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Anche i dem pontini dietro lo stop di Astorre alla riforma elettorale. I leghisti di Latina temono di restare fuori dalla Pisana

Marco Battistini
Il senatore e segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre, nel corso di un’intervista all’agenzia Dire non ha nascosto l’interesse ad analizzare la proposta di una nuova legge elettorale nel Lazio avanzata dal capogruppo di +Europa-Radicali, Alessandro Capriccioli
Giugno 8, 2022

Nuova legge elettorale, fine dei giochi alla Pisana? Forse si. La proposta di riforma non piace ai vertici del Pd. “Scommetterei sul fatto che (nel 2023, ndr) si andrà a votare con l’attuale legge elettorale”. Il senatore e segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre, nel corso di un’intervista all’agenzia Dire non ha nascosto l’interesse ad analizzare la proposta di una nuova legge elettorale nel Lazio avanzata dal capogruppo di +Europa-Radicali, Alessandro Capriccioli, (collegi uninominali e doppio turno per eleggere il governatore e 32 consiglieri su 50), ma nello stesso tempo si è detto convinto che alla prossima consultazione regionale si voterà col sistema attuale: turno unico, diventa presidente il candidato della coalizione che prende più voti e consiglieri eletti con le preferenze su base proporzionale.

“Ho molta stima di Alessandro Capriccioli e del Partito Radicale perché in questi anni nel Lazio ci hanno aiutato a governare in maniera intelligente -ha spiegato- Quindi, qualsiasi proposta provenga da loro è da guardare con attenzione. Alla base c’è un ragionamento condivisibile, cioé quello di un legame quanto più forte dei candidati con i territori. Tuttavia, scommetterei sul fatto che si andrà a votare con l’attuale legge elettorale”.
In realtà i rumors parlano di una rivolta dei consiglieri del Pd in quasi tutti i territori. Il timore di non vincere nei collegi avrebbe prevalso. In particolare a Latina i democratici hanno avvertito il pericolo, tanto che avrebbero subissato i vertici regionali di telefonate per scongiurare il pericolo di una nuova legge elettorale a pochi mesi dal voto.

IL CARROCCIO PONTINO TEME LA BEFFA

L’appuntamento elettorale si avvicina ed anche nel centrodestra cresce l’agitazione. La Lega in primis appare quella con le maggiori difficoltà. Soprattutto il recente sondaggio di Euromedia, che stima il Carroccio sotto il 9% a livello regionale, fa temere il peggio in provincia di Latina. Con questi numeri i leghisti pontini temono di rimanere fuori dalla Pisana. Tre possibili eletti, tutti nella circoscrizione di Roma. Almeno questo è il timore che serpeggia nel capoluogo pontino. Il partito di Salvini che solo tre anni fa appariva per consensi (anche nei dintorni di Latina) il vero perno della triplice oggi è in caduta libera ed è soprattutto in preda alle liti interne.
Il capogruppo in carica Angelo Orlando Tripodi ha tutto da perdere. Sarà un candidato sicuro, ma la rielezione è in pericolo. I consensi personali ci sono, ma il trend del partito preoccupa non poco. Gli altri nomi sono distribuiti nel territorio: Giovanna Miele e/o Massimiliano Carnevale (possibile ticket), Gianluca Corradini, Romolo Del Balzo e Antonio Di Rocco. Tra le donne sono comunque in ballo anche i nomi di Sara Norcia e Marilena Sovrani.
Altro elemento importante è il rischio scollamento nella Lega. La rottura fra Zicchieri e Durigon lo testimonia. Francesco Zicchieri aveva contestato senza mezzi termini l’esclusione dei suoi uomini dall’esecutivo della Lega.
La lenta erosione dei consensi a livello nazionale rischia di accentuare le divisioni in ambito locale. I posti ‘buoni’ per le politiche e le regionali del 2023 diminuiscono, stando agli ultimi sondaggi. Le possibilità di rielezione di parlamentari e consiglieri regionali sono sempre più ridotte.

REBUS DENTRO FI, PIU’ SERENI FDI

Con il 3% delle comunali romane gli azzurri sono chiamati alla lotta per la sopravvivenza. L’8% di Euromedia fa pensare che i voti FI li abbia soprattutto nell’hinterland romano ed in provincia di Latina. Forza Italia molto probabilmente raggiungerà un’intesa con Udc e altri piccoli gruppi moderati per poter mettersi al sicuro da brutte sorprese. A livello pontino sembra gara a due fra il segretario provinciale Alessandro Calvi e dell’ormai sindaco uscente di Gaeta (a fine mandato) Cosmo Mitrano. Nel ruolo di possibili outsider ci sono Vincenzo Carnevale (vicesindaco di Fondi) e Federico Carnevale (sindaco di Monte San Biagio). Giuseppe Simeone avrebbe fatto sapere di non volersi ricandidare.
Quanto a Fratelli d’Italia tutto lascia pensare che la partita sia quasi a senso unico, con Enrico Tiero largamente favorito e il cui forte consenso si estende da Latina al sud della provincia. Accanto a lui una donna, che sarà quasi sicuramente Ilaria Marangoni. Un altro concorrente arriverebbe da Aprilia, dove Domenico Vulcano potrebbe tentare la scalata alla Pisana. La possibilità di avere due eletti in provincia scatenerà diversi appetiti anche dentro FdI. Possibile anche l’ingresso di outsider ad oggi rimasti nelle retrovie.

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