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Cassino, pronto il “panettone” dei primaristi, partiti fermi all’impasto del “pandoro”

Tarcisio Di Pontecorvo
Il centrodestra corre ancora diviso verso la sfida a Salera. Ieri presentati i cinque candidati delle primarie del 28 gennaio: il comitato dei garanti appronta una organizzazione rigorosa delle consultazioni. FdI e alleati bloccati sulla rosa dei sei nomi mentre spunta chi chiede l’intervento di organismi superiori, provinciali o regionali per sbloccare la situazione. Intanto sono al lavoro i “pontieri” per trovare una sintesi ed un nome unificante fra i due schieramenti
Dicembre 22, 2023
NATALE, PISTOIA, BORRACCIO, SEBASTIANELLI e LANGIANO

Panettone o pandoro? Il problema si pone ogni Natale. Ma quest’anno parliamo di elezioni amministrative a Cassino e con un sindaco di centrosinistra da battere partendo coi pronostici favorevoli. Da una parte c’è il “panettone” che stanno per infornare i “primaristi”: proprio ieri sera sono stati presentati ufficialmente i candidati all’appuntamento del 28 maggio. Hanno depositato moduli e firme l’ex assessore Giuseppe Sebastianelli, la consigliera comunale uscente Laura Borraccio, l’ex consigliere comunale Gianrico Langiano, il commerciante ed attivista Domenico Natale ed il blogger e attivista nel campo della sicurezza Giorgio Di Folco, detto Pistoia. Dall’altra parte del centrodestra, invece, il “pandoro” ancora pare nella fase di preparazione e manca decisamente del tempo per essere infornato, al punto che potrebbe uscire caldo caldo ma solo per l’anno nuovo: parliamo dei partiti del centrodestra (FdI, Forza Italia, Noi Moderati e Udc con Lega sempre alla finestra) fermi e arenati sui sei nomi di aspiranti meloniani: Di Mascio, Borrea, Petrarcone, Marino, Abbatecola e Bevilacqua.

Partiamo dai primaristi che hanno mostrato una seria organizzazione della consultazione popolare grazie al comitato dei garanti, coordinato dall’avvocato Vincenzo Marrone e presieduto dall’avvocata Antonella Verrecchia e composto dagli avvocati Michele Nardone, Massimo Galasso e dalla commercialista Giulia Giangrande.
Dopo aver stilato il regolamento delle primarie ed anche un codice di autoregolamentazione, fornendo direttive e moduli ai candidati, ieri sera i professionisti hanno provveduto alla raccolta del materiale elettorale, a partire dalle firme (ridotte a 100-130 dalle iniziali 200-300) ed hanno annunciato che i controlli sulla regolarità formale dei fascicoli si concluderanno, con la proclamazione ufficiale dei candidati, il 28 dicembre.
La notizia della serata è stata l’assenza ai nastri di partenza del dirigente della pubblica amministrazione Andrea Incagnoli, pur sostenuto da un gruppo composto da ex petrarconiani ed ex picaniani. Il duo volte sindaco Peppino Petrarcone, da parte sua, continua a temporeggiare, anche e soprattutto perché resta incerto il destino politico del fratello Silvestro, incluso tra i nomi di FdI.
Ma Fratelli d’Italia non riesce a tirare fuori un solo designato da sottoporre agli alleati. Forza Italia, Noi Moderati e Udc, insieme ai meloniani, hanno firmato un documento di unità d’intenti sul quale, ricordiamo, s’è astenuta la Lega che continua a restare alla finestra ed a chiedere che il partito maggiore esprima il nome capace di unire la coalizione.

