Francesco Rocca è atteso a Latina per domenica prossima. In programma un primo evento organizzato dalla coalizione di centrodestra. Sarà l’occasione per un primo vero confronto fra il candidato governatore e l’elettorato del capoluogo. Inevitabile un intervento incentrato soprattutto sul tema infrastrutturale.
Pochi giorni fa a Formia Francesco Rocca ha avuto modo di comprendere quanto il sud pontino sia lontano dalla Capitale in termini infrastrutturali. Non è mancato un attacco alla Giunta Zingaretti: “La provincia di Latina è stata letteralmente dimenticata e mi riferisco al mancato raddoppio della Roma-Latina, alla mancata realizzazione del progetto della Cisterna-Valmontone e alla stessa strada Pedemontana di Formia -ha dichiarato il candidato presidente del centrodestra-. Vi assicuro che questi progetti saranno parte integrante subito della mia agenda di governo.
Sono strettamente legati al necessario potenziamento del porto commerciale di Gaeta, pronto a diventare, se supportato sul piano viario in considerazione della sua vicinanza geografica al Mof di Fondi, un hub di primissimo livello nel Mediterraneo per la movimentazione dell’ortofrutta”.
SULLA ROMA-LATINA E’ ANCORA LITE
E non poteva mancare un ennesimo botta e risposta sulla Roma-Latina fra destra e sinistra. La campagna elettorale s’infiamma sull’opera infrastrutturale più importante della provincia. L’assessore Mauro Alessandri ha parlato apertamente di ‘ridimensionamento’ dell’operazione, replicando alle accuse lanciate dalla Lega.
“Nessun sabotaggio sulla Roma-Latina, il consigliere Tripodi dovrebbe informarsi meglio prima di dire cose non vere -ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio- Il ridimensionamento di cui parla è frutto di una revisione dell’impatto ambientale dell’opera e di alcuni interventi di adattamento del tracciato.
Per essere precisi, la delibera è stata condivisa al Tavolo Tecnico costituito da Regione Lazio, MIT, ANAS e Autostrade del Lazio e, per essere ancora più precisi, i 155 milioni di cui parla sempre Tripodi, sono stati assegnati con delibera CIPESS 1/2022 del 15 febbraio scorso dal Ministro Giovannini”. Proprio Orlando Angelo Tripodi poche ore prima aveva parlato apertamente di sabotaggio dell’opera. “La giunta di Nicola Zingaretti e di Alessio D’Amato –ha affermato Tripodi, capogruppo regionale della Lega– ha votato il sabotaggio della Roma-Latina, in cui furono tagliate ben 491 milioni di euro di opere complementari nella delibera 988 del dicembre 2020.
Grazie alla Lega al Governo sono stati salvati 155,7 milioni di euro, inserendo queste infrastrutture essenziali per le province di Roma e Latina nella Cisterna-Valmontone: via Apriliana, via di Foce Verde, Tangenziale di Latina, strada regionale Ariana e Tangenziale di Labico. D’Amato ha molti vuoti di memoria ultimamente. Con che coraggio parla di Francesco Rocca?”. Il capitolo Roma-Latina è destinato ad animare una campagna elettorale fin qui soporifera.
IL SONDAGGIO TECNE’: FRANCESCO ROCCA SUPERA D’AMATO
Francesco Rocca sarebbe in fuga su Alessio D’Amato e con quasi il triplo dei consensi rispetto a Donatella Bianchi. È quanto emerge dal sondaggio sulle prossime elezioni regionali del Lazio commissionato dall’agenzia Dire all’istituto Tecnè.
Le interviste svolte dal 13 al 16 gennaio, su un campione di 1.000 persone rispondenti, fanno emergere nelle intenzioni di voto il netto vantaggio del candidato del centrodestra sull’avversario del centrosinistra: 46% contro il 35%, quasi 10 punti percentuali di distacco. Che diventano 30 se il confronto si sposta sulla candidata del M5S, Donatella Bianchi, ferma al 16%.
Gli altri competitor alla corsa di governatore insieme hanno raccolto il 3%. Insomma, anche questa rilevazione dimostra che senza l’unione tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle queste elezioni non sono contendibili per il campo politico che ha governato il Lazio negli ultimi dieci anni.
Passando alle liste, Fratelli d’Italia fagocita il centrodestra. Il partito di Giorgia Meloni, con il 34%, prenderebbe più del triplo dei voti di Forza Italia (5,5%) e Lega (5%) messi insieme, mentre gli altri partner della coalizione sono fermi complessivamente all’1,5%.
La somma dei consensi delle liste di centrodestra è esattamente pari alla percentuale delle intenzioni di voto riscosse dal suo candidato presidente. Situazione simile sul fronte opposto, perché Pd (17%), Azione-Italia Viva (8%), Verdi-Sinistra (3,5%), +Europa (3%) e altri partiti del centrosinistra (3%) insieme raccolgono il 34,5% dei voti: mezzo punto in meno di D’Amato.
Se questi dati venissero confermati dalle urne, il Pd sarebbe il primo partito tra le opposizioni perché in questa rilevazione il M5S si ferma al 15%. Sommando alle intenzioni di voto dei pentastellati l’1,5% accreditato al Coordinamento 2050 (il polo progressista che riunisce esponenti della sinistra e del mondo ecologista che hanno rotto col centrosinistra), si vede che Donatella Bianchi prenderebbe mezzo punto in meno delle liste che la sostengono.
