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Leadership, intelligenza artificiale e le risorse del cuore: se ne è parlato allo Stirpe

Pino Mercaldo
Il presidente Stirpe e il tecnico Di Francesco padroni di casa, lo scrittore Filippo Poletti e il vicepresidente di Confindustria Agostino Santoni gli apprezzati ospiti
Gennaio 22, 2024

La sala stampa dello Stadio Stirpe ha ospitato un’interessante conferenza, avente ad oggetto la presentazione del libro “Smart Leadership Canvas“, ovvero “come guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale con il cuore e con il cervello”.
Il tema è di scottante attualità e Filippo Poletti, coautore del libro firmato altresì da Alberto Ferraris, ha illustrato ai presenti le finalità dell’analisi e alcuni interessanti spunti che nel volume sono contenuti ed esaminati con dovizia di particolari e scrupolo certosino.
Il presidente Maurizio Stirpe, che all’interno del libro è autore di un pregevole intervento, ha introdotto il dibattito, toccando alcuni punti salienti in merito a come gestire la leadership affinché essa diventi non già una prerogativa di un soggetto ma una possibilità e uno strumento di crescita per tanti altri soggetti. In sostanza, Maurizio Stirpe ha ricordato come si debbano tener presenti tre elementi, tre linee guida da cui non prescindere.
Anzitutto c’è necessita di considerare che l’imprenditore e l’impresa non sono necessariamente due cose collimanti, perché l’interesse e le preferenze di un imprenditore potrebbero non essere le soluzioni migliori per un’azienda e questa scissione tra volontà dell’imprenditore e reali necessità dell’azienda deve sempre essere debitamente considerata.
Connesso a questo concetto, c’è quello di dividere i compiti tra chi fissa un obiettivo (l’imprenditore) e chi deve predisporre gli strumenti affinché l’obiettivo venga conseguito (i manager).
Altra utile condotta è quella di non aver mai paura di chi sa più cose di te, perché un soggetto siffatto non può che incrementare la produttività e i risultati di un’azienda e sarebbe poco opportuno e anzi deteriore nutrire forme d’invidia o di competitività.
Filippo Poletti è poi entrato in medias res in merito all’intelligenza artificiale e ha illustrato ai presenti i dettagli della leadership delle 3 C, collaborazione, cuore e cervello, che devono guidare le azioni di un leader illuminato e coadiuvato dall’intelligenza artificiale.
Un leader deve saper individuare il livello di urgenza e l’importanza della collaborazione ma deve avere anche a cuore i collaboratori, nella trasposizione calcistica del concetto il tifoso, alias il dodicesimo uomo; e naturalmente deve usare il cervello in modo proficuo per scegliere come promuovere l’innovazione.

Poletti ha spiegato come il concetto di azienda possa essere ben applicato a una società calcistica ed ha anche ricordato come mister Di Francesco, agendo con il cuore, abbia rinunciato quando era giocatore a una convocazione in azzurro per giocare una gara di spareggio salvezza con il Piacenza.
Ha altresì speso parole di elogio per Mazzitelli, che ha mostrato ieri e in tutto il campionato delle doti di leader, unite a quelle di comunicatore abile, doti che lo rendono un punto di riferimento naturale per un gruppo.
Naturalmente Poletti ha poi espanso il concetto ad un ambito più ampio, con chiarezza d’eloquio e dovizia di particolari.
Ha poi preso la parola anche mister Di Francesco, che ha ribadito come l’IA possa essere un utile supporto a chi lavora nel contesto di un gruppo che persegue un obiettivo. Lo strumento naturalmente deve restar tale e non sostituirsi all’intelligenza umana. Il tecnico abruzzese ha anche raccontato un aneddoto riguardante un suo centravanti, che era convinto di essersi allenato benissimo, al contrario di quel che avevano evidenziato gli strumenti tecnici di supporto. Di Francesco, convocato il giocatore, lo aveva messo dinanzi all’evidenza di quei dati, dandogli due giorni di tempo per recuperare terreno nei confronti del competitor. E il giocatore li sfruttò per impegnarsi severamente e guadagnarsi la maglia da titolare alla domenica. Ergo: strumenti utili, importanti, ma solo per fornire dati.
Importante contributo ha fornito alla bella mattinata Agostino Santoni, vicepresidente di Cisco Sud Europa e Vicepresidente Confindustria con delega al digitale.
Santoni ha svolto un interessante parallelo tra l’Hoffenheim e il Frosinone e ha illustrato alcune sue esperienze nel mondo del calcio con il Real Madrid e con il Siviglia. Sebbene fautore del progresso tecnologico e dell’estrema utilità del mondo digitale, ha ricordato come ogni forma di intelligenza artificiale, per quanto evoluta, non andrà mai a sostituire quella umana, ma ad essa potrà soltanto fornire un importantissimo supporto. Il livello di energia di un gruppo o di un’impresa è più forte quando un’organizzazione sa darsi uno scopo e sa inseguirlo con le giuste risorse.
Ergo: viva l’intelligenza artificiale e viva la tecnologia, ma sempre nel rispetto dei valori umani e delle loro insostituibili qualità.

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