La vittoria nel 250 di Marrakech aveva forse ingigantito le aspettative e alimentato ipotesi di un ritorno prepotente in top ten. Forse bisognerà aspettare un po’ di più. Matteo Berrettini non ha superato al meglio l’esame Montecarlo, finendo brutalmente stoppato al primo turno da Kecmanovic.
Per il tennista romano una battuta d’arresto in parte giustificata dalle fatiche marocchine e alla quale peraltro non è estranea l’eccellente prova del serbo, giocatore solido, che quando è in giornata rappresenta un ostacolo elevato per chicchessia.
Desta un pochino di apprensione la frequenza con la quale un giocatore con un servizio importante come Matteo abbia subito break, però nessuno ignora quali ostacoli comporti la prima partita dopo un torneo vinto e Berrettini non ha fatto eccezione alla regola.
La notizia del giorno è però la rinuncia di Carlitos Alcaraz al torneo monegasco. Il numero 3 del seeding ha dato forfait in extremis e al suo posto in tabellone è entrato il nostro Lorenzo Sonego, che potrà in tal modo ripagare la delusione per il doppio di ieri sera, perso in coppia con Jannik Sinner al cospetto degli specialisti belgi Vliegen e Gille, al termine di un match che vedeva la coppia azzurra avanti di un set e 4/1 nel secondo.
Sonny entra pertanto dalla porta di servizio e si confronterà subito con Aliassime, che nel turno inaugurale ha liquidato senza troppi riguardi Luca Nardi. Il torinese avrà la possibilità di bissare il successo ottenuto nel 2023 a Dubai, quando s’impose 7/6 6/4 al termine di un match giocato in modo entusiasmante.
Finora un Montecarlo più ombre che luci per i colori azzurri, anche in considerazione della precoce uscita di Arnaldi, battuto dall’indiano Sumit Nagal in tre set e precipitato inopinatamente in dipendenza di tanti, troppi errori gratuiti.
Domani esordio per Jannik Sinner, numero due del seeding, che se la vedrà con Sebastian Korda, vincitore agevole di un Davidovich Fokina davvero irriconoscibile. La facilità irrisoria con la quale il tennista statunitense ha superato l’ostacolo, se da un lato gli ha consentito di risparmiare energie in vista della sfida al numero 2 del mondo, non ha fornito particolari indicazioni su come il figlio d’arte possa aver approcciato sul rosso.
Jannik Sinner ha invece fatto le prove generali con il doppio, come detto caratterizzato da un epilogo non felice, e ora è il primo ad esser curioso di valutare le proprie potenzialità sul mattone tritato, dopo l’esaltante stagione sul cemento australiano e americano.
Chi si è portato avanti con il lavoro è invece Novak Djokovic, che ha inflitto a Safiullin una lezione davvero sonora, togliendo subito ogni dubbio sulla propria immediata competitività in vista soprattutto del Roland Garros. Poco più di un allenamento contro il serbo, al cospetto di un Safiullin in verità piuttosto dimesso.
