Questo caldo boia non accenna ad andarsene. Si suda anche stando fermi, immobili. La fronte ti si imperla anche se apri bocca. E il sudore fa venir sete. E’ per tale ragione che il comune di Viterbo ha pensato con lungimiranza di acquistare tremila bottigliette d’acqua da distribuire soprattutto a quanti, di salute cagionevole o età avanzata, rischiano di più dalla canicola. Ma quell’acqua potrebbe risultare utili anche nel caso, per dire, di un ingorgo stradale con gli automobilisti bloccati in auto. Sono state dunque ordinate 126 confezioni da 24 bottigliette da 0,50 ognuna. Le stanno distribuendo da ieri i volontari della protezione civile.
“Alcune associazioni di protezione civile hanno firmato un protocollo d’intesa con il Comune per la campagna anti incendio boschivo che risultano sprovviste di una autonoma dotazione di acqua da bere per fronteggiare i compiti di pronto intervento, volontariato e assistenza alle persone – si legge nella delibera d’acquisto del quantitativo d’acqua -. Dunque la fornitura verrà divisa tra i vari gruppi di volontari che saranno così pronti ad assistere persone in difficoltà”.
La Asl, dal canto suo, ha attivato il piano che prevede un protocollo di intervento per i diversi gradi di allarme. Per adesso le richieste di soccorso al 118 per malori causati dal caldo non hanno avuto un andamento anomalo. C’è stato un aumento delle chiamate, ma in linea con i numeri di ogni estate.
Allerta anche nei comuni della Tuscia dove, oltre al problema dei malori, bisogna fare i conti con la siccità. Per adesso nessun Comune sta pensando di razionare l’acqua, ma in diversi centri i sindaci hanno firmato ordinanze contro gli sprechi e che ne limitano l’uso. I problemi maggiori si registrano a Ronciglione, Montefiascone, Civita Castellana e Vetralla.