Prima il razionamento causa siccità, o se preferite mancanza di temporali. Ora l’arsenico. Non c’è pace per le famiglie di Colle Lidya, zona residenziale alle porte di Nepi. Da ieri qualcosa come ottocento persone sono rimaste a secco (è proprio il caso di dire) a causa dei livelli troppo elevati di arsenico, da quelle parti presente e non da oggi nella rete idrica. Il limite del semi metallo ha superato la soglia fissata per legge di 13 microgrammi per litro. Ragione per la quale immediata è scattata la segnalazione da parte dell’Asl al sindaco Franco Vita il quale si è visto costretto ad emanare un divieto di utilizzo dell’acqua corrente. Non è la prima volta che a Colle Lydia il primo cittadino chiude i rubinetti causa arsenico. Era accaduto già lo scorso marzo. Il 25 di quel mese le autorità serrarono l’acquedotto della località viterbese. Da allora diversi cittadini non hanno più avuto modo di accedere all’acqua potabile. Quello dell’arsenico in eccesso è un problema che affligge quelle zone da anni. Già nel 2002 si manifestarono le prime criticità. E qualcuno attribuì la responsabilità della presenza nella rete idrica di questo elemento inquinante a certe industrie che da Nepi non distano più di tanto. Una ipotesi tutta assolutamente da verificare. Restano, quelli sì verificati, i problemi di approvvigionamento idrico per i cittadini di Nepi.