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Tutte le elezioni portano a… Ferentino

Martina Arduini
La città gigliata centro nevralgico dei prossimi appuntamenti elettorali. Mentre Pompeo prepara la manifestazione nella quale sabato racconterà i dieci anni al Comune e alla Provincia tutti si organizzano: per la continuità o per il cambiamento.
Ottobre 20, 2022
Antonio Pompeo

Sembrerà strano ma molte delle vicende elettorali del prossimo futuro passano per la città gigliata. Da li passano, si intrecciano, si confondono. E al di là dell’esito finale gli incontri fugaci e le riunioni tra l’Hotel Bassetto, Viale Marconi e Piazza Matteotti e quelle più carbonare in periferia sono tra gli appuntamenti più strategici di questo periodo pre-elettorale. Perchè da queste parti in pochi giorni si decideranno le sorti di un probabile consigliere regionale e quasi sicuro concorrente al Consiglio regionale. Perchè sempre qui dovrà venire a cercare consensi (e qualcuno c’è già arrivato) il prossimo presidente della Provincia. Perchè all’ombra delle mura ciclopiche si discute e si trama per decidere il dopo-Pompeo sindaco. 

Qualcuno obietterà che quella di Ferentino è la situazione pressochè identica che si vive in quasi tutte le altre città. Ma non è cosi… 

Una concentrazione di destini come questa, in uno spazio-tempo così stretto e così ridotto non si era mai vista. Partendo da Antonio Pompeo che lascerà la guida della città e della Provincia per candidarsi alle elezioni regionali in una sfida piena di incognite. Per finire a tutta una classe politica che svincolata da impegni e alleanze si troverà a doversi reinventare in una triplice competizione dove nulla sarà come prima. Perchè, c’è da scommetterci, un secondo dopo che il sindaco avrà apposto la sua firma sulle dimissioni scatterà contemporaneamente la grande corsa alla sua successione, quella al ri-posizionamento politico e alla partecipazione, con intenti più o meno strategici, all’elezione del nuovo presidente della Provincia.

Anche ieri non sono mancate le avvisaglie della bagarre che è in pieno svolgimento. Il gruppo capitanato dall’Assessore Giuseppe Virgili (Uniti per Ferentino) e al quale aderiscono i consiglieri Nicola Dell’Olio e Paola Fiorini ha comunicato l’adesione al progetto dell’ex presidente della Provincia, Peppe Patrizi. I quattro esponenti politici hanno tenuto a far sapere a tutti di essere pronti ai prossimi appuntamenti elettorali. Di avere, qualora servisse, il candidato sindaco (e il riferimento era probabilmente per Giuseppe Virgili) ma anche di essere pronti come gruppo a discutere con tutti nella ricerca della migliore soluzione per la città.

I soliti bene informati raccontano anche di una certa difficoltà di Antonio Pompeo a gestire la successione. Probabilmente ha tentennato un pò troppo (nella vana attesa di una legge che potesse garantirgli il terzo mandato) e non aver indicato e stabilito per tempo un candidato di riferimento del suo gruppo ha in qualche modo posto in una condizione di vantaggio l’ex sindaco Piergianni Fiorletta, quello che tutti ritengono il competitor più forte e strutturato.

Se all’attivismo del gruppo di Virgili, all’attendismo speranzoso dei supporter di Fiorletta, alle fibrillazioni dei fedelissimi di Pompeo (alla ricerca di un nuovo leader) si aggiunge la possibilità per il centrodestra di utilizzare le praterie di un enorme bacino di consenso politico, si capisce bene come Ferentino diventerà tra qualche giorno una polveriera pronta ad esplodere. Piena però di opportunità nella quale cercheranno di infilarsi tutti.

Non a caso si racconta di una serie di incontri nelle ultime ore tra Antonio Pompeo e un probabile candidato a Piazza Gramsci alla ricerca di un’intesa per le prossime elezioni.

Tutto questo a poche ore dall’appuntamento di sabato mattina (ore 10) alle Terme di Pompeo nel quale il sindaco-presidente uscente celebrerà i suoi dieci anni tra l’impegno al Comune e quello alla Provincia.

E nel quale probabilmente comunicherà anche la data delle elezioni provinciali e quella nella quale firmerà le dimissioni da primo cittadino. E da quel momento, c’è da giurarci, nulla o molto molto poco, sarà come prima.

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