Una “bizzarra” selezione lampo sotto le feste di Natale per dotare Ama di un dirigente, il cui profilo non è nemmeno previsto nella macrostruttura aziendale. E le insistenti voci di un arrivo prossimo negli uffici di via Calderon de La Barca di un’altra figura apicale, in questo caso dalla Polizia Locale di Roma Capitale.
Tutto ciò mentre Roma fatica a condurre la sua battaglia quotidiana per essere una città pulita. La denuncia è partita dal segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola: “Roma è ancora sporca e l’Ama, anziché attrezzarsi per tenerla pulita, pensa solo a infornare dirigenti senza selezioni o con procedure molto discutibili. Il direttore del personale, assunto senza concorso e già consulente di Invitalia (società di provenienza del presidente Pace), lo scorso 22 dicembre ha bandito una selezione per reperire un dirigente che assumerà l’incarico di coordinatore delle Ama di Municipio, articolazioni territoriali della municipalizzata tutte ancora da strutturare”.
Una figura che “non abbiamo trovato all’interno della macrostruttura aziendale citata nella selezione, che è iniziata il 23 dicembre ed è terminato allo scadere del 28 dicembre: sei giorni compresi la vigilia di Natale, Natale e Santo Stefano, quindi sostanzialmente tre- ha spiegato Di Cola– Decisamente pochi per un bando pubblico degno di questa definizione ma sufficienti a fare nascere tanti interrogativi. Una fretta poco comprensibile, anche perché si tratta di un profilo non essenziale per Ama, quando invece sono ancora scoperti ruoli decisamente più strategici come ad esempio quello del direttore della pianificazione. Inoltre non comprendiamo perché l’azienda non abbia fatto richiesta di un reperimento interno o di una mobilità infragruppo, come già avvenuto per altri profili”.
AMA E IL BANDO NATALIZIO, COS’È SUCCESSO
Da agosto Ama “ha già assunto 5 figure dirigenziali (o con retribuzioni dello stesso livello) -ha continuato Di Cola– più altre 2 di supporto, tutte procedure non comunicate formalmente alle organizzazioni sindacali e di cui non c’è evidenza nella sezione del sito aziendale dedicata alle selezioni: un capo del personale, una responsabile della segreteria del presidente (arrivata dall’agenzia del Demanio) e una del direttore generale, un capo della cybersecurity (da Invitalia), un generale della Guardia di Finanza in pensione come responsabile della security nelle sedi aziendali e due persone a supporto”. Nuovi ingressi che “per l’azienda comportano un esborso da circa un milione di euro”.
La cifra tonda “sarà raggiunta col coordinatore delle Ama di Municipio” e “con l’arrivo di un’altra figura dai ruoli apicali della Polizia Locale di Roma Capitale, come riportano voci sempre più insistenti e fondate”. Con gli stessi soldi, secondo il sindacalista, “Ama avrebbe potuto assumere oltre quaranta operatori, tra i 650 nuovi ingressi che, come promesso a giugno da azienda e Comune, sarebbero dovuti arrivare entro la fine dell’anno e invece ne sono stati assunti ad oggi circa 400. Lavoratori necessari per pulire la città, anche a fronte dei continui pensionamenti, ma evidentemente la priorità non è il decoro di Roma”.
Da qui la richiesta di intervento immediato a Roma Capitale: “Il Campidoglio fermi subito la procedura lampo per il reperimento del coordinatore delle Ama di Municipio oppure, visto anche il silenzio dell’amministrazione sulle nostre altre denunce, pure questa vicenda finirà nel nostro esposto che stiamo preparando per la Corte dei Conti”.