo e cercare di individuare un candidato alla presidenza condiviso. Dall’altra parte Luca Fantini, Sara Battisti e Francesco De Angelis (Pd) dovranno verificare se e quali spazi ci sono per ricostruire una coalizione di centrosinistra. Senza Campo largo naturalmente, anche perché da queste parti i Cinque Stelle sono ininfluenti. L’intera politica ciociara avrebbe l’occasione di riscoprire un legittimo orgoglio che in questi ultimi dieci anni di “ente di secondo livello” è stato messo in secondo piano. Ci sono delle situazioni e dei momenti nei quali le soluzioni trasversali non sono certo una bestemmia. Per esempio in materie come la gestione delle risorse idriche e del ciclo dei rifiuti. Ma la Provincia ha una dimensione politica forte e precisa. Con la Delrio fu deciso di gettare il bambino insieme all’acqua sporca. Domani Francesco Scalia potrà ricordare a tutti cosa erano (e possono tornare ad essere le Province). Dopo occorrerà una mobilitazione collettiva della politica e dei partiti.
Consorzio di Bonifica Litorale Nord: un gruppo di studenti universitari di Barcellona visita gli impianti e la sede legale dell’Ente
Nelle scorse settimane il Consorzio di Bonifica Litorale Nord ha accolto un gruppo di studenti e professori del Master in Pianificazione Urbanistica e Sostenibilità della ETSAB – Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Barcelona, parte della UPC – Universidad Politécnica de Catalunya.
Obiettivo della visita l’analisi idrogeologica del territorio del X Municipio di Roma, un’area cruciale che sarà oggetto delle loro future proposte di rigenerazione urbana e ambientale che verranno presentate a Barcellona alla fine del prossimo mese di giugno.
Accompagnati dal professor Mario Cerasoli dell’Università Sapienza di Roma e dall’architetto Fabrizio Felici dell’Università Roma Tre, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare la sede legale di Casalpalocco del Consorzio di Bonifica Litorale Nord di Roma, comprese le idrovore che operano per sollevare le acque di gran parte del X Municipio, soprattutto nei quartieri altamente urbanizzati di Ostia, Casalpalocco e Acilia e in special modo nel quadrante dove è ubicata la Sede del Consorzio.
Il Presidente del Consorzio di Bonifica Litorale Nord, Niccolò Sacchetti, ha commentato: “La visita alle nostre idrovore, che garantiscono la difesa idraulica di un territorio strategico qual è il X municipio di Roma, è stata un’occasione preziosa per scambiare conoscenze e prospettive su questioni cruciali di pianificazione urbana e gestione delle risorse idriche. Il Consorzio di Bonifica Litorale Nord è a disposizione con le sue strutture, le sue competenze e le sue professionalità, per garantire supporto ed esperienza a iniziative come quella appena ospitata, auspicando che la collaborazione con le istituzioni accademiche e le autorità locali, con il tempo, divenga una costante”.

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