informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Zicchieri-Lega: addio amaro. Il saluto a Salvini: “Non è né leale, né affidabile”. Imprenditori-M5S: buco nell’acqua annunciato

Licandro Licantropo
Francesco Zicchieri è andato via dalla Lega in modo rumoroso e plateale. Ma in tanti non aspettavano altro e forse perfino lui aveva bisogno di una miccia che facesse esplodere la polveriera di un isolamento politico al quale lo avevano costretto
Maggio 13, 2022
Francesco Zicchieri

In Italia si guarda sempre alla reazione, al cartellino rosso. Mai al contesto nel quale è maturata, alle condizioni che l’hanno determinata. Francesco Zicchieri è andato via dalla Lega in modo rumoroso e plateale. Ma in tanti non aspettavano altro e forse perfino lui aveva bisogno di una miccia che facesse esplodere la polveriera di un isolamento politico al quale lo avevano costretto. Bravo Simone Canettieri (Il Foglio) a raccoglierne lo sfogo e a mettere in moto un effetto domino inevitabile. Guai però a derubricare il tutto come una vicenda personale. Non è solo questo, è invece soprattutto  l’ennesimo episodio di un disagio profondo all’interno della Lega, specialmente nella versione “Salvini Premier”.

C’ERAVAMO TANTO AMATI. O SOLTANTO SOPPORTATI?

“Salvini non è leale e affidabile: ecco perché lascio la Lega”. Così parlò Francesco Zicchieri, una vita politica alla destra del leader. Ha spiegato: “Me ne andrò dalla Lega. Per ora nel Gruppo Misto: non cerco una rielezione, ma la parola e la lealtà sono valori sacri, almeno per me”. Lo dice deluso non arrabbiato.  La goccia che ha fatto traboccare il vaso riguarda il Dipartimento dello sport: “Il mio impegno non è stato riconosciuto né nei tavoli né come referente”, ha affermato Zicchieri. Effettivamente il nuovo capo del Dipartimento dello sport, istituito ieri da Salvini, è l’ex pallavolista della nazionale Luigi Mastrangelo. Zicchieri va giù durissimo: “La crisi della Lega passa soprattutto da Salvini: non è un leader leale e queste sono le conseguenze. Me ne vado”. Non è soltanto una questione di “pancia”. Da oltre un anno Francesco Zicchieri ha sopportato situazioni difficili da accettare: prima è stato rimosso da coordinatore regionale del  Carroccio (e non  è che siano arrivate chissà quali vittorie), poi sia in provincia di Latina che in quella di Frosinone i tentativi di fargli “terra bruciata” attorno non si sono contati. La presunta rivalità con Claudio Durigon non spiega il disagio. Inoltre Durigon sta cercando di limitare i danni: in tanti hanno lasciato il Carroccio negli ultimi mesi, durante i quali il pressing di Fratelli d’Italia è cresciuto sistematicamente.

Claudio Durigon, che ha preso il posto di Zicchieri come leader regionale, smorza i toni, smussa gli angoli, evita ulteriori derive. Andrebbe ringraziato.

Il fatto è che c’è un fallimento politico del progetto “Lega Salvini Premier”: il radicamento nel centrosud non c’è stato, lo sfondamento è una pia illusione. Giancarlo Giorgetti, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga osservano, hanno tutto l’interesse a che il Capitano resti al vertice indebolito e sono pronti a sferrare l’attacco quando ci saranno le condizioni. Forse già dopo le prossime comunali e regionali. Rispolverando la Lega Nord di Umberto Bossi: confinata territorialmente ma più incisiva e riconoscibile.

