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D’Amato scende in provincia, il centrodestra accelera per la scelta dello sfidante. Colosimo e Angelilli tornano in auge

Marco Battistini
Oltre Chiara Colosimo, fedelissima della Meloni, per la corsa alla presidenza della Regione anche un’altra donna, Roberta Angelilli.
Novembre 21, 2022
Alessio D'Amato, assessore alla sanità Lazio

Va a rilento il conto alla rovescia per la sfida in Regione. Finora, infatti, l’unica candidatura arrivata è quella dell’assessore uscente alla Sanità, Alessio D’Amato. Proprio l’assessore alla Sanità, aspirante governatore,  avvierà nei prossimi giorni un intenso tour di incontri nelle province del Lazio, che coinvolgerà cittadini, sindaci e amministratori, forze sociali e produttive per un programma scritto con i territori.
“L’obiettivo è intensificare un dialogo fecondo, e già in atto, con i protagonisti del prossimo voto, accompagnando la legittima discussione in corso tra le forze politiche con un ascolto degli effettivi bisogni ed esigenze dei cittadini” ha dichiarato D’Amato, che cerca di iniziare una corsa solitaria in attesa di conoscere il nome del suo prossimo avversario.

CAMPO LARGO ANCORA IN PIEDI?

Sarà lui il candidato unitario del Pd, Azione, Italia Viva, Più Europa, Articolo 1, Psi, e di tre liste civiche che si stanno già organizzando. Cui forse si andranno ad aggiungere i Verdi di Angelo Bonelli.

Pragmatico, D’Amato, lo è da sempre: glielo riconoscono amici e nemici. Viene da sinistra e guarda allo schieramento più ampio, e ha iniziato ieri un giro di incontri bilaterali con gli emissari dei partiti, così come indicatogli dalla direzione regionale del Pd del Lazio. “Visto che abbiamo fatto una scelta, è giusto che il candidato presidente prenda un’iniziativa con le forze politiche della coalizione del centrosinistra e del campo largo per provare a costruire un’alleanza programmatica con i vertici nazionali”, aveva detto il segretario regionale Bruno Astorre. “Voglio essere il candidato di tutti, di tutto lo schieramento riformista, non sono né il candidato di Bonelli, né di Letta, né di Calenda -ha aggiunto D’Amato– vorrei essere il candidato unitario di uno schieramento che si candida a vincere. Bisogna costruire un perimetro della coalizione il più ampio possibile, in questo voglio mettere tutto il mio impegno, è importante proseguire questa esperienza rinnovandola, soprattutto rendendo il Lazio una regione che sia il centro produttivo del nostro Paese. Penso anche ad eventi come il Giubileo, alla candidatura dell’Expo, eventi importanti che devono trovarci preparati”.

LA SCELTA ROSA TORNA IN AUGE

Nel centrodestra tutto è in movimento. Questione di ore forse per la scelta del candidato governatore. Alla Lega,  piace Francesco Rocca, civico e già presidente della Croce Rossa Italiana, ma ci sono anche Chiara Colosimo e Fabio Rampelli, entrambi in quota Fratelli d’Italia, a tenere banco. Soprattutto, la fedelissima della premier potrebbe aver scalzato dalla prima posizione nelle preferenze il vice presidente della Camera. Ma attenzione, perchè sullo sfondo risulta assolutamente in gioco anche Roberta Angelilli.

Accanto a loro, in ogni caso, oltre a degli outsider, c’è una carta che si sta tenendo di proposito nascosta per poi essere tirata fuori sul più bello. Tra le opzioni possibili quella di Paolo Trancassini, che è coordinatore regionale di FdI e questore anziano dell’aula di Montecitorio.
Fuori dai giochi, sempre proveniente dal partito di Meloni, il cognato Francesco Lollobrigida. Già eletto come capogruppo alla Camera, nel giro di qualche giorno ha traslocato tutto per prendere il posto di ministro dell’Agricoltura e del Made in Italy, ruolo che non gli sta dispiacendo per nulla e in cui rimarrebbe ben volentieri. Tornando allo schieramento di Silvio Berlusconi, c’è un altro nome su cui vorrebbero puntare le loro fiches: l’ex senatore Francesco Giro. Ma ovviamente quest’ultimo sarebbe davvero un colpo di scena, al quale solo alcuni ambienti romani sembrano credere.

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