In attesa del tavolo regionale del centrodestra convocato per domani, con all’ordine del giorno anche il caso Cassino (si sarebbero dovuti esaminare i 4 nomi della rosa di FdI: Silvestro Petrarcone, Angela Abbatecola, Fabio Marino e Michelina Bevilacqua), il centrodestra della Città Martire resta in gran fermento. Ieri sera, durante il convegno organizzato dalla Abbatecola, l’onorevole Massimo Ruspandini ha in pratica aperto alla possibile soluzione unitaria, qualora ci fosse realmente l’occasione di realizzare la convergenza corale dello schieramento su un nome. Cosa che al momento non appare così facile e scontata, considerato che l’operazione per far assurgere il nome dell’avvocato Arturo Buongiovanni a candidato a sindaco di tutto il centrodestra – lanciata lungo l’asse Chiusaroli (Fi)-Abbruzzese (Lega) ma con qualche intuibile assenso del commissario cittadino meloniano Tagliaferri (non ancora dimissionario dal suo ruolo) – come già scritto su queste pagine nei giorni scorsi, appare in salita non solo per l’ostacolo costituito da Fratelli d’Italia che, salvo evoluzioni diverse, intende proseguire sulla sua strada verso il citato tavolo regionale. Ma anche per il malcontento dei primaristi: 2 dei 5, infatti, intendono comunque andare alla consultazione popolare del 18 febbraio: si tratta di Giuseppe Sebastianelli e Giorgio Di Folco. Si è già ritirato dal confronto Domenico Natale che ha dato le dimissioni dopo gli ultimi giochi del centrodestra che, comunque, l’hanno sempre visto distante. La consigliera comunale uscente Laura Borraccio resta in attesa dell’esito del tavolo regionale per decidere se parteciperà o meno alla competizione (che nell’eventualità e bene che vada sarà a tre). Viene dato per ritirato dal confronto prima di tutti Gianrico Langiano, perché costretto dalle circostanze, essendo stato sostenuto dal gruppo Leone mentre ora i suoi supporter si sono spostati su Buongiovanni. Tuttavia lo stesso Langiano non ha nascosto certo la delusione e il malumore.
La confusione nello schieramento
Una situazione di non poca confusione evidenziata anche dalle posizioni non allineate negli stessi partiti: nella Lega, tanto per cominciare, il sostegno a Buongiovanni di Abbruzzese non appare del tutto condiviso visto il silenzio dell’assessore Ciacciarelli e dell’onorevole Ottaviani. Nessun problema in Forza Italia, Noi Moderati ed Udc che hanno firmato la candidatura a sindaco. Di FdI abbiamo già detto anche se, guardando al suo interno, c’è un’ala che esprime un “no” netto e irremovibile sul nome di Buongiovanni (da Abbatecola e Marino allo “storico” Canessa) e qualcun altro che lascia trapelare quale possibilità, anche se non immediata. Tra i civici la spaccatura è invece totale. A favore dell’avvocato voluto da Chiusaroli e Abbruzzese ci sono la lista di Leone e quella di Russo-Fontana. Gli altri non intendono accodarsi. Anche qui va precisato che siamo allo status quo: domani sarà un altro giorno.
Il convegno di Fratelli d’Italia
Massimo Ruspandini ha tenuto l’intervento più atteso dell’evento che si è svolto ieri sera al Teatro Manzoni alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale Ghera, dei consiglieri regionali Maura e Savo, dell’ex europarlamentare Foglietta, del sindaco di Ceccano Caligiore, del possibile candidato a sindaco Fabio Marino, del dirigente provinciale di FdI Gabriele Picano, del presidente Saf Fabio de Angelis. «Vorrei chiarire che a Cassino voglio vincere le elezioni e tacito le voci che dicono che a Cassino voglio perdere», ha esordito andando per le spicce -. Ruspandini ha ribadito che Cassino è una città importante e che i suoi interessi vengono rispettati da Fratelli d’Italia e tenuti in considerazione. Ha quindi aperto ad una soluzione unitaria sul nome del candidato a sindaco facendo capire però che vanno anche valutati i nomi della rosa dei meloniani.
