informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Cassino, Schlein: la premier Meloni? Una specie di Vanna Marchi

Tarcisio Di Pontecorvo
Apertura oggi nella Città Martire della campagna elettorale per le elezioni europee da parte del segretario nazionale Dem. Usati toni estremamente duri nei confronti della presidente del Consiglio e del Governo accusati di attentare alla libertà d’informazione, di portare avanti tagli alla sanità e di volerla privatizzare. Di voler danneggiare il Paese con la vendita di porzioni di aziende strategiche per 20 miliardi di euro. L’intervento del sindaco Salera: la distruzione e rinascita della nostra città sia fonte di ispirazione per le battaglie ideali del partito
Gennaio 27, 2024
Elly Schlein a Cassino con il sindaco Salera

A furia di farsi propaganda attraverso i telegiornali della Rai la premier si sarebbe trasformata in una sorta di «regina delle televendite». L’accostamento è stato, letteralmente, ad una sorta di Vanna Marchi della politica. L’ha detto la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein intervenendo oggi a Cassino per la prima tappa del tour organizzato in vista delle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. Al suo arrivo in città, prima di raggiungere l’Aula Pacis, la segretaria del Pd, si è fermata presso il “Giardino della Memoria”, in piazza Marconi, dove era ad attenderla il sindaco, Enzo Salera. Insieme sono rimasti per qualche minuto in raccoglimento davanti al cippo marmoreo posto lì dalla Città di Cassino in omaggio a Primo Levi e a tutte le vittime della Shoah.
All’Aula Pacis, la coordinatrice nazionale dem della Marta Bonafoni ha introdotto la manifestazione passando la parola al professor Alberto Melloni, ordinario di Storia del Cristianesimo.
E’ stata subito dopo la volta del sindaco Enzo Salera che ha sottolineato l’importante decisione del Pd di partire da Cassino per la «Campagna d’Europa». «80 anni fa – ha esordito – la nostra città fu teatro di una delle più cruente battaglie della seconda guerra mondiale. Si arrivò alla distruzione di 1500 anni di storia e di cultura col bombardamento di Montecassino e, un mese dopo, il 15 marzo 1944 l’esercito alleato, per sfondare la linea Gustav, distrusse la città. Commemoriamo questa tragica pagina di storia e ci chiediamo se abbia avuto un senso tutta questa distruzione visto che, a 80 anni da quegli eventi, ritroviamo la guerra nel cuore dell’Europa e nel medio oriente. Guai a dimenticare la memoria di quello che è stato». Salera ha citato, quindi, Primo Levi e Altiero Spinelli. Ha parlato dei «valorosi soldati alleati e soprattutto polacchi che conquistarono il Monte e aprirono la strada verso Roma e l’Europa per la liberazione del continente. A proposito di libertà, Salera ha fatto un salto logico riferendosi ai rischi che corre l’informazione oggi in Italia, la cui indipendenza viene costantemente minacciata da bavagli e intimidazioni. «C’è bisogno – ha quindi chiosato – della riscossa di un partito che deve tenere a cuore temi fondamentali che, forse, negli ultimi decenni ha un po’ accantonato». Ha ricordato che la sua amministrazione «ha dato spazio in primis alla solidarietà, giustizia, applicazione della legalità», con un accenno al bene confiscato utilizzato come casa rifugio di donne vittime di violenza. «Se 80 anni fa il territorio venne distrutto da una devastante battaglia, oggi stiamo soffrendo per crisi importanti che riguardano il lavoro, l’occupazione. 

Per 50 anni il motore economico della nostra area è stata la Fiat, ma oggi, col dramma Stellantis, stiamo pagando le conseguenze di una fusione che in realtà è stata acquisizione vera e propria, a discapito del lavoro e dei lavoratori». Salera ha citato anche il caso Reno de Medici. Si è soffermato su alcune realizzazioni del suo primo mandato da primo cittadino: «Un’attenzione particolare ha riguardato il supporto al lavoro delle donne: stiamo realizzando due nuovi asili nido con fondi Pnrr». Poi le assunzioni in municipio «con la creazione di 70 nuovi ingressi in una struttura amministrativa non più adeguata ai tempi». Ha denunciato come l’inflazione e la mancata azione politica stiano alimentando disagio sociale e povertà con un numero crescente di persone che si riversano negli uffici dei servizi sociali dei Comuni.

