Fabrizio Donato non è più il primatista italiano del salto triplo, ma lungi dal dispiacersene ne è felice.
A sottrargli un primato che resisteva da ben 23 anni è stato infatti Andy Diaz, atleta di origine cubana, ora cittadino italiano, che il pluricampione tricolore e bronzo olimpico a Londra allena quotidianamente.
Le vicende dello sport sono a volte curiose e imprevedibili, ma questa è davvero una singolarità: l’allievo prediletto che batte il record del suo maestro e allenatore.
A rendere ancor più particolare la storia c’è anche il fatto che per la Federazione Internazionale dell’atletica, la Iaaf, Andy non può ancora gareggiare in maglia azzurra. Certamente il problema burocratico si risolverà prima delle Olimpiadi di Parigi, ma per i prossimi mondiali di Budapest c’è ancora un punto interrogativo, perché i tre anni di distanza dall’ultima gara in maglia cubana potrebbero partire da Tokyo, dove Diaz era iscritto ma non gareggiò.
Quel che è certo è il passaggio di consegne nella tabella dei primati, con il 17,75 che migliora di 15 centimetri la prestazione che il frusinate Donato realizzò all’Arena di Milano nel lontano 2000. In sala invece Fabrizio è ancora detentore del primato con 17,73, misura vicinissima a quella realizzata a Firenze dal neo cittadino italiano Andy Diaz.
IAPICHINO E FURLANI, IL LUNGO PARLA ITALIANO
Al Golden Gala fiorentino grande prova e successo anche per Larissa Iapichino, che con 6,79 nel lungo ha domato una concorrenza strepitosa, come è normale che sia in Diamond League e una pedana inzuppata che un po’ tutte hanno faticato ad interpretare al meglio.
La figlia d’arte ha ribadito il suo gran momento e sembra ormai pronta a togliere il primato italiano a mamma Fiona. E chissà che l’occasione giusta non sia proprio la gara iridata di Budapest.
Intanto ieri a Hengelo, dopo lo strepitoso 8,44 ventoso di Savona, Mattia Furlani è atterrato a 8,24, migliorando il record italiano U20 di Andrew Howe, anch’esso molto datato.
Per il 18enne azzurro gli orizzonti sono davvero meravigliosi ed intriganti: alla sua età misure simili non le realizzava neanche Carl Lewis, “il figlio del vento”. L’8,24 firmato in Olanda è anche la quarta misura di sempre in Europa di un Under 20.
E, ad alimentare il grande fermento esistente nel settore salti, un 14enne, Daniele Inzoli, ha saltato a Parma la sbalorditiva misura di 7,48!
Non solo salti però, perché a regalare all’Italia la terza vittoria nella grande notte di Firenze ci ha pensato un profeta in patria, il pesista fiorentino Leonardo Fabbri, che ha scagliato l’attrezzo a 21,73, prendendosi il lusso di battere Walsh e Kovacs, due ex campioni del mondo.
Buono l’esordio di Samuele Ceccarelli (10”13) nei 100 di Kerley, meno convincente Tortu nel mezzo giro di pista, con un tempo oltre i 20”40, nella gara dominata dal fenomeno Knighton (19”89).
Dulcis in fundo, i 1500 femminili, con la keniana Kipyegon che ha riscritto la storia: è lei la prima donna a scendere sotto il muro dei 3’50”, con un 3’49”11 che cancella Dibaba dalla tabella dei primati del mondo.
Venerdì si replica a Parigi, con la 4X100 che va a caccia della qualificazione per Budapest.
