Sanità, ambiente e lavoro sono al centro del programma di Fratelli d’Italia, che questa mattina presso bar Minotti, ha presentato la lista di Frosinone con cui si presenterà alle prossime Elezioni Regionali del Lazio in programma il 12 e 13 febbraio.
Una squadra forte, unita, coesa, che ci ha creduto dall’anno zero, composta dal consigliere Daniele Maura, l’avvocato della città martire Gabriele Picano, l’ex parlamentare Antonello Iannarilli, Alessia Savo, consigliere comunale di Frosinone, Nadia Belli di Pontecorvo e l’esponente di Fratelli d’Italia nel sorano, Simona Castagna.
Secondo i sondaggi il partito di Giorgia Meloni sarà ampiamente la prima forza nel Lazio alle prossime elezioni regionali, come hanno sottolineato il coordinatore provinciale Massimo Ruspandini e il coordinatore regionale Paolo Trancassini, intervenuti durante la conferenza stampa riportando i grandi successi del partito in questi anni e del lavoro della premier in pochissimi mesi.
Il coordinatore provinciale e deputato Massimo Ruspandini non ha dubbi e annuncia un cambio di rotta per il territorio con l’ingresso del centrodestra alla Regione e con Francesco Rocca (candidato governatore del centrodestra), manager di grandi capacità e vicino alla nostra terra, in quanto originario di Ceccano. Ci crede anche il coordinatore regionale Paolo Trancassini che fatto un punto sulla politica nazionale e ha messo in risalto i risultati ottenuti dal governo. Come ha ribadito Ruspandini, l’amico e collega Trancassini, originario ed ex sindaco di Leonessa (in provincia di Rieti): “Sa cosa vuol dire governare un piccolo comune e sa quali sono i disagi per i cittadini che troppo spesso si sentono ‘fuori dal mondo’ perché scollegati dalla Capitale e lasciati indietro”.
Presente alla presentazione anche il coordinatore cittadino Fabio Tagliaferri a cui sono andati i ringraziamenti dell’onorevole Ruspandini per il lavoro svolto.
Regionali Lazio 2023, il lascito di Zingaretti
Ruspandini ha parlato dei grandi temi che affliggono la nostra provincia, bistrattata dopo dieci anni di egemonia zingarettiana: l’emergenza ambientale della Valle del Sacco, le imprese bloccate da una burocrazia che le porta a chiudere o andare all’estero, gli ospedali e i pronto soccorso che sono al collasso e aspettano un ampliamento dell’organico. La stazione Tav che permetterebbe di accorciare le distanze da Roma e rendere la provincia più appetibile, per non dimenticare poi i piccoli borghi che hanno bisogno di un sostanziale rilancio. Serve invertire la rotta e riportare la regione e la nostra provincia nel posto che merita.
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