«Così come Cassino rinasce dopo la distruzione – ha quindi affermato in chiusura – parte da Cassino la speranza di rinascita fondata sulle nostre battaglie fondamentali a tutela dell’affermazione della giustizia, della solidarietà, del lavoro. Ma soprattutto da Cassino parte un grande messaggio di pace sperando che i conflitti si chiudano al più presto».
Sociale e ambiente in un nuovo modello di sviluppo sono stati al centro del dialogo, coordinato dal giornalista Andrea Carugati, che ha visto l’intervento dell’economista Laura Pennacchi, dell’esperta di aree interne Giulia Sonzogno e della direttrice generale del Wwf Alessandra Prampolini.
L’intervento di Elly Schlein ha chiuso la manifestazione all’Aula Pacis: «Grazie a Cassino, al nostro sindaco. Grazie, abbiamo voluto iniziare da qui il nostro viaggio. L’Europa, specie oggi nella giornata della memoria, deve essere un’Europa che non dimentica, che fa vivere quella memoria ogni giorno come elemento di impegno per rinsaldare i valori democratici della nostra Costituzione che va pienamente attuata e che resta antifascista – ha scandito – come tutti e tutte noi, è bene ricordarlo. (…) Cassino è il dovere della memoria, è il ricordo doloroso ad 80 anni dai bombardamenti che l’hanno distrutta, che hanno distrutto l’Abbazia. Cassino è stata la prima scelta naturale per iniziare un viaggio simbolico ma alto nei valori che continuano ad orientare il Pd».

Quindi un lungo passaggio sulla Shoa. «Se non facciamo un lavoro su noi stessi per non dimenticare, il rischio è che ci sia l’indifferenza. L’ingiustizia non trova argine se ha di fronte un muro di indifferenza. Come comunità democratica c’è l’impegno a non accettarla».
Schlein ha parlato poi della necessità di varare un piano industriale europeo, ricordando come il Pd si sia battuto per il Next Generation EU che «ha portato risorse che non cadono a pioggia ma sono orientate verso le sfide principali del futuro e tengono insieme giustizia sociale e riduzione delle disuguaglianze economiche e territoriali, di genere e di giustizia climatica e fanno intravedere un nuovo modello di sviluppo. «La forza politica di Meloni non aveva neanche votato a favore del Next Generation EU». Ha parlato di innovazione quale bene pubblico europeo basata sugli investimenti per la conversione ecologica, la transizione digitale e la riduzione diseguaglianze.

Quanto all’Ex Ilva ha descritto una «situazione drammatica: ora occorre aumentare la partecipazione pubblica e assumere il controllo strategico di quell’azienda, per dare continuità occupazionale e accelerare il processo di decarbonizzazione, Invece il Governo che fa?  Svende asset pubblici strategici. Non accetteremo la strada dei 20 miliardi di privatizzazioni sregolate. Perché cela il rischio di non  aver capito la lezione della pandemia. Siamo rimasti indietro di 15 anni, come l’abbandonarsi all’idea nefasta che il mercato faccia tutto da solo. Dobbiamo ricordarglielo bene alla premier. E’ assurdo quel che accade sulle Poste. C’è un volantino di una Meloni di poco più giovane che diceva no alla privatizzazione delle Poste».