Francesco Zicchieri è stato marginalizzato, anche in Ciociaria. Adesso il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani vede spianarsi la strada verso la candidatura alla Camera, proprio nel collegio dove nel 2018 venne eletto Zicchieri. Ma il 2023 non sarà il 2018. Sui nostri collegi sono pronti ad atterrare le decine di leghisti della prima ora. Quelli che non troveranno posto a causa della riduzione dei seggi. E quelli messi a rischio dal calo elettorale del partito di Salvini. Da tempo Ottaviani gioca di sponda con il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli e Mario Abbruzzese. Suoi acerrimi rivali in passato ma anche in… futuro.

Nei fatti Zicchieri è stato spinto fuori dal partito e alle provinciali si è visto bene. Chissà se adesso il senatore Gianfranco Rufa e l’onorevole Francesca Gerardi spenderanno parole a favore di Zicchieri, dopo che con lui hanno condiviso una posizione politica precisa. E’ difficile però. Nei corridoi di Montecitorio qualcuno ha subito parlato della possibilità che Francesco Zicchieri approdi in Fratelli d’Italia. Troppo presto per avventurarsi in previsioni del genere. Intanto comunque l’episodio ha messo in evidenza la debolezza politica di Matteo Salvini. Due anni e mezzo fa, ai tempi dei selfie in ogni piazza e delle citofonate, nessuno avrebbe osato dire che il Capitano non fosse in grado di guidare il Carroccio. Oggi qualcuno lo grida e in tanti lo pensano, perfino all’interno del partito. D’altronde la “discesa libera” nei sondaggi e in ogni tipo di elezione è la fotografia dell’arretramento della Lega. Infine, l’allergia di Salvini alla leadership di Giorgia Meloni complica enormemente la situazione.

L’INUTILE INCONTRO TRA GLI IMPRENDITORI E I CINQUE STELLE

Siamo stati facili profeti. Dall’incontro di oggi tra Unindustria-Camera di Commercio-associazioni imprenditoriali e Cinque Stelle non è emerso nessun risultato concreto. Nulla di nulla. Il viceministro allo sviluppo economico Alessandra Todde e il sottosegretario alla transizione ecologica Ilaria Fontana hanno raccontato agli industriali delle enormi possibilità dell’innovazione digitale, dell’economia green, della svolta ecologica. Meno male che il presidente della Camera di Commercio del Basso Lazio Giovanni Acampora ha sottolineato come il fare impresa deve diventare sostenibile nella realtà, attraverso provvedimenti e norme. Ma di più non si poteva, considerando che il galateo istituzionale impone di trasformare questi confronti in passerelle, dove tutti sorridono, stringono mani, disquisiscono sui massimi sistemi. Il problema vero e irrisolto di questo territorio è quello del Sin Valle del Sacco. I Cinque Stelle sono contrari alla sospensione chiesta da Nicola Zingaretti. Non c’è molto di cui parlare. Sorprende inoltre il fatto che nessuno abbia pensato di chiedere quale sarà il futuro dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano. O quanti anni ci vorranno per ottenere un’autorizzazione ambientale. Forse perfino per Unindustria è venuto il momento di lasciarsi alle spalle quel “politicamente corretto” che affossa ogni ipotesi di sviluppo. Magari la prossima volta, prima di un vertice del genere, sarebbe bene valutare il “sentiment” delle imprese associate. Stufe di questa melassa di fuffa montata.

Giugno 19, 2025

Come tutti i “tormentoni” capaci di fare la differenza arriva un momento nel quale il caos è totale e il

Giugno 18, 2025

Al Comune di Frosinone il centrodestra ha un problema politico enorme da (almeno) due anni. Oggi che tutti i nodi

Giugno 18, 2025

Il Presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano, ha espresso il proprio pieno sostegno alla proposta di legge regionale

Giugno 18, 2025

Nel corso di questi giorni l’Assessorato Regionale con delega alla Protezione Civile guidato dall’On. Ciacciarelli sta svolgendo una attività di

Giugno 18, 2025

“Oggi in Commissione Sanità e Politiche sociali due importanti proposte di legge che perseguono l’obiettivo principale di migliorare la qualità

ULTIMI ARTICOLI