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‘Veleni’ sul voto: inchiesta penale e ombre sul ballottaggio. Bordate verso la gestione Coletta 

Marco Battistini
Il Procuratore della Repubblica di Latina Giuseppe de Falco ieri ha ufficializzato l’apertura dell’inchiesta sul voto.
Agosto 6, 2022
Damiano Coletta

L’inchiesta avviata dalla procura di Latina sulle presunte irregolarita’ riscontrate durante le scorse elezioni comunali del capoluogo pontino si allarga anche al ballottaggio. La Digos sta infatti svolgendo accertamenti che investono anche il secondo turno degli scrutini. Le nuove perplessita’ sul voto sarebbero state sollevate da uno degli autori del ricorso al Tar che ha portato all’annullamento delle votazioni in 22 seggi di Latina. Il Procuratore della Repubblica di Latina Giuseppe de Falco ieri ha ufficializzato l’apertura dell’inchiesta sul voto.“E’ stato iscritto presso la Procura della Repubblica di Latina  –si legge in una nota di Via Ezio– un procedimento in relazione alle motivazioni della sentenza del TAR di Latina relativa al primo turno delle elezioni comunali. Sono stati delegati accertamenti alla Digos della Questura di Latina per verificare l’eventuale sussistenza di fattispecie di rilievo penale relative alle procedure di voto”. Peraltro sono due gli esposti depositati, da parte di Gianluca Bono, portavoce e candidato sindaco del M5S e dall’altra da Silvagni, di una lista a supporto della candidatura di Vincenzo Zaccheo.

RIFLETTORI SULLA SCHEDA BALLERINA

Ad essere al centro dei riflettori il fenomeno della cosiddetta ‘scheda ballerina’. scheda ballerina. “È evidente che dietro l’apparente minimo scarto (tranne i casi eclatanti delle sezioni 40, 73, 95 e 103) tra il numero delle schede autenticate come risultante dai verbali delle Sezioni sopra citate, e quello delle schede autenticate adoperate effettivamente dagli elettori e di quelle non utilizzate -si evidenziava nella sentenza del Tar- effettivamente rinvenute dalla Prefettura, può nascondersi il fenomeno della c.d. scheda ballerina (consistente nel far uscire dal seggio una scheda vidimata e non votata, sulla quale viene poi scritto il nome del candidato e consegnata all’elettore che, entrando nel seggio, ritira la scheda bianca assegnatagli, depositando nell’urna non già quest’ultima ma quella consegnatagli all’esterno del seggio) destinato a incidere sulle correttezza del voto in maniera esponenziale e non determinabile a priori”. Dunque ora anche sul ballottaggio del 17/18 ottobre si addensano le nubi, con il rischio di nuovi ulteriori strascichi sul piano giudiziario e amministrativo.

CENTRODESTRA CONTRO COLETTA

Nel frattempo la campagna elettorale prosegue in vista del voto del 4 settembre. La coalizione di centrodestra condanna l’immobilismo che c’è stato nei sei anni di amministrazione Coletta, in cui sono stati persi milioni di euro di fondi e non si vedeva un cantiere neanche all’orizzonte. I segretari dei partiti Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Latina nel Cuore, Unione di Centro, Cambiamo! con Zaccheo Sindaco e Vola Latina si dicono sorpresi di vedere come Latina sia diventata improvvisamente sede di interventi di cui c’era bisogno da tempo non appena è decaduto il Sindaco Damiano Coletta per effetto della sentenza del Tar del Lazio, poi confermata dal Consiglio di Stato, che ha decretato che nelle scorse elezioni ci sono state violazioni delle regole di voto e di scrutinio talmente gravi, manifeste e sistematiche da far emergere un quadro generale di inquinamento del voto che ha portato al ritorno alle urne il prossimo 4 settembre.
“In sei anni di amministrazione Coletta è rimasto tutto fermo -hanno affermato i segretari dei partiti del centrodestra- si usa dire che il peggior sindaco è meglio del migliore commissario. E invece stavolta non è così: per vedere qualche lavoro a Latina, bisognava aspettare il commissario prefettizio, dott. Carmine Valente, al quale esprimiamo apprezzamento per le capacità che ha saputo mettere al servizio della nostra città, come d’altronde aveva già fatto nel Comune di Sabaudia. Finalmente in città è possibile vedere operai a lavoro e interventi in centro e sul lungomare, dove le passerelle erano impraticabili da anni. Se il commissario fosse arrivato prima probabilmente avremmo avuto le passerelle e soprattutto le passerelle per i disabili a inizio e non a fine stagione».

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