E poi: «Il Pd non accetterà questo continuo smantellamento della sanità pubblica universalistica attraverso tagli e privatizzazioni striscianti che Meloni porta avanti consapevolmente. Urge sbloccare le assunzioni. Oggi le liste di attesa si allungano e la risposta non può essere far lavorare di più il personale visto che è sottoposto a turni stressanti e mancano 30mila medici e 70mila infermieri».
Ha annunciato che proseguirà la battaglia del Pd perché «gli asili nido siano accessibili a tutti i bambini d’Italia». Cita Pierluigi, bimbo cassinate che le ha chiesto più leggi per i piccoli. Lo indica in platea e commenta: «Ha ragione lui, tanto è vero che hanno fatto una promessa falsa sul nido gratuito sul secondo figlio, smentita da Palazzo Chigi dopo che Meloni l’aveva annunciata in conferenza stampa».
«Da questo luogo e da questo teatro dal nome eloquente di “Aula Pacis” vogliamo far sentire forte la nostra voce per la pace – ha quindi alzato il tono -. Unico obiettivo possibile che una forza progressista debba perseguire».
«Guardiamo all’Ucraina, dove da quasi due anni un conflitto produce sofferenze, morti e distruzioni. Noi siamo e saremo al fianco del popolo ucraino per il suo diritto a difendersi dalla criminale e inaccettabile invasione di Putin, ma non siamo più disponibili a deleghe in bianco ad un Governo che non ha avuto nessuna iniziativa che affianchi a questo sostegno la creazione delle condizioni che portino alla fine del conflitto ed alla pace giusta».

Su Gaza concorda con la posizione del commissario spagnolo Josep Borrell nel chiedere il «cessate il fuoco umanitario immediato, per fermare strage di civili, liberare gli ostaggi di Hamas, portare aiuti e far ripartire processo di pace. Un’unica soluzione possibile: è quella dei due popoli e due stati che possano vivere in pace e sicurezza».
Quindi un passaggio sulla transizione green e sulle opportunità per le imprese nell’ambito dell’economia circolare. «In questo territorio l’Università di Cassino e del Lazio meridionale può giocare una funzione preziosa», ha annotato.
Quindi salario minimo e autonomia differenziata: «Siamo in un territorio che è cerniera tra Lazio, Campania, Molise ed Abruzzo: ci mobiliteremo contro l’autonomia differenziata che vuol spaccare il Paese tra cittadini, pazienti, studenti di serie A e di serie B. Un disegno pericoloso, frutto di baratto tra nazionalisti e secessionisti, che rischia di avere un grave impianto istituzionale e mettere a rischio la tenuta sociale».

Propone un centro europeo di ricerca su vaccini e farmaci salvavita affinché venga fermata la speculazione delle multinazionali dei farmaci.
Libertà di stampa e di informazione. «Un titolo nella tv pubblica di ieri – ha ricordato -: “Mille euro in più per gli anziani, si voterà l’8 e 9 giugno”. Non solo illusione che va svelata. Il Governo ha preso le norme varate da noi e le ha adottate. Ma non si tratta di mille euro a 14 milioni di anziani bensì di una sperimentazione su 25mila persone. Questa è propaganda fatta nella forma più becera. (…) L’avevo definita regina dei tagli alla sanità ma, vedendo come hanno ridotto l’informazione pubblica, è anche la regina delle televendite, ispirandosi forse a Vanna Marchi e creando l’inganno agli anziani sui mille euro fatti balenare da qui a elezioni». 
Schlein ha detto quindi che il Pd organizzerà sit in a sostegno dell’informazione indipendente.
Ha parlato di riforma della legge elettorale (reintroduzione delle preferenze) attaccando il tentativo di manomettere la Costituzione con la finalità di “puntare all’uomo solo al comando cara alla destra”, e di azione necessaria del Pd per il recupero dell’astensionismo. Ha concluso con l’Europa di Spinelli. «Quello di Ventotene è un disegno rimasto incagliato per gli egoismi nazionali. I nazionalismi producono solo le guerre, l’abbiamo visto bene. La nostra, invece, sarà una campagna per ricordare che la federazione è necessaria per realizzare i sogni che servono alle nostre generazioni ed a quelle successive».