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Ceccon e Pilato sbalordiscono il mondo

Roberto Mercaldo
L’Italia a Budapest conquista altri due ori storici e per Thomas c’è anche il record del mondo
Giugno 21, 2022
Thomas Ceccon

L’Italia nuota nell’oro. Dopo la grande impresa di Nicolò Martinenghi, la terza giornata dei mondiali di nuoto ci ha regalato altri due ori “storici”, nei 100 dorso maschili e nei 100 rana femminili. A riscrivere la storia sono stati Thomas Ceccon, 21enne di Schio e Benedetta Pilato, 17enne tarantina.

Ceccon è un inno alla polivalenza, è un talento così smisurato da rendere difficile la scelta delle gare. Nuota infatti con la stessa disinvoltura dorso, farfalla e stile libero, tanto da aver già sfiorato la medaglia mondiale nel secondo giorno di gare, nei 50 farfalla. Con i suoi compagni della staffetta 4X100 stile libero era già salito sul podio, sul gradino più basso, nel primo giorno di gare. Erano però i 100 dorso la gara in cui il ragazzo veneto sapeva di poter lasciare il segno più evidente. Dopo una semifinale tirata solo per 85 metri, nella finale di ieri Thomas ha virato ai 50 in seconda posizione, per poi sprigionare la sua fluida potenza nei secondi cinquanta. E per gli americani Murphy e Armstrong non c’è stato niente da fare. Il cronometro ha aggiunto stupore e consapevolezza: 51”60, record del mondo.

Ceccon è il secondo nuotatore italiano a stabilire un record del mondo in vasca da 50: prima di lui solo Giorgio Lamberti, a Bonn, nei 200 stile libero. Nella ristrettissima cerchia anche tre donne: Novella Caligaris, negli 800, Benedetta Pilato nei 50 rana e naturalmente, Federica Pellegrini, che di record del mondo in “lunga” ne ha realizzati 9, distribuiti tra 200 e 400 sl. La giornata si era aperta nel segno della delusione, perché Simona Quadarella, entrata nella finale dei suoi 1500 con il secondo tempo, non era riuscita ad esprimersi compiutamente, perdendo subito il contatto con la zona medaglie e chiudendo al quinto posto una gara insolitamente anonima.

Dopo l’exploit di Ceccon, l’Italia ha calato un’altra carta preziosa al tavolo di questi mondiali ungheresi. Benedetta Pilato, primatista del mondo della gara breve, è andata in cerca di gloria sui 100 rana, distanza che a Tokio aveva mostrato di non aver ancora metabolizzato appieno. Ebbene, Benedetta, forse esaltata dall’impresa del compagno di squadra, è partita in modo piuttosto prudente, per destinare energie preziose alle ultime bracciate.

Sul traguardo sono piombate in tre, più o meno appaiate, ma a toccare per prima la piastra è stata proprio lei, la giovanissima azzurra che da ieri è campionessa del mondo dei 100 rana. Tre ori in vasca in altrettante giornate non avrebbe osato sperarlo nemmeno il più ottimista degli addetti ai lavori. La dimensione dell’Italia natatoria è strabiliante, e il paradosso sta nel fatto che questo è il primo mondiale senza la Divina. I risultati delle semifinali dei 200 stile, la sua gara per eccellenza, non sono stati straordinari. Nessun’atleta è scesa sotto l’1’56”, e questo alimenta il rammarico per non vederla in vasca. Anche la Federica del 2021 sarebbe stata competitiva in questo contesto di partecipazione, ma a lei possiamo solo dire grazie. Sarà la prima ad esultare per i risultati che i suoi ex compagni stanno raccogliendo nella piscina di Budapest. E oggi ancora due finali importanti per gli azzurri, con Detti e Paltrinieri negli 800 e Martinenghi nei 50 rana.

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