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Il Frosinone torna dal Maradona con un punto e tante speranze in più

Roberto Mercaldo
Aprile 15, 2024
Cheddira, due gol al Napoli

Terzo pareggio consecutivo per il Frosinone di Eusebio Di Francesco, che dopo l’1-1 sul campo del Genoa e lo 0/0 casalingo con il Bologna ha mandato in archivio il 2-2 del Maradona, contro il Napoli campione d’Italia uscente. Un rilievo statistico impone di considerare debitamente che contro i partenopei quest’anno il Frosinone ha giocato tre gare, con bilancio in perfetta parità (1-1-1), ma differenza reti all’attivo: 7 gol per i giallazzurri e 5 per i campani. Già questo dato rende l’idea di come i canarini stiano recitando una stagione da protagonisti, sebbene il traguardo della salvezza sia ancora tutto da conquistare.
Hanno aumentato la velocità di crociera un po’ tutte le avversarie dirette, ma anche questa è una cosa che in un certo momento della stagione va considerata normale. Certamente il punto conquistato a San Siro dal Cagliari contro l’Inter campione in pectore deve ritenersi sorprendente. Lo è, sia pure un po’ meno, quello del Sassuolo contro il Milan. Il Frosinone però, aggiungendo 3 punti al suo bottino nelle ultime tre gare ha, se non altro, fatto di in modo di poter essere ancora arbitro del proprio destino, perché vincere gli scontri diretti con Salernitana, Empoli (in trasferta) e Udinese potrebbe già avvicinare in modo determinante la salvezza, la prima sospirata della storia del club.
Stavolta alle legittime recriminazioni per il rigore fallito da Soulé (il primo in stagione) e per l’incredibile errore da due passi di Seck, deve fare da contraltare l’altrettanto legittima soddisfazione per le grandi parate di Turati, estremo difensore di grande talento, che ha ritrovato la forma del girone di andata e che ha messo perentoriamente a tacere le critiche frettolose ed esacerbate piovutegli addosso in conseguenza di qualche incertezza purtroppo determinante.
In sostanza, un 2/2 che rispecchia quel che si è visto sul rettangolo di gioco e che deve inorgoglire i giallazzurri ciociari, che ora hanno sei ulteriori esami da superare prima di poter esultare per l’agognata salvezza.
Ricordiamo che la prossima sfida sarà in trasferta, all’Olimpico Grande Torino, contro i granata di Juric, che ancora inseguono, ma con possibilità sempre più sbiadite, un piazzamento per l’Europa. Poi, due match cruciali: in casa con la Salernitana e sul campo dell’Empoli. Per gli ultimi tre match ecco l’Inter allo Stirpe (già campione al 99%), poi il Monza al Brianteo e infine l’Udinese ancora sul campo amico. E’ un calendario che induce a sperare, anche e soprattutto alla luce delle buone prove fornite nelle ultime gare dai canarini, che sembrano aver ritrovato uomini importanti nel pacchetto arretrato e quell’aggressività che nella parte iniziale del campionato aveva prodotto effetti devastanti per le avversarie.
E’ sbocciato, come una fiore timido e tardivo, ma con la forza di un uragano, il centravanti designato ad inizio stagione, quel Walid Cheddira che nella prima parte di stagione aveva bisticciato un po’ troppo con le conclusioni, senza però mai demeritare sul piano dell’impegno. Ora l’attaccante marocchino sembra aver acquisito quella freddezza indispensabile per concretizzare le tante opportunità che grazie al suo grande dinamismo riesce a procurarsi in gran numero.
Continua invece a rimandare l’appuntamento con il gol Matias Soulé, fermo a 10 centri da un bel po’ di gare. Nemmeno un calcio di rigore ha sbloccato il talento argentino, al primo errore stagionale dagli 11 metri. A ben guardare però Matias ha messo lo zampino in entrambi i gol dei ciociari, andando a pressare Meret in occasione dell’1-1, con palla lasciata a Cheddire per una facile conclusione e poi facendo viaggiare Zortea sul settore di destra, consentendogli il cross inzuccato dal centravanti marocchino per il definitivo 2/2.
Prosegue il momento non proprio brillante di capitan Mazzitelli, che fatica a ritrovare gli estri del girone di andata, mentre Barrenechea sembra aver superato il lieve appannamento e sta tornando a cacciar palloni con grande abilità, oltre che a distribuire il gioco davanti alla difesa con raziocinio.
Dietro, la difesa a tre sembra essere al momento la soluzione più pratica e tendente ad assicurare impermeabilità al reparto, anche se il Napoli il suo gruzzoletto di occasioni lo ha costruito ed in parte disperso, grazie anche alla prova eccellente di Turati. Bonifazi si è rifermato, e i tre designati sono stati Okoli, Romagnoli e Lirola. In queste ultime sei gare ci vorrà un sostanzioso apporto dei terzini e Zortea ha esplicitato il concetto con il cross perfetto per l’inserimento aereo di Cheddira.
Il Frosinone c’è. Questo il messaggio inviato forte e chiaro al massimo campionato dai ragazzi di Eusebio Di Francesco. Ora 540 minuti per realizzare un sogno.

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