Daniele Maura ha concentrato il suo intervento sui trasporti e sul lavoro sinergico della Regione con Rfi. Non ultimi i 18 milioni di euro per interventi sulla Roma-Cassino di potenziamento infrastrutturale quali il consolidamento delle gallerie, il rinnovo e il risanamento dei binari, il ricambio delle rotaie e il rinnovo della linea di alimentazione elettrica. Poi la riqualificazione della stazione che ha già interessato la riconfigurazione del piazzale antistante, ma investirà anche il restyling dell’atrio, l’adeguamento dei servizi igienici e del sottopassaggio esistente con l’abbattimento delle barriere architettoniche, la creazione di una nuova pensilina sul marciapiede numero tre ed il posizionamento degli ascensori in corrispondenza dei marciapiedi 1, 2 e 3.
Alessia Savo ha ricordato gli interventi del piano sanitario regionale che riguardano anche l’ospedale di Cassino. L’assessore Ghera ha sottolineato gli investimenti della giunta Rocca sul territorio del Lazio meridionale ricordando però come il lavoro alacre portato avanti farà vedere i suoi effetti solo a distanza di qualche mese se non anno.
Gabriele Picano ha rilanciato l’idea di una stazione in linea della Tav a Pignataro Interamna.
«FdI ha dimostrato di essere un partito compatto nella sfida delle prossime amministrative – ha affermato Angela Abbatecola -: la presenza dei vertici di FdI qui stasera ha dimostrato la volontà di voler affrontare una partita elettorale vicente. Ringrazio l’assessore Ghera col quale da tempo abbiamo intavolato un confronto costruttivo sui temi della mobilità, dei trasporti, delle infrastrutture e dei rifiuti del territorio. Con un’amministrazione comunale di centrodestra – ha concluso – riusciremo a mettere in campo le energie più efficaci ed importanti per migliorare la vita dei pendolari, del tessuto industriale e delle città».
Lo scontro nelle file dei primaristi
Prima del convegno di FdI sono rimbalzate sugli organi di informazione e sui social i colpi e contraccolpi di una polemica forte sulle primarie.
I primi a prendere posizione nella tarda serata di sabato sono stati i primatisti Laura Borraccio, Giuseppe Sebastianelli, Mimmo Natale e Giorgio Pistoia, che, in una nota, «si dissociano completamente da quanto riportato sulla stampa riguardo un ipotetico sostegno al probabile candidato di centro destra Arturo Bongiovanni. Nessuno di noi ha mai dato il beneplacito per la candidatura del giovane Arturo Buongiovanni che non ha contattato nessuno di primaristi e soprattutto non ha manifestato intenzione di un confronto. Noi primaristi intendiamo andare avanti per la nostra strada spediti e sicuri del fatto che la popolazione andrà a votare il prossimo 18 febbraio per un candidato sindaco libero e soprattutto scevro da legami politici».
A questa prima sortita ha aggiunto un carico da 90 l’ex assessore Giuseppe Sebastianelli in una nota molto polemica proprio nei confronti di Leone ed i suoi intitolata significativamente «Da “padri” delle primarie a “killer” è un attimo». Spiegando subito dopo: «Ecco come si arriva ad un “candidato ad uso proprio”, che viene fatto passare per essere stato scelto tra i partiti e le liste civiche. Si sponsorizzano le primarie, alcuni si candidano, tra cui un giovane appoggiato da tutti i sostenitori “a tempo” delle primarie, ben sapendo che sul tavolo dei partiti non sarebbe mai stato sostenuto perché troppo vicino all’autore delle primarie, al quale quindi si è chiesto di portare un altro nome. E guarda caso il nome è quello di un primarista della prima ora, ovvero quello che ha spiegato come funzionano le primarie a me e a tutti i partecipanti, il 21 luglio 2023 nel teatro Manzoni di Cassino». Il riferimento è a quando l’avvocato Buongiovanni prese parte ai primi incontri preparatori della consultazione popolare dei movimenti civici di centrodestra.
«Se questo racconto non avesse ad oggetto la storia umana di persone perbene – ha attaccato, quindi, Sebastianelli -, se non fosse rivolta agli elettori di una città importante come Cassino, sarebbe da titolare “Ecco come vi prendo in giro cari partiti e cari cittadini”. Questo significa pensare una cosa e farne un’altra: non importa se si manca di rispetto a persone e ad amici che ci hanno messo la faccia; si preferisce cambiare opinioni e magliette durante la partita, non aspettando neanche l’intervallo».