Per la verità in entrambi le parti dello schieramento cresce il numero di esponenti che cerca di fare da pontiere e giungere ad una sintesi complessiva tra candidati dei partiti e primaristi: «Uniti e compatti si può battere il sindaco uscente, altrimenti saremo perdenti; un pensiero, questo, fatto proprio da sempre più colleghi, amici, attivisti e simpatizzanti», sibila un esponente dei partiti. La prospettiva dell’unico candidato del centrodestra si fonda sulla necessità di trovare un nome in grado davvero di aggregare tutte le frange dello schieramento. Una scommessa che, secondo alcuni, potrebbe rivelarsi una missione possibile.
Del resto gli stessi primaristi pronti alla sfida popolare hanno lasciato la porta decisamente aperta verso FdI e compagnia. «C’è la possibilità di continuare a collaborare con altri tavoli – ha scandito Giuseppe Sebastianelli, che è sicuramente il politico di lungo corso tra i cinque sfidanti -. Il popolo alternativo costituito da tutti coloro che non si rivedono nell’attuale amministrazione deve poter essere ospitato nella stessa casa». Parole inequivocabili alle quali ha fatto eco Langiano: «Siamo al cospetto di una città isolata e abbandonata a se stessa. Quindi, prima di ogni cosa, c’è bisogno di riconciliazione con Cassino e di ascolto della voce dei cittadini. Lo scontro non è e non sarà mai tra di noi. Il centrodestra è sempre bene accetto. Se vuol partecipare e trovare sintesi siamo apertissimi. Gli avversari sono solamente il centrosinistra e questa maggioranza uscente».
Domenico Natale da parte sua ha evidenziato: «Abbiamo vissuto 5 anni di scontro, non c’è democrazia e manca attenzione all’aspetto economico. Bisogna uscire a tutti i costi da questo vicolo cieco e riaccendere la lice della crescita e del benessere». Giorgio Di Folco ha ricordato come le primarie siano «una opportunità concreta di fare quel che già faccio come blogger. Il popolo di Cassino ha bisogno di uno del popolo, come me, per sentirsi rappresentato. Per il resto ho intenzione di seguire i temi della sicurezza sui quali sono da sempre impegnato». Secondo Laura Borraccio «oggi più che mai è importante restituire voce ai cittadini dimenticati, bisogna avvicinare le periferie e dare pieno ascolto alle richieste di chi vi risiede. In ogni caso Cassino è una città dimenticata che non ha infrastrutture e progetti per il futuro e per questo il cambiamento è davvero necessario».

Quanto a Fratelli d’Italia l’ultima riunione burrascosa non ha portato, come scritto, ad una sintesi effettiva degli aspiranti alla carica di sindaco che restano – ripetiamo – gli ex assessori Peppe Di Mascio e Alberto Borrea, l’imprenditore Silvestro Petrarcone, l’ex segretaria cittadina Angela Abbatecola, il dottor Fabio Marino e la consigliera comunale uscente Michelina Bevilacqua. In stand by sempre la Lega con l’ex presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese (visto in vari incontri pubblici in evidente e piena corsa elettorale per le europee) e l’assessore regionale Ciacciarelli che si tengono apparentemente lontani dalle vicende cassinati (pur essendovi impelagati politicamente fino al collo).
L’ultima riunione di FdI, comunque, qualche strascico l’ha lasciato. Un chiarimento dai toni accesi è avvenuto tra il commissario Tagliaferri e l’esponente storico della destra cassinate Pino Canessa. Confronto surriscaldato anche tra le due aspiranti candidate Abbatecola e Bevilacqua. Ma il problema è che una sintesi va comunque trovata. Borrea e Di Mascio hanno ammesso che andare al tavolo dei partiti del centrodestra con 6 nomi sarebbe segno di debolezza e che quindi la sintesi va operata all’interno di FdI. Al momento nessuno ha fatto il passo indietro anche se Silvestro Petrarcone ha dato la disponibilità a ritirare la candidatura se fosse da ostacolo all’unità del centrodestra. A questo punto non manca chi consideri urgente che il caso Cassino venga portato su un tavolo di livello superiore (provinciale o regionale). Insomma o si trova la quadra in tempi accettabili o meglio che Fratelli d’Italia faccia intervenire gli organismi superiori.

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