Ma cosa accade ora? «La consultazione delle primarie va avanti lo stesso – ha assicurato Sebastianelli -: adesso dobbiamo dimostrare ancora di più le nostre capacità, il nostro rispetto per la città e i suoi cittadini. Dobbiamo realizzare il sogno di libertà politica nella nostra città, mentre l’aspirante candidato alle europee è sempre più lontano e il mio impegno sarà sempre di allontanarlo ancora di più». Allusione al vetriolo a Mario Abbruzzese che si dice impegnato in tutta l’Italia centrale in vista del voto per il parlamento Ue ma che resta ben presente nelle vicende politiche cittadine.
Leone: l’unità viene prima delle consultazioni
Nel primo pomeriggio di ieri la replica di Benedetto Leone: «Ma quale Abbruzzese, quale Killer e quale regia occulta. Eccomi. Ci metto la faccia fino alla fine. Sebastianelli se la prenda con me», ha esordito.
«Sento il dovere di non nascondermi ma di dovermi assumere tutte le responsabilità di aver voluto le primarie per la selezione del candidato sindaco – ha scandito il consigliere comunale uscente – e di aver sempre dichiarato che l’Unità del centrodestra qualora fosse arrivata intorno ad una candidatura a Sindaco avrebbe prevalso rispetto allo strumento delle primarie. Oggi siamo arrivati a questo. Siamo davanti ad un momento cruciale per il centrodestra di Cassino. Continuare a guardare al passato, oppure aprire finalmente una nuova stagione, con un progetto rinnovato non solo negli attori ma soprattutto lontano dagli incubi del passato. Dal solito schema di trovare nell’uomo solo al comando la buona o la cattiva sorte delle scelte».
Qual è la spiegazione dell’evoluzione? «In queste ore insieme ad altri – ha ricostruito Leone -, in maniera collegiale abbiamo e stiamo lavorando con senso di responsabilità a trovare la sintesi migliore intorno ad un candidato giovane, non ancorato a vecchi schemi, proveniente dall’associazionismo e con una testa più grande del cappello che un certo modo di far politica vuole a forza metterci su. Questa unità del centrodestra si è ritrovata, perché intorno a questa autorevole e giovane figura ci siamo ritrovati in tanti, dai partiti alle liste civiche ed è in corso un dialogo con Fratelli d’Italia, che rispettiamo nei tempi vista la situazione del circolo di cassino. Il nome verrà annunciato nelle prossime ore tutti insieme, perché vogliamo preservarlo da questo gioco perverso del tritacarne mediatico che una vecchia politica intende sempre mettere in scena. Per questo motivo faccio appello al senso di responsabilità di tutti, soprattutto dei candidati delle primarie. Quale “padre” di queste primarie, come molti mi hanno definito, prevalga il senso di responsabilità per l’unità del centrodestra e di un progetto finalmente nuovo e giovane in grado di entusiasmare e rianimare un centrodestra che fino ad oggi è sembrato un paziente a fine vita».
Conclusione di Leone: «Nella mia veste di consigliere comunale di opposizione, e di battagliero sia dentro che fuori il consiglio comunale in questi lunghi 10 anni, con senso di responsabilità ho fatto sempre un passo indietro per l’unità del centrodestra, convinto che ne avremmo fatti tutti insieme dieci-cento-mille verso la Vittoria. È stato così nel 2016 e sarà così anche in questa partita che ha bisogno di un vento nuovo. Se poi qualcuno vuole continuare a giocare come in tutti questi mesi, si assuma le responsabilità di riconsegnare la città al centrosinistra e a Salera».
Le dimissioni di Natale
Poi la nota di Natale che prendeva atto della situazione ormai fuori controllo rispetto all’ordine con cui le primarie erano state indiscutibilmente impostate: «Ringrazio tutti – ha scritto nella nota di dimissioni -: il direttivo e i colleghi per aver dato vita, comunque, ad una dimostrazione di democrazia. Abbiamo infatti cercato di dare la parola alla nostra comunità dopo 5 anni di pandemia. Sarebbe stata una ottima iniziativa ma adesso non mi resta che andare avanti da solo, per cercare di aiutare la mia città ad uscire da questa situazione critica dal punto di vista economico e sociale».